Archivi categoria: Cittadini

Vorrei la pelle nera

Si, non avete capito male… vorrei essere “abbronzata” come il presidente Obama: mentre negli USA si avanza verso il futuro con balzi giganti riguardo il rispetto dei diritti civili, qui in Italia avvengono cose strane.
L’anno scorso il “bel ragazzo abbronzato” Barak Obama cominciava a far parlare di sé con proposte a sostegno degli omosessuali.
La settimana scorsa, lo stesso presidente ha virato la direzione presa dal presidente Clinton “don’t ask, don’t tell” (non chiedere, non dire): consentiva ai gay di arruolarsi a patto di non dichiarare il proprio orientamento sessuale.
Ora: porte aperte, ingresso libero. Così, i 12000 rispediti a casa per aver fatto outing, sono stati “vendicati“.
E in Italia? In Italia c’è grossa crisi: oggi in Parlamento, grande bagarre per la votazione sulla legge a tutela degli omosessuali, contro l’omofobia.
Ovviamente, non essendo stato ancora digerito il no della Consulta al Lodo Alfano che si appellava all’importanza dell’art.3 della Costituzione, l’UDC invoca il medesimo articolo per affossare una proposta a tutela di una categoria DEBOLE, non già immunizzata come quella dei parlamentari.
E la votazione di oggi ha scoperchiato un pentolone favoloso: pezzi del PD che votano con l’UDC, pezzi di AN che abbracciano la mozione del PD e la sostengono insieme a IDV. Volete la mia conclusione? Non si vedrà luce.
Finchè ci sarà tanta confusione in questo Parlamento i temi seri verranno trattati come le sorprese nelle patatine, di cui si è entusiasti all’inizio e poi si lasciano lì, ammucchiate sui mobili.
Intanto, io mi vado ad abbronzare!

Cara Cecilia Sala

Cara, piccola, Cecilia,
chi ti scrive è la leonessa madre che, da quando ti ha conosciuta, ti vede come una cucciola da accompagnare.
Ci siamo conosciute a Pomigliano, a luglio.
Ricordo ancora quando, nel calore rovente di una sala in cui le emozioni avevano raggiunto livelli estremi, mi sei venuta incontro dicendomi che eri di Roma e volevi “fare qualcosa”. Ci siamo scambiate i numeri di telefono. Ti sei avvicinata ai Grilli del Pigneto e poi un uragano di eventi e ti ho vista sempre in piazza. Ti ho vista persino l’8 luglio all’Alpheus a stupire Marco Travaglio che lanciava il nuovo giornale e tu eri andata per dare un mano. Con Sonia Alfano e Salvatore Borsellino ti abbiamo fatto salire, intervento non previsto, sul palco di piazza Navona. Che emozione! La cucciola comincia a ruggire!
Quattordici anni! Nessuno ci crede!
Ma cosa sei?
Io, però, ti capisco: a 14 anni già stavo alle manifestazioni per la pace, quando c’era Reagan presidente.
Mi sono ritrovata nella Pantera, un altro movimento studentesco.
E oggi sono qui, che mi rivedo in te… e ascolto le tue parole a Annozero e mi dico “non ci sono ancora riuscita. Ancora non posso consegnare questo mondo a ragazzi come Cecilia”. Non possiamo lasciarvi questo.
Ed ecco perchè, da domani, sarò più forte di prima nell’urlare che è tempo di cambiare! E’ tempo di uscire dalle tane! E’ tempo di alzare la testa!
Io non ho figli. Non ancora, ma se li avessi, cara, piccola Cecilia, vorrei che fossero come te. Attenti a ciò che li circonda e non solo presi dalle ubriacature televisive.
Cecilia, io ti ho vista ridere. Sei fresca come una rosa. Non sei nata vecchia solo perchè ti interessi di ciò che ti circonda o addirittura di ciò che è passato.
La tua passione per la richiesta di chiarezza sull’agenda rossa di Paolo Borsellino dovrebbe essere un insegnamento per tutti quegli adulti che, in questi anni, hanno preferito far finta di niente.
Domani ci vedrà ancora insieme, intanto, io spero di cominciare a vedere altri quattordicenni come te frequentare le nostre manifestazioni.
Di mio posso solo dire che continuerò a fare di tutto per rendere migliore, ogni giorno di più, questo mondo.
Grazie Cecilia, per avermi dato altra energia! Buon lavoro!

