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Eppure il vento soffia ancora…

Un mese. E’ un mese che tengo fermo il mio blog. Una serie di ragioni, qualcuna personale, qualcuna generale. Una in particolare: l’indecisione su quale argomento trattare. Si, perchè in questo mese ne sono successe di tutti i tipi. Dalla pubblicazione delle spassose intercettazioni che spaziano da “lei è la pupilla, io il culo”  a “pur di salvare il suo culo flaccido“. Tema ricorrente…”il culo”, protagonista centrale del bunga bunga. E, mentre tutti gli italiani venivano distratti dal bunga bunga e dai piccanti dettagli, degni di un feuilleton di basso rango, nel resto della cintura nordafricana e dietro l’angolo, i popoli si ribellavano mettendo in ginocchio i loro dittatori. E, mentre passavano le foto dei “grandi vecchi” (Fede, Mora) accompagnate dalle foto di “grandi giovani” (Minetti, Kharima e tutti gli altri…), gli italiani dovendo fare i conti con i loro miseri salari sceglievano di scendere in piazza accanto alla FIOM il 28 gennaio per cercare di difendere alcuni diritti minimi guadagnati col sudore e le lotte di chi c’è stato prima di noi.

E mentre dalle intercettazioni emergeva un approccio del Popolo delle Libertà con la morale o, più semplicemente con l’etica della politica, veramente drammaticamente spassoso…le donne scendevano in piazza per cercare di ricordare a tutti, politicanti di bassa lega in primis, che essere donna è molto di più che “stare sedute sopra la propria fortuna” (http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/ostellino-donna-sedere-fortuna-puttana-717316/).

E mentre si era costretti a fare tutto ciò, l’Armata Brancaleone (perchè questo sono ormai), composta da tre condottieri come il Cavaliere Berlusconi, la Damigella d’onore Polverini e il Palafreno Alemanno…preparava gli STATI GENERALI da tenersi a Roma il 22 ed il 23 febbraio. A questo punto, la cittadinanza romana non ne ha potuto più e si è data appuntamento per il 19 febbraio a piazza Vittorio alle 15 per andare tutti insieme in Campidoglio. SERENAMENTE. PACATAMENTE. Siamo riusciti a salire fino in Campidoglio ed è stato davevro un momento entusiasmante e preparatorio per la manifetazione che si terrà il 23, sempre a Roma! In questo mese credo di avere partecipato a più di 25 assemblee/incontri/riunioni, almeno una al giorno. Unico denominatore: la crisi!non Ruby, non la transumanza di senatori e deputati che, al cambio di stagione, cambiano pascolo, non le farse di Minzolini. NO! la crisi pura e semplice. Quella che, troppo spesso, viene paventata da Marchionne per recuperare soldi dalle tasche degli operai costringendoli a scegliere se in pausa andare a fare pipì, fumare una sigaretta, o ingollare un panino. Quella che, invece, troppo spesso si dimentica nei decreti Milleproroghe e con la scusa delle “quote rosa”, per esempio, fa regalare tre assessori in più alle città con più di un milione di abitanti. Ma le quote rosa non potevano applicarle prima? al momento di creare le giunte non c’erano già queste donne meritorie di essere inserite al punto di far variare i Regolamenti per poter aumentare il numero degli assessori (dopo che in campagna elettorale si era gridato “via le Province!, snelliamo la Pubblica Amministrazione!”…etc.etc…)?! mah?! i misteri della politica: vieni votato per applicare determinati punti programmatici e vieni acclamato se non lo fai…Io non sarò mai così supina da accettare tutto questo. Non sarò mai tanto cieca o sorda da dover vedere dipinto santo e martire Totò Cuffaro, perchè si è presentato in carcere di sua spontanea volontà…che, poi…tanto spontanea non era. Direi anzi…”spintanea”, spinto, infatti dalla sentenza di condanna della Cassazione che ha ridato fiducia in tanti italiani, come me, nella giustizia italiana. Sono stata contattata da una serie di persone, molte di loro siciliane, perchè ho scelto di andarmi a mangiare dei cannoli davanti il carcere di Rebibbia, il giorno della condanna. Alle 17 ero lì con un paio di amici. Ci siamo fatti le foto al freddo e al gelo. Ci siamo guardati e ci siamo detti poche cose…la più importante è stata…”allora abbiamo davvero speranza!”. Non festeggiavo l’ingresso in carcere di un essere umano, perchè, come qualcuno mi ha ricordato…ogni volta che un uomo entra in carcere è la società che ha perso. Festeggiavo la ritrovata fiducia in parte delle istituzioni, nella giustizia. Festeggiavo la ritrovata speranza di poter cambiare le cose. Io non ho mai smesso di crederci, ma da quando Cuffaro guarda il sole a strisce…beh, mi sento più forte di prima…perchè…”il vento soffia ancora”…vento di cambiamento!

