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Cara moglie, stasera ti prego…

E’ stato solo un caso se oggi non sono tornata a casa con qualche livido, gentile omaggio della polizia romana.
Già, perchè anche io ero andata al presidio di SS.Apostoli, a Roma, di fronte alla Prefettura. Presidio dove c’era chi vive la crisi tutti i giorni: senza casa, precari, immigrati, gli stessi, ormai famosi, lavoratori Eutelia. Tutti lì a gridare solo una parola: “INCONTRO”. In Prefettura c’erano tutti: Governo, Comune, Provincia e Regione…tranne chi la crisi la vive tutti i giorni!
Per questo eravamo in piazza, per chiedere di far salire all’incontro una delegazione dei coordinamenti presenti.
Io sono andata via cinque minuti precisi prima della carica della polizia. Non c’era un clima così agitato che facesse presagire la carica…a parte i celerini che avevano indossato i loro caschi. La piazza era tranquilla, i soliti slogan, i soliti cori…ma i celerini erano inquietanti, ormai addobbati.
Ero in macchina ad accompagnare una persona che doveva aprire uno sportello al laboratorio sociale, quando mi è arrivata la telefonata in cui mi hanno aggiornata della carica, dei feriti e dei fermati dalla polizia.
Una carica che si è sviluppata lungo tutta la lunghezza della piazza SS.Apostoli, con i blindati della celere a chiudere la carica.
Solo una cosa mi chiedo: erano un po’ di anni che non vedevo o sentivo cose di questo tipo… cosa sta accadendo se sono i disperati a venire caricati e i ladri, corrotti e condannati siedono tranquillamente in Parlamento? Sono firmataria della Proposta di Legge “Parlamento Pulito”, insieme a Beppe Grillo e queste sono le giornate in cui mi ricordo che quelle 350000 firme sono seppellite in qualche cassetto… e intanto il cittadino comune fa i salti mortali per avere un lavoro, una casa, un reddito minimo… e, tra un salto e l’altro, ci rimedia pure qualche manganellata. La cosa che mi dispiace di più è che io avevo visto i responsabili di piazza della polizia di oggi: solitamente persone portate alla mediazione, che comprendono i problemi di chi è in piazza. Mi chiedo cosa sarà successo oggi di diverso, per arrivare a far pestare dei poveracci??? Certo, con un sindaco portato alla mediazione, poi, il clima sicuramente si rasserenerà…

Smemorati

Avrei voglia di parlare della Giornata delle Memoria. Avrei voglia di dire che il mondo, con la seconda guerra mondiale, ha visto i più atroci crimini che potesse vedere.
Vorrei dire che milioni di ebrei hanno pagato le follie di un solo uomo.
Vorrei dire che certe cose non dovrebbero ripetersi. Per questo commemoriamo la Giornata della Memoria: perchè siamo consapevoli che certi orrori non si debbano compiere, che la guerra è ingiusta, che siamo tutti uguali…
Ma mi guardo intorno…e mi passa la voglia di dire tutto questo…perchè anche se commemoriamo pomposamente la Giornata della Memoria…in realtà…abbiamo la memoria corta…molto corta…e ripetiamo gli stessi identici errori/orrori!

http://it.wikipedia.org/wiki/Attentati_dell%2711_settembre_2001http://it.wikipedia.org/wiki/Attentati_dell%2711_settembre_2001

http://www.pmli.it/puliziaetnicabalcani.htm
http://www.infopal.it/leggi.php?id=13147
http://www.canisciolti.info/news_dettaglio.php?id=17204
http://www.arcigay.it/ancora-aggressione-contro-gay-roma
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/09_ottobre_21/viaggio_montalto_castro_capponi-1601901526310.shtml
http://blog.panorama.it/mondo/2009/10/16/morire-di-lavoro-quella-catena-di-suicidi-alla-france-telecom/
http://www.arengario.net/citt/citt107.html
http://bastamortesullavoro.blogspot.com/