Loro non molleranno, io nemmeno!

Da quando ho conosciuto di persona Beppe Grillo molte cose nella mia vita sono cambiate. Di sicuro, se già prima ero attiva su dei fronti di lotta, dopo averlo visto per andare a depositare, insieme al resto del Comitato Promotore, la proposta di Legge “Parlamento Pulito“, i miei fronti di lotta si sono ampliati.
Sono partita da Giovanna d’Arco nelle realtà del precariato e della sicurezza ul lavoro e mi sono ritrovata in piazza con i NO COKE di Tarquinia, per salvare ambiente e salute e i ragazzi di AMMAZZATECITUTTI, per difendere l’allora giudice Luigi de Magistris e per ripristinare la legalità. Per non parlare del sudore versato per il primo vday e per la candidatura a sindaco di Roma.
Insomma, un turbinio di eventi che mi ha fatto conoscere molto bene il mondo dei meetup. Un mondo variegato, in cui ho molti amici: tutti quelli che ho ritrovato domenica scorsa, 4 ottobre, al Teatro Smeraldo a Milano, dove Beppe ha presentato la “creatura”, il MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE.
Un movimento fluido che non ha referenti ma tanti attivisti che hanno un gran merito: essere portatori sani di INFORMAZIONE! Quella vera e tutti i giorni.
E grazie alle informazioni raccolte da tutti che Beppe Grillo ha potuto dare anche dei punti programmatici, in cui mi riconosco, esattamente come dopo Firenze.
Beppe ha un gran merito: accende la miccia. Sta al cittadino consapevole mantenere accesa la fiamma della vita: una vita fatta di rispetto delle regole, di Costituzione, di diritti, di doveri, di lavoro, di salute, di ambiente. Quella fiamma che giorno dopo giorno qualcuno cerca di spengere per renderci un gregge di pecore assuefatto ad Escort e furbetti del quartierino che reiscono a farsi le leggi ad personam ed il cittadino lobotomizzato applaude.
Io ringrazierò sempre Beppe perché anche se mi ha rovinato la vita riempiendola di impegni extra, mi ha fornito tante di quelle informazioni utili a combattere.
E visto che loro non molleranno mai…io nemmeno!

Grazie Luigi!