Di nuovo…sulla strada di Beppe Alfano

Come sempre, il ritorno dalla Trinacria è per me una sofferenza. Mi sembra di lasciare una parte di me in terra di Sicilia. Anche stavolta, sono ripartita con la consapevolezza che DEVO tornare. Qualcosa mi riporterà in Sicilia. Lo so. E anche stavolta sono tornata con una quantità enorme di spunti riflessivi. In particolare l’omelia del parroco per la messa dedicata a Beppe Alfano. Quello era il motivo della mia ennesima incursione a Barcellona Pozzo di Gotto (ME): la commemorazione di Beppe Alfano. In una chiesa affollata più dell’anno scorso, il parroco pronuncia la seguente frase: “Beppe Alfano è stato vittima della violenza”. Parole dure, si. In un momento drammatico come quello attuale, ma non stavamo parlando della povera infermiera rumena uccisa da un cazzotto alla fermata metro Anagnina di Roma, o della povera signora Giovanna Reggiani, seviziata e uccisa sempre a Roma… Stiamo parlando di Beppe Alfano: giornalista scomodo, ucciso dalla M A F I A. Certo, la mafia è violenza…La mafia genera violenza…ma allora, sic stantibus rebus, non sarebbe stato più coerente con il messaggio del Signore, dire: “Beppe Alfano è stato vittima della mafia. La mafia genera violenza e va contro il messaggio del Signore”?!
No. Si è ridotta, per me troppo semplicisticamente, la sua morte ad una morte per violenza. E questo mi dispiace davvero. A Barcellona Pozzo di Gotto ci siamo arrivati da tutta Italia per ricordare Beppe Alfano e per stare accanto ai suoi familiari che, ogni anno, rinnovano la tortura di riaprire la cicatrice di una profonda ferita. Mi aspettavo, visto che siamo nel 2011…un passo in avanti della Chiesa locale. Invece…si è comportata esattamente come avrebbe fatto 50 anni fa: negando con un assordante silenzio la verità. Eppure Cristo è verità. Dov’è questo messaggio di verità? è nelle parole di altri parroci, ringraziando Dio: quelli che la mafia la combattono tutti i giorni. Ma non sono tornata da Barcellona Pozzo di Gotto solo con la rabbia per quella frase. Sono tornata con la felicità di vedere una sala stracolma. Persone pronte ad ascoltare e capire. E credo che questa sia la parte bella di quella Sicilia che mi richiama a sè ogni volta che ne riparto.
Conoscere persone come Sonia, Chicco e Fulvio , i tre fratelli Alfano che 18 anni fa hano perso un gran padre. Conoscere Mimma, la loro mamma. Conoscere Salvatore Borsellino, i coniugi Manca ed il loro figlio Gianluca, i coniugi D’Agostino, Piero Campagna, Benny Calasanzio, Monica Iannì e tanti altri a cui i propri cari sono stati strappati a causa della loro rettitudine e del loro amore per la propria terra…Ecco, conoscere tutti loro, lo ritengo un privilegio. Riceverne il loro affetto, un dono. Io spero che questo 2011, porti a tutti loro verità e giustizia…e a noi…la forza per continuare a combattere quella gran “montagna di merda” che è la mafia e che ora vede i suoi migliori rappresentanti…seduti sugli scranni del Parlamento!

E’ Natale?