Sulla strada di Beppe Alfano

8 gennaio 2010, Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Commemorazione di Beppe Alfano. Io c’ero.
Tanto per cambiare, ho deciso di andare e non stare a guardare a distanza.
Ho affrontato un viaggio in pullman con i ragazzi di Italia dei Valori di Roma che sono riusciti a coordinare con Federica Menciotti dell’esecutivo romano una miscela di partecipanti raccolti in tappe differenti da Roma alla Calabria.
E’ stata una bella esperienza. Il viaggio in pullman, con le chiacchiere, le risate dei ragazzi, le prese in giro, i commenti politici e, di nuovo, la Salerno Reggio Calabria…la terza volta in due giorni… Avrebbe provato chiunque, eppure, come Dio ha voluto, sono arrivata in Sicilia. La prima volta che prendevo il traghetto a VIlla San Giovanni, un vento bellissimo sul ponte del traghetto e tanta emozione per la voglia di stare vicino alla famiglia Alfano. Diciassette anni passati alla ricerca di verità e giustizia e Sonia Alfano, la figlia più grande di Beppe, che ha girato tutta Italia per portare la propria testimonianza.
Abbiamo avuto un’accoglienza incredibile: la famiglia Alfano ti fa sentire parte della loro famiglia e non puoi non sentire le loro emozioni.
Sonia, coinvolge sempre, ma stavolta c’erano tutti: la mamma, Mimma, una piccola, grande donna. I due fratelli Chicco e Fulvio, completamente diversi l’uno dall’altro, ma due persone spettacolari.
Voglio darvi un’altra cronaca di questa giornata… i commenti sugli interventi saranno ovunque in Rete, ma non so in quanti vi diranno l’abbraccio che Sonia ha dato ad ognuno di noi quando siamo arrivati. Non credo sia possibile immaginare il peso che porta nel cuore questa famiglia, la consapevolezza di non avere l’appoggio di tutti i barcellonesi in queste battaglie, anzi!
Eppure, sono la dolce tenacia e la consapevolezza di un obiettivo da raggiungere, le doti principali di tutta la famiglia Alfano. Non si sono mai arresi. Con l’ausilio dell’avvocato Fabio Repici, sono riusciti a far condannare l’esecutore materiale dell’uccisione di Beppe Alfano, ma c’è tanta strada da fare ancora e loro non si arrendono. Sono sempre di più gli incontri in cui sento parlare anche Chicco Alfano (vedi quello di San GIovanni in Fiore) e sono convinta che l’Italia tutta abbia bisogno di sentire queste testimonianze. Ma l’Italia tutta deve fare la propria parte: stare vicino a questi familiari delle vittiime di mafia e isolare i mafiosi.
Le parole di Angelina Manca sono quelle che hanno colpito di più il mio cuore, perchè hanno sintetizzato in un’unica frase chi è Sonia Alfano e cosa è riuscita a fare in 17 anni…
Ha parlato di un seme messo a germogliare e che ora sta dando i suoi frutti, quel seme è l’amore per la giusizia e la verità che Sonia sempre infonde attraverso i suoi incontri, i frutti, siamo tutti noi! Tutti quelli che dopo averla conosciuta, incontrata, sentita parlare hanno deciso di non stare più fermi, zitti. Hanno deciso di mettersi in gioco. A chi me lo avesse detto due anni fa non avrei mai creduto. In una settimana, ho fatto centinaia di chilometri per combattere la mafia. Non mi bastava il mio impegno nel mondo del lavoro, eppure ho trovato la forza per farlo nella forza del messaggio di Sonia Alfano. E ci sarò sempre… puntuale come una cambiale in scadenza si diceva una volta…

Che bello er Natale in famiglia…

Il video vale solo per il Natale…non fate caso all’augurio per il 2009…
Il resto è un regalo di un amico che non c’è più… un testo che aveva spedito ai suoi amici per Natale…che rende l’idea. Lungo, ma scorrevole da leggere. Per quel che mi riguarda, vi dico che è sempre difficile guardarsi intorno sotto Natale ed essere sereni come il periodo vorrebbe, perchè, se ci guardiamo intorno, solo a Roma, ci sono i tecnici dell’ISPRA ancora sul tetto, i lavoratori dell’Eutelia ancora in presidio… e tante, tante altre situazioni disperate. E’ di oggi la notizia degli operai FIAT di Pomigliano d’Arco incatenati al Municipio o di quelli di Termini Imerese tornati a casa dopo l’incontro a Palazzo Chigi, con la consapevolezza che non continueranno il loro lavoro.
Io spero, però, che ognuno di noi, anche solo per un minuto, riesca a staccare la spina e regalare il sorriso del Natale ai bambini che ci circondano, perchè è a loro che dobbiamo dedicare questo giorno… proviamoci. Lo so che non è facile, quest’anno è stato davvero difficile per tutti e quello che abbiamo davanti non sarà da meno… ma proviamoci. Vi lascio sperando riusciate a passare un Natale sereno con i vostri cari. Con affetto. Serenetta Monti.

