Un mese. E’ un mese che tengo fermo il mio blog. Una serie di ragioni, qualcuna personale, qualcuna generale. Una in particolare: l’indecisione su quale argomento trattare. Si, perchè in questo mese ne sono successe di tutti i tipi. Dalla pubblicazione delle spassose intercettazioni che spaziano da “lei è la pupilla, io il culo” a “pur di salvare il suo culo flaccido“. Tema ricorrente…”il culo”, protagonista centrale del bunga bunga. E, mentre tutti gli italiani venivano distratti dal bunga bunga e dai piccanti dettagli, degni di un feuilleton di basso rango, nel resto della cintura nordafricana e dietro l’angolo, i popoli si ribellavano mettendo in ginocchio i loro dittatori. E, mentre passavano le foto dei “grandi vecchi” (Fede, Mora) accompagnate dalle foto di “grandi giovani” (Minetti, Kharima e tutti gli altri…), gli italiani dovendo fare i conti con i loro miseri salari sceglievano di scendere in piazza accanto alla FIOM il 28 gennaio per cercare di difendere alcuni diritti minimi guadagnati col sudore e le lotte di chi c’è stato prima di noi.
E mentre dalle intercettazioni emergeva un approccio del Popolo delle Libertà con la morale o, più semplicemente con l’etica della politica, veramente drammaticamente spassoso…le donne scendevano in piazza per cercare di ricordare a tutti, politicanti di bassa lega in primis, che essere donna è molto di più che “stare sedute sopra la propria fortuna” (http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/ostellino-donna-sedere-fortuna-puttana-717316/).
E mentre si era costretti a fare tutto ciò, l’Armata Brancaleone (perchè questo sono ormai), composta da tre condottieri come il Cavaliere Berlusconi, la Damigella d’onore Polverini e il Palafreno Alemanno…preparava gli STATI GENERALI da tenersi a Roma il 22 ed il 23 febbraio. A questo punto, la cittadinanza romana non ne ha potuto più e si è data appuntamento per il 19 febbraio a piazza Vittorio alle 15 per andare tutti insieme in Campidoglio. SERENAMENTE. PACATAMENTE. Siamo riusciti a salire fino in Campidoglio ed è stato davevro un momento entusiasmante e preparatorio per la manifetazione che si terrà il 23, sempre a Roma! In questo mese credo di avere partecipato a più di 25 assemblee/incontri/riunioni, almeno una al giorno. Unico denominatore: la crisi!non Ruby, non la transumanza di senatori e deputati che, al cambio di stagione, cambiano pascolo, non le farse di Minzolini. NO! la crisi pura e semplice. Quella che, troppo spesso, viene paventata da Marchionne per recuperare soldi dalle tasche degli operai costringendoli a scegliere se in pausa andare a fare pipì, fumare una sigaretta, o ingollare un panino. Quella che, invece, troppo spesso si dimentica nei decreti Milleproroghe e con la scusa delle “quote rosa”, per esempio, fa regalare tre assessori in più alle città con più di un milione di abitanti. Ma le quote rosa non potevano applicarle prima? al momento di creare le giunte non c’erano già queste donne meritorie di essere inserite al punto di far variare i Regolamenti per poter aumentare il numero degli assessori (dopo che in campagna elettorale si era gridato “via le Province!, snelliamo la Pubblica Amministrazione!”…etc.etc…)?! mah?! i misteri della politica: vieni votato per applicare determinati punti programmatici e vieni acclamato se non lo fai…Io non sarò mai così supina da accettare tutto questo. Non sarò mai tanto cieca o sorda da dover vedere dipinto santo e martire Totò Cuffaro, perchè si è presentato in carcere di sua spontanea volontà…che, poi…tanto spontanea non era. Direi anzi…”spintanea”, spinto, infatti dalla sentenza di condanna della Cassazione che ha ridato fiducia in tanti italiani, come me, nella giustizia italiana. Sono stata contattata da una serie di persone, molte di loro siciliane, perchè ho scelto di andarmi a mangiare dei cannoli davanti il carcere di Rebibbia, il giorno della condanna. Alle 17 ero lì con un paio di amici. Ci siamo fatti le foto al freddo e al gelo. Ci siamo guardati e ci siamo detti poche cose…la più importante è stata…”allora abbiamo davvero speranza!”. Non festeggiavo l’ingresso in carcere di un essere umano, perchè, come qualcuno mi ha ricordato…ogni volta che un uomo entra in carcere è la società che ha perso. Festeggiavo la ritrovata fiducia in parte delle istituzioni, nella giustizia. Festeggiavo la ritrovata speranza di poter cambiare le cose. Io non ho mai smesso di crederci, ma da quando Cuffaro guarda il sole a strisce…beh, mi sento più forte di prima…perchè…”il vento soffia ancora”…vento di cambiamento!