Ci risiamo. E anche per quest’anno siamo arrivati al Natale. Natale. Dice Wikipedia: “Secondo il calendario liturgico è una solennità di livello pari all’Ascensione e alla Pentecoste, ma inferiore alla Pasqua, la festività cristiana più importante. È comunque la festa più popolarmente sentita tra i cristiani e negli ultimi anni ha assunto anche un significato laico, legato allo scambio di regali, alla famiglia e a figure del folclore come Babbo Natale.”
Nonostante molti non capiscano perchè, io sono cristiana, cattolica. Poco praticante confesso, ma quello è un mio problema con la gerarchia ecclesiastica, non con il messaggio del Cristo. Ecco, il messaggio del Cristo…Credo che non sia quello che ritrovo in chi DEVE a tutti i costi festeggiare il Natale, “perchè è Natale”. E’ già qualche anno che sento questa festività scivolarmi addosso. Gli eventi delle ultime settimane, nel nostro Paese hanno compiuto l’opera finale: non mi interessa festeggiare. Cosa ho da festeggiare? i disoccupati? i precari? i cassintegrati? padri di famiglia che, quotidianamente, abbracciano l’idea del suicidio perchè non ce la fanno più di fronte ad un futuro sempre più incerto per loro ed i loro figli? Già, i figli. Non ne ho, ma se li avessi sarei seriamente preoccupata per il loro futuro. Dopo il DDL Gelmini e le proteste inascoltate di centinaia di migliaia di giovani con cui ho condiviso chilometri di asfalto…davvero non riesco a guardare avanti per loro. Ho tre nipotine, l’ho già raccontato in altri post. E sono davvero amareggiata dal mondo che lascerò loro. No. Non riesco a festeggiare. Non pretendo di portare la Pace nel mondo. Non pretendo di cambiare il Paese in un giorno, però una cosa la chiedo, ai cristiani e non: fermatevi a riflettere, davvero dobbiamo festeggiare…”perchè è Natale?”. Come posso essere felice nel donare il gioco di turno alle mie nipotine, sapendo che migliaia di bambini, oggi, stasera, in Italia, proprio a Roma, non nel Terzo Mondo, non avranno di che sfamarsi? Chi mi conosce, sa che queste frasi non sono retorica. Dopo anni di prima linea, che avrebbero dovuto, quantomeno, creare un scorza…Sto attraversando un periodo per cui non riesco a staccare la spina dalla disperazione altrui che vivo quotidianamente. E provo un dolore immenso nel sentire i nostri giovani dire: “io? andrò all’estero!”. La consapevolezza di un Paese senza futuro, produce il suo invecchiamento…se tutti i giovani vanno a costruirsi un futuro altrove. No, non posso essere felice. E se lo dico sul mio blog, è perchè il blog è, a tutti gli effetti, un diario del quotidiano: il mio quotidiano al servizio degli altri.
L’anno scorso per Natale ho messo un racconto che mi aveva girato via mail un amico che non c’è più. Credo lo riproporrò ogni anno…fino a che non ritroverò il vero senso del Natale, con la consapevolezza che noi tutti, insieme, avremo fatto qualcosa per fare in modo che anche l’ultimo di noi abbia da festeggiare il 25 dicembre. Può sembrare idiota, ma non mi interessa quello che si dirà di me: io dopo le 24, stasera, mi andrò a leggere un libro a Montecitorio, seduta per terra con una candela accesa…La mia veglia laica, nell’attesa che nasca un Paese migliore per tutti la notte di Natale. Nell’attesa di essere scartavetrata via da chi, il 24 notte, lo trascorre lavorando a guardia di un palazzo simbolo, oggi, solo di corruzione e non più di politica. Nonostante tutto quanto scritto sopra, io vi auguro di passare un Buon Natale…però, fatemi un regalo: riflettete anche voi.

La mail del mio amico iniziava così: “E’ vecchia ma è sempre valida…fa ride e questo è quello che conta… e mo’ diteme che nun v’è mai successo!!!”

Ebbene si, stanno pe arriva’ le feste de Natale…sò tutti contenti, sò tutti felici… sò tutti piu’ bboni…invece a me me rode er culo! A Natale te se riempie casa de parenti, zii, zie, cugini, cugine, nipoti,nonni, pro-zii, pro-zie, de tutto, tutta gente che vedi solo pè 2 motivi, le feste o i funerali. Tocca mettese i cartellini sur petto
pè ricordasse i nomi.

Insomma se comincia er 24, dala mattina appena me arzo, mi madre parte cò la tiritera….Scenno, manco me siedo pè fa colazione che parte la lagna… ‘Ricordate che er 24 e’ Vigilia, quindi er 24, PESCE…’ me la guardo ancora ner sonno e je dico ‘A ma’ stò a fà colazione, posso magna’ i biscotti o nel latte ce devo inzuppà la spigola??’ Insomma a casa ce stà n’armata de affamati, gente che pare che nun magna da naa vita, aspetteno er Natale cor veleno, da metà Novembre stanno a insalatine pè nun rovinasse l’appetito, insomma oramai a casa mia non fanno piu’ la spesa ar dettaglio.

L’anno scorso hanno preso 123 mq de mediterraneo e 83 mq de mar baltico…te dico solo che mì nonna stava pè infarinà e frigge er capitan findus, stò cojone stava a passà nello spazio de mare che s’eravamo comprati, lui cò quer cazzo de peschereccio azzurro. C’e’ gente che pè magna’ conosce i peggio trucchi… de solito a cena dopo un par de portate se slacceno la cinta… mì zio l’anno scorso pè frega’ i parenti s’e’ presentato in tuta: cosi’ non comprime e po magna’ de piu’!

La cena score, se finisce de magna’ ed e’ l’ora dii regali… In tutte le famije ce sta quella che vole fa l’istruita, pure che ha fatto pè puzza la seconda elementare… e allora senti mi zia che da il regalo ar marito della sorella e je dice… ‘tieni, un bel CARDIGAN’, che mì zio c’aveva paura fosse un cane da riporto del Caucaso, ha aperto cor terore…Poi cò ‘n sospiro je fa: ‘ah! un majone coi bottoni… m’ero preso nà paura’.

Fiuuu! pericolo scampato! Sempre lei e’ quella che fa i regali impegnati ai nipoti, viene e te fa… ‘tieni un bel libro, che la cultura e’importante!’.’A zì, sara’ pure importante ma si me regali ‘I 3 moschettieri’ che c’ho 45 anni, che cazzo de cultura voi che me faccio…’ Ma la cosa piu’ bella, che va contro tutto quello che che viene detto in televisione, sò i regali della nonna. Sò anni che sentimo di che co l’euro tutto e’ aumentato: quelle che erano 5 mila lire, mò nella nostra mente, sò 5 euro… sì, er cazzo che te se frega…Mì nonna me regalava 50 mila lire prima, mò uno se aspetta 50 euro… e invece no!! Te se presenta co un pezzo da 20, un pezzo da 5 e 50, 20 e 10 centesimi… te verrebbe da daje nà sediata. Mì nonna e’ la vera risposta italiana al problema euro!Poi la gente se ne va a casa, ma er peggio deve ancora da venì. Er peggio e’il 25!