E’ di ieri la lettera al Capo dello Stato (in virtù della sua carica di Presidente del CSM) di Luigi. Luigi de Magistris.
Come mi fa strano chiamarlo per nome, ricordo ancora i mesi freddi del 2007, quando si sono accese le micce sotto la sua potrona; i mesi in cui prendevo ferie e permessi dal lavoro e passavo pomeriggi in Questura per richiedere le autorizzazioni a fare dei presidi sotto il CSM a sostegno del “Dottor de Magistris”. Lo facevo in qualità di organizer del meetup di Roma e in comune accordo con Aldo Pecora, allora portavoce dell’associazione nazionale “Eadessoammazzatecitutti” e Sonia Alfano, allora Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime della mafia.
E lì che mi sono avvicinata al mondo dell’antimafia: mentre in quattro gatti resistevamo al freddo sotto al CSM. Ricordo, persino, quando abbiamo tagliato un pandoro in piazza e dato una fetta a Luigi Iovino, incatenatosi sotto il CSM per venire a denunciare il suo caso, mentre i ragazzi di Ammazzatecitutti finivano di preparare striscioni.
E’ con questi ricordi che ieri mi sono letta, tutto d’un fiato, la lettera di Luigi, e oggi mi sono ritrovata nella posta elettronica la mail di un amico, un vecchio, caro amico: era l’articolo di Juan Arias, El Pais intitolato “MI TRISTE ITALIA“. Se volete leggerlo in italiano, vi consiglio il blog di Jacopo Fo.
Ecco, la “Triste Italia” di Arias è la stessa triste Italia di De Magistris, un Italia in cui un magistrato (e non solo lui) non può fare il proprio lavoro, anzi è costretto a dimettersi. E, in tanti, le stavamo aspettando le sue dimissioni. Ormai ha preso un’altra strada.
E, puntuali, sono arrivate. Al momento giusto, sul giornale giusto, con le parole giuste e sull’onda emozionale di una meravisgliosa manifestazione delle “Agende Rosse“.
Ora, posso ribadire che il mio voto non è andato sprecato! Ora che abbiamo Luigi in Europa qualcosa può cambiare. Le parole di Arias “…Erano elezioni in cui gli italiani iniziavano a stancarsi dei politici, e questo invitava all’astensione. La Rai mi intervisto’ chiedendomi cosa provava uno spagnolo che poteva votare per la prima volta. Parlai della mia evidente emozione e osai chiedere a coloro che intendevano disertare le urne che andassero a votare come a risarcirmi per non averlo potuto fare a mia volta per cosi’ tanti anni…” suonano attuali più che mai.
Però questo è il momento di prepararsi tutti al cambiamento e non arrendersi: tenete la vostra scheda elettorale ancora per un po’ (anche io ho spesso pensato di bruciarla…) e al momento opportuno usatela come avete fatto quest’anno alle europee. Ci siamo… non molliamo!
GRAZIE LUIGI!

