Il 22 aprile ho scritto l’ultimo post, da allora non ho aggiunto nulla. Ce ne sarebbero state tante di cose da raccontare, commentare e su cui riflettere ma non me la sono sentita davvero.
E’ stata una sorta di mia preghiera per le due bambine, Francesca e Sara, vittime sacrificali di questa ingiusta società.
Oggi, però, non posso esimermi dal commentare quanto sta avvenendo in Grecia, perchè ci sono tre morti. Morti che pesano sulla coscienza di tutti.
Inutile dire che la Grecia, per anni, ha vissuto un sogno perchè ha vissuto sopra le sue possibilità e questi sono i risultati. Perchè è quello che accade qui da noi. Anche noi viviamo un sogno, neanche troppo bello. Intanto che facciamo le rate per il computer nuovo, il nostro capo ci sta preparando la lettera di licenziamento perchè c’è crisi…
Mi gira la testa solo se ci penso: cosa abbiamo noi di diverso dalla Grecia? Siamo in Europa, come loro. Usiamo l’euro, come loro. Abbiamo un debito pubblico esorbitante, come loro. Allora mi chiedo: tra quanto suonerà la nostra ora? Tra quanto saremo noi in piazza stremati dalle condizioni in cui ci stanno mettendo?mi immagino senza tredicesima, con lo stipendio dimezzato (queste le misure anticrisi della Grecia) e mi vedo morta.Come tutti. Forse, con qualche possibilità in più rispetto chi ha una famiglia da mantenere o figli da crescere… Io devo “semplicemente” resistere. Ed ecco che mi ritrovo a pronunciare un verbo che…da qualche tempo è parte integrante della mia vita. “Resistere”,dallo Zanichelli: “Stare fermo e saldo contro una forza che si oppone senza lasciarsi abbattere, annientare, spezzare, frantumare, ecc.”
D’accordo… non mi lascio spezzare e resto ferma e salda, ma potrò fare qualcosa in più?
Oggi, 6 maggio, ci sarà la seconda riunione a Roma della Nuova Resistenza. Io vado, perchè qualcosa bisogna farlo, prima che arrivino i morti dalle piazze disperate pure da noi. Ma, soprattutto, vado, perchè non ne posso più di attacchi al tricolore, parte integrante della nostra Costituzione (articolo 12).
La Costituzione viene quotidianamente oltraggiata. Sugli scranni siedono soggetti che sputano e dileggiano la nostra bandiera, dimenticando quanto sangue sia stato versato per i princìpi ad essa legati.
Ebbene, io non dimentico! Io partecipo!
La canzone che mi hai fatto riascoltare … che dire, tutti abbiamo studiato qualcosa a scuola, ma quanti, ogni tanto, si fanno una passeggiata al Pincio ed al Gianicolo.
Così tanto per ricordare, vedendo i busti che ritraggono tutti quei morti, quanto sangue è stato versato, per affermare il diritto al tricolore di esistere per rappresentare una nazione.
Per la mia generazione che, è ancora ampiamente rappresentata in governo, erano i nostri bisnonni, le nostre nonne ancora ne piangevano la prematura scomparsa. Noi le abbiamo viste le loro lacrime, versate per un padre ,un fratello, il loro primo amore …. Si può disprezzare ciò che è diventato il nostro Paese, ma non si possono oltraggiare i simboli della sua costruzione, la nostra bandiera è già sufficientemente macchiata del sangue dei nostri antenati, non ha certo bisogno delle, sgradite , attenzione liquide di novelli lemuri che, invece di governare saggiamente, riescono solo a dare indegni spettacoli di ignoranza e stupidità.