La notte io non ce dormo… so’ teso… nervoso… I preparativi per il 25 partono dall’Immacolata. Se riuniscono le donne e se mettono a decide… che famo che non famo… agende cò le ricette, puntate registrate della prova del cuoco… poi alla fine se finisce sempre a magna’ le stesse cose. Te arzi la mattina, entri in cucina, e le vedi lì, manco stessero a sperimenta’ la fusione a freddo. Appena provi a entra’ te fanno ‘CHE VOI?’… ‘niente, che vojo, un bicchiere d’acqua’… ‘NO, mò aspetti…’manco i Vietcong ereno cosi’. Poi pare sempre che e’ successo qualcosa, so tutte co la faccia disperata…
Te spaventi, ce stai male e domandi ‘che e’ successo?’… ‘lascia stà…’ ‘…come lascia sta? Vojo sape’! Ahò, se so cose della famija, c’ho il diritto de sapello’… Te guardano cò la faccia distrutta…e te dicono ‘…la besciamella ha fatto i grumi…’ MA ANNATEVENE A FANCULO VOI E LI GRUMI!

Da 30 anni, er 25 c’ha er menu fisso… e non solo quello. La cosa peggio che po’ succede e’ il doppio tavolo: uno pei grandi e uno pei piccoli. Me dava ar cazzo da ragazzino… ma adesso me fa proprio smadonnà… L’anno scorso se semo ritrovati al tavolo che er piu’ piccolo c’aveva 25 anni… Gente che e’ annata in guerra, gente cò 2 divorzi…pero’ sempre relegata al TAVOLO DEI PICCOLI. L’unica cosa e’ che da 2 anni a sta parte ce danno pure i coltelli. Poi nel mentre che se magna, noti che er fratello de zio, che er 24 c’aveva la tuta, oggi s’e’ presentato co la tunica che ha fregato a un lavavetri al semaforo. Sotto e’ rigorosamente nudo, che le mutande segano! E c’ha la faccia contenta. Hai capito sì che stratega, er Bonaparte del colesterolo! Er pranzo finisce, se contano i superstiti, se sparecchia, se lavano i piatti e poi… poi… se gira a tovaja che da bianca diventa verde… se comincia a gioca’ a carte! E a che se gioca? a sette e mezzo? NO!
Se gioca a BESTIA! Er gioco dell’infamita’, tutti contro tutti. Er tipico momento arriva cò un piatto de na quarantina de euri. Comanda coppe. Te c’hai er 3 secco…. bussi… sei de mano te senti un leone…bussa solo tù nonna. Te dici…. ‘nonna me vò bene, m’ha cresciuto, sto tranquillo…’, cambi 2 carte. Non t’entrano altre briscole ma t’entra un carico. Un po’ de paura ce l’hai, ma ostenti sicurezza. La vecchia non deve intravedere il minimo turbamento in te, sò come i cani… sentono si c’hai paura. Allora parti: lanci er carico a denara. Tù nonna te lo magna col 2 de coppe. Cominci a sudà freddo e te dici ‘no, non ce lo pò ave’, no, non me po’ dì cosi’ sfiga….’ E invece che fa? Cala er COPPONE…. Poi cò lo sguardo finto dispiaciuto te dice: ‘ Bello de nonna tua e’ er gioco…’Butti er 3 smadonnante e lei non contenta butta er 5 a spade, che te c’avevi er 4. Insomma tù nonna t’ha mannato in bestia… ‘cci suaa! A me m’ha fermato mì padre appena in tempo, je la stavo pe da nà lamata…Gia’ me fai i regali pidocchiosi poi te li ripii pure… Poi dici li metti all’ospizio!Comunque, giocando giocando se fa ora de cena e parte la domanda retorica:’qualcuno cena?’ E c’e’ gente che ancora c’ha er coraggio de dì de sì..Poi che vor di’ sta divisione cena-pranzo-cena… Io sò sicuro che l’anno scorso mì zio s’e’ messo a sede er 24 e s’e’ rialzato er 2…Ma alla fine arriva l’ora de salutasse… e la solita manfrina: ‘Se vedemo troppo poco. Tocca organizza’ piu’ spesso…’ Vedi tù nonno che se fa du conti e dice… ‘Aho’ contando che er
Natale vie’ nà volta l’anno, la prossima occasione deve da esse….’ Ed e’ allora che parte un sonoro ‘ANNATEVENE UN PO’ AFFANCULO TUTTI QUANTI!’
Che bello er Natale in famiglia…