Una nuova Resistenza

NE E’ VALSA LA PENA!!! Davvero è valso ammazzarsi tanto: non dormire per quasi tutti i tre giorni precedenti il nostro corteo del 26 settembre a Roma; per curare i dettagli, creare lo striscione di apertura, chiamare i latitanti, pensare a cosa era rimasto da comprare, aiutare Sonia a far entrare l’agenda rossa al Quirinale. E’ valsa la pena abbandonare per qualche giorno il mio blog…
Insomma, lo sforzo è stato ripagato dal successo di una giornata emozionante, a momenti commovente, a momenti galvanizzante.
Che sarebbe stata una giornata memorabile si è capito da subito: alle 14, piazza Bocca della Verità si stava riempiendo di striscioni e agende rosse. I funzionari dell’ATAC e della Polizia chiedevano conferme sul numero dei partecipanti, ma si sono resi conto da soli che le nostre aspettative di 2000 persone sarebbero state riduttive: siamo stati più di 3000, checchè se ne dica sui giornali. Come al solito bisogna esserci per capire le cose come stanno.
Alle 15.30, puntualissima, la testa del corteo con lo striscione che diceva: “Apri gli occhi, osserva, non chiudere le orecchie, ascolta. Solo così potrai sentire il fresco profumo di libertà“, si è mossa.
SALVATORE BORSELLINO, SONIA ALFANO, LUIGI DE MAGISTRIS, GIOACCHINO GENCHI, GIANLUCA MANCA e TANTI RAGAZZI a portare lo striscione e scandendo slogan significativi: FUORI LA MAFIA DALLO STATO.
un sole incredibile ha accompagnato tutto il corteo.
Gli interventi dal palco sono stati la base della costruzione di una nuova Resistenza. Sabato 26 settembre qualcosa è cambiato in questo paese cloroformizzato. E’ dal 28 gennaio di quest’anno che ci stiamo lavorando. Il 19 luglio a Palermo è stato il rodaggio intermedio, e il 26 a Piazza Navona una meravigliosa tappa che ci porterà lontano.
Noi non stiamo mollando… e si vede!
Avrei una lista di ringraziamenti, oltre quel che ho detto dal palco di piazza Navona: li faccio qui, come se fossi sola, perché io sono stata davvero colpita da quella piazza senza bandiere di partito. Anche Italia dei Valori, pur avendo dato il contributo economico per la riuscita della manifestazione, NON HA VOLUTO esporre simboli di partito. Forse si è capito che il partito c’è, e si sa, ma che certe situazioni hanno bisogno solo dell’appoggio umano, di cittadino consapevole, che così non si può andare avanti, che si deve fare qualcosa e lo si deve fare tutti insieme.
Ecco perchè il mio, personale, ringraziamento va, in particolare, ad Antonio di Pietro perchè come tale si è fatto presentare sul palco, senza orpelli.
Il mio orgoglio per aver dato il voto a Sonia Alfano e Luigi de Magistris è sempre più grande. Grazie a loro, perché per la prima volta sento di non aver sprecato il mio voto.
Un sentito grazie a Gioacchino Genchi, perché ha infervorato la piazza con le sue parole.
E un grazie particolare a Gianluca Manca, perchè con la sua estrema pacatezza continua a portare la testimonianza per ricordare il fratello Attilio.
E Benny Calasanzio che ha fatto uno strepitoso intervento condito di sana rabbia? lo ringrazierò sempre per avermi fatto capire bene che i tirapiedi dei mafiosi sono dei poveracci. Nonostante credano di avere tutto non hanno niente: il rispetto se lo devono comperare; l’amore lo devono comperare; spesso devono vivere in latitanza… che vita è?
Forse lo sa bene Pino Masciari, il testimone di giustizia che tanti ne ha denunciati e fatti arrestare e deve vivere in destinazioni segrete. Grazie Pino per essere stato con noi.
La meravigliosa sorpresa dell’intervento, non previsto, di due ragazze, una più giovane dell’altra ma che con la loro freschezza hanno davvero portato su Piazza Navona “il fresco profumo di libertà”. Grazie Martina di Gianfelice: sarai un gran giudice. E grazie Cecilia Sala… 14 anni di sano orgoglio ITALIANO!
Gli interventi telefonici di Beppe Grillo, di Marco Travaglio, di Giulio Cavalli, sono stati un meraviglioso contributo. GRAZIE!
Il simpatico intervento di Francesca Fornario, che solo quando si è messa il cappellino ho riconosciuto. Grazie. Il rap di Emiliano Morrone ed Alex Cimino: spero riusciremo a farlo girare. Grazie ragazzi per esserci stati! Vorrei continuare all’infinito, perché davvero devo ringraziare tutti e tutti dobbiamo ringraziare Salvatore Borsellino: un grande uomo che ci sta indicando la strada. GRAZIE!
Il Service e la Security hanno contribuito enormemente al nostro successo! Grazie ragazzi!
In particolare e dulcis in fundo, ci sono persone che non saprei da dove cominciare a ringraziare semplicemente perché esistono e ci sono sempre e si danno da fare, dietro le quinte, senza apparire. Senza volere apparire, solo per il gusto di far riuscire gli appuntamenti e per far star bene tutti. Sono i miei amici dei Grilli del Pigneto: Stefano Franco, Beatrice Andolina, Valerio Petrucci, Serena Tiracchia, Guido Di Gennaro e la sua, la nostra Pat. Sono persone come loro che mi danno sempre nuova energia per continuare. Anche quando sbagliamo, ci guardiamo in faccia e ricominciamo.
La strada ce la sta indicando Salvatore, ma io voglio percorrerla con loro… e con “le Federiche”!