La mail del mio amico iniziava così: “E’ vecchia ma è sempre valida…fa ride e questo è quello che conta… e mo’ diteme che nun v’è mai successo!!!”

Ebbene si, stanno pe arriva’ le feste de Natale…sò tutti contenti, sò tutti felici… sò tutti piu’ bboni…invece a me me rode er culo! A Natale te se riempie casa de parenti, zii, zie, cugini, cugine, nipoti,nonni, pro-zii, pro-zie, de tutto, tutta gente che vedi solo pè 2 motivi, le feste o i funerali. Tocca mettese i cartellini sur petto
pè ricordasse i nomi.

Insomma se comincia er 24, dala mattina appena me arzo, mi madre parte cò la tiritera….Scenno, manco me siedo pè fa colazione che parte la lagna… ‘Ricordate che er 24 e’ Vigilia, quindi er 24, PESCE…’ me la guardo ancora ner sonno e je dico ‘A ma’ stò a fà colazione, posso magna’ i biscotti o nel latte ce devo inzuppà la spigola??’ Insomma a casa ce stà n’armata de affamati, gente che pare che nun magna da naa vita, aspetteno er Natale cor veleno, da metà Novembre stanno a insalatine pè nun rovinasse l’appetito, insomma oramai a casa mia non fanno piu’ la spesa ar dettaglio.

L’anno scorso hanno preso 123 mq de mediterraneo e 83 mq de mar baltico…te dico solo che mì nonna stava pè infarinà e frigge er capitan findus, stò cojone stava a passà nello spazio de mare che s’eravamo comprati, lui cò quer cazzo de peschereccio azzurro. C’e’ gente che pè magna’ conosce i peggio trucchi… de solito a cena dopo un par de portate se slacceno la cinta… mì zio l’anno scorso pè frega’ i parenti s’e’ presentato in tuta: cosi’ non comprime e po magna’ de piu’!

La cena score, se finisce de magna’ ed e’ l’ora dii regali… In tutte le famije ce sta quella che vole fa l’istruita, pure che ha fatto pè puzza la seconda elementare… e allora senti mi zia che da il regalo ar marito della sorella e je dice… ‘tieni, un bel CARDIGAN’, che mì zio c’aveva paura fosse un cane da riporto del Caucaso, ha aperto cor terore…Poi cò ‘n sospiro je fa: ‘ah! un majone coi bottoni… m’ero preso nà paura’.

Fiuuu! pericolo scampato! Sempre lei e’ quella che fa i regali impegnati ai nipoti, viene e te fa… ‘tieni un bel libro, che la cultura e’importante!’.’A zì, sara’ pure importante ma si me regali ‘I 3 moschettieri’ che c’ho 45 anni, che cazzo de cultura voi che me faccio…’ Ma la cosa piu’ bella, che va contro tutto quello che che viene detto in televisione, sò i regali della nonna. Sò anni che sentimo di che co l’euro tutto e’ aumentato: quelle che erano 5 mila lire, mò nella nostra mente, sò 5 euro… sì, er cazzo che te se frega…Mì nonna me regalava 50 mila lire prima, mò uno se aspetta 50 euro… e invece no!! Te se presenta co un pezzo da 20, un pezzo da 5 e 50, 20 e 10 centesimi… te verrebbe da daje nà sediata. Mì nonna e’ la vera risposta italiana al problema euro!Poi la gente se ne va a casa, ma er peggio deve ancora da venì. Er peggio e’il 25!