NON E’ FINITA QUI…

C’ero. Ovviamente c’ero: alla manifestazione di martedi 14 dicembre 2010 che ha visto PERSONE, ESSERI UMANI…non categorie…venire da tutta Italia per dimostrare contro un sistema criminale di corruttele che dovrebbe chiamarsi “Governo”. Votavano la “sfiducia”. Quale? quella dettata da un pezzo di carta depositato da forze dell’opposizione?…o quella che è stata presentata sotto varie forme con le proteste di piazza?
Perchè le due idee di “sfiducia”…non sono proprio uguali. Una, quella ufficiale, vuole vedere smantellato il potere di Berlusconi, che passa anche per strani episodi di piazza …e non si sa cosa si aspetti dopo…l’altra, quella che arriva dal basso e che ha trasformato Roma in un campo di battaglia…ed in realtà…li vuole “TUTTI A CASA!” (come recitava lo slogan dei lavoratori del mondo dello spettacolo scesi in piazza ANCHE ieri). Ieri, in piazza, non c’era molta differenza tra il voto di uno Scilipoti e quello di un Bersani. Perchè?…perchè l’uno ha consentito a Berlusconi di vincere ieri…con un ridicolo scarto che accorcia la cannuccia dell’ossigeno al “nostro” ( lì dentro non grazie al mio voto (http://www.youtube.com/watch?v=jRk85KExQv0))…ma l’altro, Bersani, ha consentito a Berlusconi di rimanere lì, incancrenito sul suo scranno, praticando una strana politica, molto lontana dagli ideali della vecchia sinistra. Ideali che, fino a ieri, addirittura, stavano venendo rappresentati da un Di Pietro, eletto a paladino, estremo difensore della Costituzione (ottenuta sul sangue dei partigiani)…e accoltellato, manco tanto alle spalle, da due dei suoi. Uno dei quali, sempre lui, Scilipoti, aveva già dato ampia dimostrazione di appartenere al mondo degli esseri striscianti. Forse non tutti sanno che l’on. Sonia Alfano, europarlamentare, nonchè Responsabile Nazionale Antimafia dell’IDV e voce fuori dal coro, poichè INDIPENDENTE all’interno del partito, lo aveva frontalmente attaccato ad ottobre. Consiglio Regionale dell’IDV in Sicilia. Ovviamente è stata lasciata sola…oggi è una Cassandra come tante che potrà dire “ve lo avevo detto”…ma che nulla ha potuto fare di fronte un establishment di partito che di pecche ne ha davvero tante. Viste da vicino anche da me. Vengo spesso scambiata per un iscritta IDV poichè mi sono candidata come indipendente alle Regionali e perchè frequento molto da vicino la giovanile di quel partito. Se ho scelto di lavorare, da esterna al partito, con quei giovani, c’è un motivo: l’aver conosciuto, e bene, parecchi dei ragazzi IDV mi ha ridato fiducia. Su di loro conto…ma non so quando riusciranno ad eliminare i vari Razzi e Scilipoti che si sono annidati. oltre che nel Parlamento, anche nelle piccole realtà locali. Io conto su di loro, come conto sui giovani del PD perchè rovescino i loro falsi leaders, come conto, persino, sui giovani del PDL…che hanno avuto il coraggio di urlare contro Dell’Utri dopo la sua condanna, senza essere, ovviamente, ascoltati. E, ora, conto pure sui ragazzi di FLI. Per un motivo molto semplice: quando questi ragazzi escono dalle loro sedi di partito, tornano in aule universitarie o scuole tutti insieme e, quotidianamente, vivono gli stessi problemi. Con punti di vista diversi, si…ma gli stessi, inqualificabili problemi che politiche sbagliate gli hanno lasciato in eredità. E tornano in case dove hanno problemi i loro genitori…per le stesse politiche sbagliate. Perchè se è vero che la Riforma Gelmini sega le gambe agli studenti, il Collegato Lavoro sega le gambe ai genitori di quegli studenti e nega un futuro decente a loro.
C’ero, si, io c’ero martedi 14 dicembre 2010 …e sapete cosa ho fatto? ho scelto di non scendere in piazza con i lavoratori. Sono stata tra loro, tra i giovani, tra gli studenti…perchè per troppo tempo li abbiamo lasciati soli. Oggi, sul Fatto Quotidiano, una frase dell’editoriale di Antonio Padellaro, rende molto bene ciò che sento: “Chiariamo subito. Nessuna indulgenza con chi fracassa, devasta e appicca incendi. Ma qualcosa deve farci riflettere. C’è una rabbia generazionale che sta attraversando l’Europa: Atene, Londra e adesso Roma. Una reazione alle politiche restrittive dei governi che viene da lontano, ma che diventa furiosa davanti alla ottusa indifferenza delle classi dirigenti, concentrate solo sull’autoconservazione del potere”. E aggiungo una frase contenuta nel comunicato stampa degli studenti di Genova in solidarietà ai loro 3 (su 41) compagni arrestati, ieri: “Ieri a lottare nelle strade c’erano gli studenti, c’erano gli operai, i precari e i migranti. C’era chi vuole affossare questo sistema d’ingiustizia e corruzione. I black block non esistono. Esiste il dissenso conflittuale della società, quello che davvero fa paura al potere. Per questo la repressione si è abbattuta con violenza su chi ha lottato. Manganellate, lacrimogeni, armi da fuoco estratte, fermi e arresti”.
La violenza: difficile in giornate come quella di ieri…fermarsi a riflettere su cosa sia giusto o sbagliato. Ecco perchè dico che Padellaro ha sintetizzato le mie sensazioni.
C’ero, si, io c’ero martedi 14 dicembre 2010 …e non ho partecipato agli scontri, ma ero preparata a tornare a casa neanche con una manganellata. Sono 25 anni che sto in piazza, ieri ho rifatto bene i conti. La prima carica l’ho vista e vissuta nell’85. Paradossalmente era una manifestazione per la pace. Salvata grazie ad un cordone di sicurezza che ha creato un corridoio …proprio per uscire da quella piazza del Popolo che ieri ha visto il massacro.
La mia è una storia familiare particolare…e la giornata di ieri…mi ha riportata indietro di tanti anni…ero piccola, ma in casa mia si è respirata ben bene l’aria del ’77…e oltre… oggi…io…però…non ci sto…e, per quanto piccola io possa essere, darò il mio contributo affinchè non si torni a quel clima. Ci siamo passati. Dobbiamo fermare in tempo lo scorrere, il ripetersi di certi eventi. Ecco perchè conto sui ragazzi. Sulla loro, reale volontà di cambiare il Paese contro tutto e contro tutti, ma con la consapevolezza che nessuno ci deve lasciare le penne. Di morti ingiuste ne abbiamo viste troppe…e questa gente…non merita il nostro sangue!
Di video sulla giornata di ieri, sugli scontri, sulla devastazione della città, ce ne sono tanti. Io, oggi, voglio mettere qualcosa che sappia darci la forza per ripartire. Per non smettere mai di credere nel futuro. Per non farci togliere le speranze. Perchè noi…siamo più forti di loro! Noi un cuore lo abbiamo ancora…Ricordiamocelo sempre!…e andiamo avanti…A MUSO DURO!

