Faccio sempre fatica ad ascoltare la frase in cui il senso ruota intorno al concetto di “bel Paese”…”beautiful country”…diceva il video promozionale in cui compariva l’ingessato Rutelli, sul famigerato sito, costato milioni di euro. Dio benedica la satira e la parodia sempre!…Perchè per andare avanti in questo disastrato Paese…ogni tanto bisogna prendere una boccata d’ossigeno e la satira ci aiuta. Ci strappa un sorriso anche nei momenti più drammatici.
Come oggi: i “grandi elettori” eleggeranno il Presidente della Repubblica…E, intanto…io apro il Fatto Quotidiano e trovo la vignetta di Vauro in prima pagina dedicata al muratore suicida perché ha perso il lavoro. Ho ingoiato amaro. Cerco altre notizie e scopro che la compagna di questo pover’uomo sta portando avanti una gravidanza: è al sesto mese. Ora sa che suo figlio nascerà orfano. Sfoglio il Corriere della Sera trovo la storia di Silvano Toniolo: 80 anni, infermiere in pensione. Sfrattato. Vive viaggiando sui treni, grazie ad un tessera per un’invalidità dovuta ad un ictus che lo ha colpito. Invidio il suo spirito di iniziativa: non si è lasciato andare. Apro le mails e ri trovo la disperazione di Bennardo Raimondi , testimone di giustizia (da non confondere con il “collaboratore”, lui non è un delinquente pentito, lui ha denunciato i suoi usurai), lasciato solo, a morire di fame (insieme alla sua famiglia), quasi che il colpevole fosse lui. Io credo che noi tutti siamo responsabili, colpevoli. Colpevoli della morte di chi si impicca perché perde il lavoro della vita che conduce Silvano Toniolo E di aver lasciato solo Bennardo e di tanto, tanto altro. Di tutto questo siamo colpevoli. Perché?…perchè ci giriamo sempre dall’altra parte per poter “proteggere” il nostro orticello. Io non so a chi rivolgermi perché Silvano Toniolo possa essere aiutato e la compagna di un suicida non venga lasciata sola. Per Bennardo Raimondi so che qualcosa si sta muovendo. So che ogni giorno cerco di non guardare dall’altra parte. Cerco di condividere il mio orticello con gli altri. Anche se si tratta solo di una parola o di un sorriso. E mi chiedo…sono una pazza utopista io che ancora insisto e credo con tutte le mie forze che possiamo cambiare le nostre condizioni e di chi ci sta accanto? Sono fuori dal tempo perché spero che l’uomo tenda la mano al suo vicino in difficoltà? In giorni come questo, però, in cui leggo che un uomo sfregia una donna perché la ritiene un oggetto in suo possesso, mi chiedo chi o cosa io sia. Poi mi guardo allo specchio…e ci vedo “solo” una persona …ma che non si arrende, che non vuole essere pecora …ma soprattutto non vuole perdere la propria sensibilità ed umanità…e mi rispondo…che per quanto possa essere difficile, strano, in salita, questo è il mio percorso…Questa sono io…Per molti una stronza (si,si…me lo dicono anche in faccia), per altri una fregnona…Ma io non cambierò…e continuerò a non girarmi dall’altra parte…cercando di trasmettere anche ad altri …questa “cattiva” abitudine. E, oggi, volevo condividere queste riflessioni con tutti voi.