Basta eroi

Oggi è un giorno davvero triste. Oggi è stata nuovamente uccisa la Costituzione! Con l’ennesimo sacrificio dei sei militari della Folgore, ancora una volta i padri della Costituzione si staranno rigirando nella tomba!
Al di là della solidarietà alle famiglie che ognuno di noi dimostra a proprio modo, io sono incazzata!
Come lo sono ogni volta che muore un operaio in cantiere o la moglie di un lavoratore solo per avergli lavato la tuta con cui lui manipolava l’amianto!!
Non può accadere ancora! ogni volta parole di cordoglio e, a seconda dei casi, di indignazione… e noi qui a vedere telegiornali che fanno a gara a trovare il parente più stretto che rilascia la testimonianza tra le inevitabili lacrime.
Eppure…eppure questo stillicidio di vite umane si potrebbe evitare semplicemente applicando l’art 11 della NOSTRA Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Eppure…le spese militari nel nostro paese…sono parecchie…eppure produciamo armi…siamo al settimo posto nella classifica mondiale…eppure io credo che ancora gli italiani assisteranno inermi, inebetiti dai falsi messaggi della falsa informazione.
Io insisterò sempre: la Rete ci può aiutare…cominciate a vedere sul sito del SIPRI (Istituto di studi per la pace di Stoccolma). Un po’ di notizie mondiali e quando tutti sapremo allora tutti insieme potremo chiedere di vedere applicato una volta per tutte l’art. 11 della NOSTRA costituzione.
NO ALLA GUERRA! NO AI MARTIRI! BASTA EROI!

Imbucati di regime

Il Giornale pubblica un articolo non firmato, quindi attribuibile al direttore Vittorio Feltri, sulla festa “Onorevoli on the beach” di sabato scorso. Com’era prevedibile, il regime ha mandato un imbucato/a (sotto forma di bionda scollacciata provocante?) per fare uno “scoop”: “Ma allora le feste non le fa solo il premier? No, anche l’opposizione balla e canta il karaoke“. Sì, e le nostre feste sono pubbliche, tutti possono partecipare.
In effetti, non so se c’era davvero l’imbucato/a. Scrive Il Giornale che “a un certo punto la festicciola ha visto il classico trenino, con una insolita composizione: Luigi De Magistris – che praticamente è stato costretto a scendere in pista, poveretto! – appiccicato a Sonia Alfano seguita da Salvatore Borsellino – che però era a casa sua, a risparmiare le energie per la Marcia delle agende rosse del 26 settembre a Roma – e Gioacchino Genchi” protagonista di un’ indimenticabile gag con Beppe Grillo al telefono! E’ vero che guidava il trenino, come dice Il Giornale, ma la nostra locomotiva era Roberto Monaco, un nostro amico, in permesso dall’ospedale, venuto a festeggiare il suo compleanno con tutti noi… e la sua sedia a rotelle. L’articolo prosegue dicendo che Beppe Grillo “è apparso come un santone sugli schermi del locale”. Oddio! Non me ne sono accorta! Sarà che non c’era alcuno schermo, solo un soffitto su cui venivano proiettati i video della manifestazione di Palermo il 19 luglio scorso.
Il Giornale accenna a “belle ragazze a gogò”. Grazie! Gentilmente, vista l’aria che tira non si sa mai si creasse confusione, specifichi che quelle ragazze erano studentesse, disoccupate, impiegate, sindacaliste tutte rientrate nei propri letti dopo la festa. Come spiega bene Beatrice Andolina, presidente dell’Associazione “I Grilli del Pigneto“.
“Ma allora le feste e le danze non si fanno solo nella maggioranza.”
Feltri, se è Lei ad aver scritto questa celia, oltre a scegliersi meglio i suoi imbucati alle feste, si metta il cuore in pace: festeggiamo anche noi ma solo quando abbiamo qualcosa di importante da festeggiare. Come società civile (non solo come grillini, o dipietristi) festeggiamo che, con Sonia e Luigi al Parlamento Europeo, il regime del suo padrone (spirituale, o del fratello del suo padrone editoriale se preferisce) ha i giorni contati. Infatti, Papi, ultimamente, non festeggia più…sarete mica invidiosi dei nostri trenini…su cui tutti pagano il biglietto?