LA RIVOLUZIONE… E’ ORA!

Ok, ragioniamo: la “riforma” Gelmini l’hanno fatta passare. Hanno avuto bisogno di militarizzare Roma come fosse il Cile, ma l’hanno fatta passare. Una città che, se fossi stata una turista…avrei abbandonato immediatamente. Mi sono trovata per le vie del centro mentre i ragazzi smobilitavano. Loro…i blindati di Polizia e Carabinieri no. Ho attraversato una via del Corso surreale , venendo costretta a passare, in fila indiana, in mezzo alla “trappola” tesa per impedire un accesso di massa: due blindati accostati l’uno all’altro con il solo spazio per fare passare una persona alla volta. Sono arrivata in piazza Venezia facendo un ridicolo giro del palazzo perche c’era un altro blocco di blindati. Io mi sono vergognata…di essere italiana. Un Paese che si comporta così…non è civile. Un Paese che si comporta così è palesemente in dittatura. Un Paese che promuove i poliziotti dei massacri di Genova 2001 e propone la destituzione di Gioacchino Genchi (http://www.youtube.com/watch?v=MCAe32NqyYc) colpevole di aver fatto a dovere il proprio dovere (passatemi il calembour)…non è un Paese che ha alla base la Costituzione più bella del mondo. Un Paese che lascia che un territorio, come quello dell’aquilano, venga offeso due volte, dal terremoto prima e da un’alluvione poi (eventi assolutamente prevedibili come testimoniano le esperienze di Giampaolo Giuliani, il tecnico che aveva previsto le scosse nel 2009 e Samanta di Persio che nel suo libro Ju Tarramutu raccoglie parecchie testimonianze)…non merita di stare nella Comunità Internazionale.
Io mi chiedo…si mi chiedo…cosa accadrà il 14 dicembre? credo che comunque vada sarà un disastro. Comunque vada gli Italiani avranno perso. Quali scenari? La finanziaria è ormai passata…con tutte le porcate che conosciamo bene nascoste dietro la frase “siamo in crisi”e, quindi, siamo in ginocchio…anzi, per dirla in francese, con le pezze ar culo!
L’ evento della giornata del 14 sarà il futuro di Berlusconi…(e il nostro)…Fiducia si, fiducia no?
La verità?…a me…e credo anche a voi…non cambierà nulla se verrà sfiduciato o no. Perchè, comunque vada…il risultato sarà che lui e quelli dell’Allegra Brigata chiuderanno il 2010, molto in attivo, con più soldi nelle tasche, mentre io e voi faremo i conti su dove “investire” la tredicesima…chi ce l’ha…avendo un’ampia scelta: mutuo? bollette? rate univerità? mense scolastiche?…certo non regali di Natale. Di contro…lo sfiduciarlo…forse…dimostrerà quali forze dell’opposizione hanno ancora qualcosa da dire…certo…per farlo c’è bisogno di FLI…ed anche qui potremmo stare a parlare per ore… E il dopo? ah beh, sul dopo c’è un panorama immenso di possibilità, legato però ad una cosuccia, da niente, la nostra attuale legge elettorale, che tutti dicono di voler cambiare ma che, purtroppo, non ci sarà tempo per cambiare…E, quindi?…vi starete dicendo…che si fa?…risposta…in realtà non lo so…ma una cosa la so: non starò a guardare. Il 14 voglio stare in piazza anche io. Montecitorio? se ci fanno andare lì bene…altrimenti…Dove ci saranno manifestazioni…dovremo starci tutti. E’ finito il momento di stare a guardare. Abbiamo lasciato i nostri figli, i ragazzi, gli studenti a combattere da soli per difendere il proprio futuro…Martedi 14, forse, è il caso di afrci vedere anche noi “grandi” in piazza…STAY TUNED!

