Sapevo che sarebbe arrivato il momento in cui non sarei più riuscita a tenermelo per me…
In campagna elettorale non ne ho voluto parlare perchè non volevo sembrasse un atto di sciacallaggio di chi va a caccia di qualche voto in più.
Però, ora, non posso proprio più stare zitta.
A marzo, quindi in piena campagna elettorale, sollecitata da alcune persone sono andata a piazzale Clodio. Tribunale Penale. Ho voluto sentire con le mie orecchie a sventola, ciò che accade intorno la vicenda di MASSIMO PAPINI.
Chi è Massimo Papini per me?un emerito sconosciuto. Solo che alcune persone hanno provato il bisogno di presentarmi la sua storia, viste alcune vicissitudini della mia famiglia che vogliono, comunque, grande partecipazione in vicende giudiziarie, carcerazioni ingiuste e dintorni.
Riassunto delle puntate precedenti: Massimo Papini viene arrestato il primo ottobre 2009, dopo che ne era stata chiesta carcerazione preventiva presso il Tribunale di Bologna, ma il G.I.P. l’aveva rigettata. Così era stata chiesta “custodia cautelare” presso il Tribunale di Roma…il cui G.I.P. aveva emesso l’ordinanza il 18 settembre…
A questo punto ci possiamo chiedere perchè Massimo Papini viene prelevato sul suo posto di lavoro, a Castellabate in provincia di Salerno? ecco, l’accusa è “partecipazione a banda armata“. Cosa avrebbe fatto Massimo Papini per cotanto capo d’accusa?
…facciamo un salto indietro: 20 dicembre 2003, Diana Blefari Melazzi viene arrestata a Santa Marinella, perchè intestataria di una cantina in via Montecuccoli nella quale venne rinvenuto materiale d’archivio delle Nuove Brigate Rosse. Quelle Nuove Brigate Rosse responsabili degli omicidi a Roma del prof. D’Antona e a Bologna di Marco Biagi (di qui le differenti richieste a Bologna e Roma, accolte solo dal G.I.P. di Roma , di arrestare Massimo Papini).
Il 9 marzo 2004 dopo una perquisizione presso l’abitazione di Massimo Papini viene sequestrata una corrispondenza tra Diana Blefari Melazzi e Massimo Papini…perchè tra di loro c’era stata una liason trasformatasi poi in amicizia. Il 22 settembre 2004 Massimo Papini viene interrogato in merito alla sua amicizia con Diana Blefari.
L’arresto deciso nel 2009…è basato sul materiale reperito nel 2004. Ma dal 2004 al 2009, due processi sono stati avviati sulle vicende D’antona/Biagi. Uno a Roma appunto e uno a Bologna. Nel processo di Bologna, Papini viene anche chiamato a deporre come teste per l’accusa. Diana Blefari segue in prima persona le udienze fino a luglio 2005, pur avendo già dato segni di deterioramento delle sue condizioni psichiche. Nel luglio 2005 Diana Blefari viene condannata in primo grado a 9 anni e 6 mesi di reclusione per il reato di “partecipazione a banda armata e per la commissione di alcuni reati-mezzo, quali rapine di auto-finanziamento.”
Trasferita presso Benevento, Diana Blefari arriva in condizioni estreme: rifiuta il cibo. Non si è alimentata per più di venti giorni. Si rifiutò di rientrare in sezione al termine dell’ora d’aria, tanto da dover essere presa di peso dagli agenti penitenziari.
Non parlava con nessuno. Venne posta in isolamento.
Nell’ottobre 2005 viene trasferita presso L’Aquila, con ulteriori restrizioni: il suo regime carcerario passa da “alta vigilanza” a “41 bis”. Dal 2005 al 31 ottobre 2009, giorno in cui viene trovata Diana Blefari morta suicida in carcere, passeranno diverse perizie psichiatriche, e sentenze di condanna. Ma, durante tutto il periodo di detenzione di Diana Blefari, Massimo Papini ha sempre mantenuto con lei una corrispondenza epistolare regolare per sostenerla umanamente visto il progressivo degenerare del suo stato psichico (come descritto e sottoscritto dalle numerose perizie psichiatriche a cui era stata sottoposta Diana).
Nel febbraio del 2009 vengono concessi i colloqui, in carcere, tra Diana Blefari e Massimo Papini. A questo punto, Diana Blefari è presso il reparto comune del carcere di Sollicciano avendo ritenuto il DAP che la “la stessa debba rimanere in un carcere dove vi sia un presidio psichiatrico e quindi la possibilità al bisogno di un intervento immediato”. Le condizioni di vita risultano invariate: “continua a vivere in una condizione di assoluto auto – isolamento, rifiutando di incontrare le altre detenute e da ultimo anche la sorella”. Solo, una volta al mese, incontrerà l’ex fidanzato Massimo Papini, autorizzato all’ingresso in carcere dal Direttore in considerazione delle precarie condizioni psichiche.
Diana Blefari si è suicidata pochi giorni dopo che la Cassazione le ha confermato la condanna definitiva all’ergastolo. Da quanto è emerso dalla deposizione del dirigente della Digos Giannini, la mattina del suicidio Diana Blefari avrebbe rilasciato uno scritto che non è stato consegnato agli avvocati di Massimo Papini.
A questo punto, io posso solo riportare l’attenzione sul protagonista Massimo Papini, il quale , il 4 marzo 2010 si è visto accogliere il ricorso promosso contro la custodia cautelare in carcere confermata dal Tribunale della Libertà con ordinanza del 20 ottobre 2009. Ciononostante…Massimo Papini…non è stato scarcerato…anzi, le sue udienze procedono. Il castello dell’accusa ruota intorno delle schede telefoniche e sull’evidente rapporto con Diana Blefari. L’udienza cui ho assistito io in campagna elettorale è ben descritta nel comunicato rilasciato dal Comitato: i “non so”, “non ricordo”…da parte del funzionario sotto interrogatorio…mi lasciarono assai perplessa. Io non so, a questo punto, se sono riuscita a descrivere l’andamento della situazione paradossale in cui si è venuta a trovare una persona perchè amica di qualcuno che ha fatto delle scelte sbagliate.
Non sono laureata in giurisprudenza e non ho intenzione di entrare in un’analisi tecnica…una cosa è certa però…Massimo Papini è tenuto in carcere sulla base di accuse non comprovate…e anche difficili da provare a giudicare dalla mole di materiale emersa e dalla scarsa memoria dei funzionari Digos. Lui è sicuramente uno dei tanti…e quello che posso fare io, semplice cittadina che ha trovato uno spazio per alzare la voce…è “solo” chiedere a chi legge il mio blog…di farsi venire dei dubbi, di approfondire, e di scegliere se sottoscrivere l’appello del Comitato per la scarcerazione di Massimo Papini o no…Io ho scelto: sottoscrivo…
1 pensiero su “Massimo Papini”