Ieri scrivevo per difendere il diritto ad essere trattati dignitosamente per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine.
Oggi dedico questo piccolo spazio a chi, delle Forze dell’Ordine, ha visto l’altra faccia della medaglia prima di morire.
Esprimo il mio più profondo cordoglio e la mia solidarietà alla famiglia di Stefano Cucchi, morto “di carcere” come dice Beppe Grillo nel suo post di ieri.
Come per Aldo Bianzino, chissà se riusciremo a sapere la verità o dovremo lasciarla a delle ricostruzioni…
Per me è già stata una sorpresa che c’è una succursale del carcere al Sandro Pertini. Lo ricordavo come un ospedale qualunque, dove i detenuti vengono piantonati in corsia, invece ho scoperto esistere una struttura apposta…Mah?! Saranno i misteri del piano regolatore che ha lanciato cubature di cemento per tutta la città, gli è scappato un edificio carcerario dentro un ospedale civile.
Resta il fatto che non si può entrare in carcere sulle proprie gambe ed uscirne in una bara senza avere avuto il tempo di farsi condannare o assolvere da un Tribunale.
Spero che si arrivi presto alla verità. Basta morti “di carcere”.