Ho scelto la trincea!

Devo dire grazie a Francesco Carbone… e non solo per le denunce che, quotidianamente muove ma per la costanza che mette nella divulgazione della sua situazione. E, poichè su Facebook è molto attivo spesso seguo i link che segnala. E mi sono ritrovata, così, a leggere dei commenti sulla Home page di Vieni via con me, sotto un post dal titolo “Vado via/Resto qui”. Quattromila e passa commenti (dove non sono stati fatti passare proprio quelli di Francesco chissà come mai…) di chi, come me, si chiede se rimanere in un paese come questo o andare a cercare altrove il proprio futuro.
E, spesso, mi ritrovo a pensare a cosa fare. Dov’è la mia felicità? dov’è la felicità di chi amo? perchè, al mattino, quando esco devo vedere visi spenti, ascoltare tristi conversazioni, in cui l’unico guizzo di vita è l’accalorarsi sul risultato di una partita di pallone?Perchè, vedo mamme che strattonano bambini, insonnoliti, da portare presto negli asili per poi correre a lavorare? perchè respirare lo stress di chi, già al mattino presto, dalla propria macchina ha voglia di litigare con il mondo?
Non c’è che una risposta per queste domande: cecità e sordità dell’essere umano.
Siamo tutti ciechi perchè non vediamo dove stiamo andando. E non ci interessa capire . Sordi perchè non ascoltiamo il grido di dolore di nostra Madre Terra.
Allora torno a chiedermi: cosa faccio? anche io mi chiedo se restare o andare. La risposta, è nella canzone di Tony Troja…”Vaffansilvio”, parodia della più famosa canzone di Marco Masini: “mi sveglio nell’Italia che non è quella che voglio…dove nani e ballerine han preparato un grande imbroglio…sogno un mondo di grandi statisti…di De Gasperi ormai non ce n’è…Un’Italia così non la voglio…preferisco andarmene via…poi ci penso e non gliela do vinta…devo esserci anch’io in trincea”. Ecco la mia risposta: ho scelto la trincea. “Questa è la mia terra ed io la difenderò!”.

“SONO UN ESSERE UMANO PORCA PUTTANA!!! LA MIA VITA HA UN VALORE!!!”

Non so cosa io stia per scrivere, perchè sono ancora veramente, profondamente scossa. Ma voglio scrivere ora, perchè ho paura di dimenticare qualcosa. Dimenticare quello che ho visto con i miei occhi, sentito con le mie orecchie e provato…con il mio cuore.
Io leggo i giornali, navigo su Internet, vivo quotidianamente la città, le manifestazioni, più o meno cruente. Mi ritengo una persona che ama la vita e la gente. Ma quello che mi è successo oggi, va oltre ogni mia logica. Uscita dal lavoro, sono andata a prendere la metropolitana alla fermata di Piazzale Flaminio. Varco i tornelli con il mio abbonamento e mi avvicino alle scale. Vedo i controllori ATAC fare il proprio dovere con chi sta uscendo dalla parte opposta rispetto la mia, hanno a che fare con un ragazzo di colore, mingherlino. Faccio per scendere le scale, ma sento la voce del controllore alzarsi. Risalgo, contemporaneamente ad una signora che ha avuto la mia stessa sensazione: qualcosa non va. Faccio in tempo a vedere il solerte controllore spintonare il ragazzo, fare il gesto di tirargli un cazzotto e mi lancio verso di loro. In tempo per vedere il controllore andare nuovamente addosso al ragazzo e mettergli proprio le mani addosso. E URLO! urlo che può fare il proprio dovere anche senza mettergli le mani addosso. Per tutta risposta si gira verso di me e comincia a urlarmi “TU STAI ZITTA! VATTENE! ZITTA! TE NE DEVI ANDARE!”. Chi mi conosce sa…che non me ne sarei mai andata e gli ho urlato contro che non si doveva permettere di trattare nessuno così. E di nuovo per tutta risposta urli contro e spintoni a me, con manata in faccia.
A quel punto il capannello di persone è aumentato. Arriva una guardia giurata alla quale chiedo più volte di chiamare la polizia. Ma lui mi continua a dire (dandomi del tu…forse sembro una ragazzina…non è possibile che sotto la Metro gli addetti ai lavori diano del tu così tranquillamente a tutti) che posso andare fuori, tranquillamente, a chiamare la polizia. Più rispondo che non voglio allontanarmi senza neanche avere il numero di matricola del controllore più lui mi rincuora dicendomi…”non vanno via, stanno qui”.
E insiste perchè vada fuori a telefonare alla polizia (sotto la metro di Roma i telefonini non prendono). Povera guardia giurata: non ha capito che ha davanti una che non ci pensa proprio a perdere di vista il galantuomo che in cinque minuti è riuscito a mettere le mani addosso a un ragazzo di colore e a una donna. Somma di ammonizioni direi.
Alla fine sono dei ragazzi intervenuti ad andare a chiamare la polizia, per consentirmi di rimanere lì a non perdere di vista il controllore. E così ho modo di sentire anche i colleghi del controllore dire a questi ragazzi “tu non hai visto niente” con fare veramente intimidatorio.
All’arrivo della polizia, il controllore sostiene che io dica bugie, che io abbia interrotto la “controlleria”. Una scena tristissima. Con me che chiedo ai poliziotti come fare per denunciare immediatamente il soggetto in questione, visto che non li vedo redigere un verbale ma semplicemente prendere i documenti nel momento in cui sto dichiarando che questa persona ha messo le mani addosso a me e all’altro ragazzo. Una delle risposte è che le mie dichiarazioni hanno lo stesso valore di quelle del controllore il quale, a sua volta, sostiene che sia io ad averlo aggredito. Bah, certo, immagino che la signora ammazzata con un pugno all’Anagnina abbia fatto scuola ormai…”lei mi ha provocato”. Peccato che io abbia usato solo la forza della voce per allontanarlo da un ragazzo cui aveva già messo le mani addosso…e lui, invece, quella delle mani, addosso a due persone (e anche la signora risalita con me se l’è rischiata). Peccato che io abbia chiesto rispetto e mi sia vista spintonata da lui e offesa dai suoi colleghi che continuavano a dire che non capivo niente. E più dicevo loro che io capivo benissimo, che il loro è un lavoro stressante, ma da lì a mettere le mani addosso alla gente ne passa, più sentivo la loro rabbia crescere. Battute verso di me. Mi sono venuti addirittura a portare davanti un ragazzo, di evidente nazionalità straniera, sempre strattonandolo per il giubbotto (ovviamente)…dicendomi di chiedere io il documento a lui per vedere se riuscivo a farglielo tirare fuori…il documento ovviamente.
MA DOVE SIAMO????GLI FANNO UNA SCUOLA AI CONTROLLORI DELL’ATAC???E ricominciamo con la solita tiritera: lo so che non siete tutti così, gentili controllori ATAC, prendo abbastanza spesso mezzi pubblici per rendermene conto…ma quando avete colleghi così…CHE FATE???Nella frenesia collettiva, ricordo di avere visto nella squadra di controllori anche una ragazza…ma dopo un po’ non l’ho vista più…scappata?mandata via?Messa in minoranza? La versione finale al poliziotto da parte del controllore “Mano the Kid” è stata che io ho interrotto la “controlleria”. Immaginate che potere ho: immobilizzare, io da sola, 4/5 persone. In compenso, all’ennesima richiesta mia, davanti all’agente di polizia di conoscere almeno il numero di matricola del signore, è magicamente comparso da sotto il maglione il tesserino con il numero di matricola…ho segnato velocemente il numero…e per essere sicura ho chiesto me lo mostrasse una seconda volta…ma…Paganini non ripete…e il controllore pure.
Gli agenti di polizia intervenuti mi hanno spiegato che l’iter è che loro stasera depositeranno il verbale presso il commissariato di appartenenza (Villa Glori) e che da domani ho tempo per presentare querela, ben conscia che io possa ricevere contro-querela. Certo! e la riceverò anche da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Si, ne sono conscia, ma io di questi ufficiali dalle mani facili non so che farmene. Io voglio un Paese diverso. Una città diversa. Gente diversa. Io non voglio vedere alzare le mani su nessuno. E spero che i video della stazione Flaminio di oggi pomeriggio, lunedi 15 novembre fascia oraria 16,45/17,30 non abbiano strani incidenti…perchè spero si trovi qualcuno interessato a sapere cosa succede se si crede ancora nel rispetto della vita umana. Nell’essere umano.
Per cui domani, presenterò denuncia-querela alla Polizia e farò la segnalazione all’ATAC e direttamente al sindaco Alemanno…anzi la ritengo già fatta con questo post…copierò incollerò quanto ho scritto qui sull’accaduto…Non ho bisogno di cambiare una virgola. E se dovessero uscire altri testimoni VERI, non come la versione riassestata che stava proponendo alla polizia l’intera squadra di controllori…sanno dove trovarmi. Attraverso il blog. Ecco, credo di essermi calmata…ma…continuerò a non accettare questi episodi!…e neanche voi dovete accettarli!