La notte io non ce dormo… so’ teso… nervoso… I preparativi per il 25 partono dall’Immacolata. Se riuniscono le donne e se mettono a decide… che famo che non famo… agende cò le ricette, puntate registrate della prova del cuoco… poi alla fine se finisce sempre a magna’ le stesse cose. Te arzi la mattina, entri in cucina, e le vedi lì, manco stessero a sperimenta’ la fusione a freddo. Appena provi a entra’ te fanno ‘CHE VOI?’… ‘niente, che vojo, un bicchiere d’acqua’… ‘NO, mò aspetti…’manco i Vietcong ereno cosi’. Poi pare sempre che e’ successo qualcosa, so tutte co la faccia disperata…
Te spaventi, ce stai male e domandi ‘che e’ successo?’… ‘lascia stà…’ ‘…come lascia sta? Vojo sape’! Ahò, se so cose della famija, c’ho il diritto de sapello’… Te guardano cò la faccia distrutta…e te dicono ‘…la besciamella ha fatto i grumi…’ MA ANNATEVENE A FANCULO VOI E LI GRUMI!

Da 30 anni, er 25 c’ha er menu fisso… e non solo quello. La cosa peggio che po’ succede e’ il doppio tavolo: uno pei grandi e uno pei piccoli. Me dava ar cazzo da ragazzino… ma adesso me fa proprio smadonnà… L’anno scorso se semo ritrovati al tavolo che er piu’ piccolo c’aveva 25 anni… Gente che e’ annata in guerra, gente cò 2 divorzi…pero’ sempre relegata al TAVOLO DEI PICCOLI. L’unica cosa e’ che da 2 anni a sta parte ce danno pure i coltelli. Poi nel mentre che se magna, noti che er fratello de zio, che er 24 c’aveva la tuta, oggi s’e’ presentato co la tunica che ha fregato a un lavavetri al semaforo. Sotto e’ rigorosamente nudo, che le mutande segano! E c’ha la faccia contenta. Hai capito sì che stratega, er Bonaparte del colesterolo! Er pranzo finisce, se contano i superstiti, se sparecchia, se lavano i piatti e poi… poi… se gira a tovaja che da bianca diventa verde… se comincia a gioca’ a carte! E a che se gioca? a sette e mezzo? NO!
Se gioca a BESTIA! Er gioco dell’infamita’, tutti contro tutti. Er tipico momento arriva cò un piatto de na quarantina de euri. Comanda coppe. Te c’hai er 3 secco…. bussi… sei de mano te senti un leone…bussa solo tù nonna. Te dici…. ‘nonna me vò bene, m’ha cresciuto, sto tranquillo…’, cambi 2 carte. Non t’entrano altre briscole ma t’entra un carico. Un po’ de paura ce l’hai, ma ostenti sicurezza. La vecchia non deve intravedere il minimo turbamento in te, sò come i cani… sentono si c’hai paura. Allora parti: lanci er carico a denara. Tù nonna te lo magna col 2 de coppe. Cominci a sudà freddo e te dici ‘no, non ce lo pò ave’, no, non me po’ dì cosi’ sfiga….’ E invece che fa? Cala er COPPONE…. Poi cò lo sguardo finto dispiaciuto te dice: ‘ Bello de nonna tua e’ er gioco…’Butti er 3 smadonnante e lei non contenta butta er 5 a spade, che te c’avevi er 4. Insomma tù nonna t’ha mannato in bestia… ‘cci suaa! A me m’ha fermato mì padre appena in tempo, je la stavo pe da nà lamata…Gia’ me fai i regali pidocchiosi poi te li ripii pure… Poi dici li metti all’ospizio!Comunque, giocando giocando se fa ora de cena e parte la domanda retorica:’qualcuno cena?’ E c’e’ gente che ancora c’ha er coraggio de dì de sì..Poi che vor di’ sta divisione cena-pranzo-cena… Io sò sicuro che l’anno scorso mì zio s’e’ messo a sede er 24 e s’e’ rialzato er 2…Ma alla fine arriva l’ora de salutasse… e la solita manfrina: ‘Se vedemo troppo poco. Tocca organizza’ piu’ spesso…’ Vedi tù nonno che se fa du conti e dice… ‘Aho’ contando che er
Natale vie’ nà volta l’anno, la prossima occasione deve da esse….’ Ed e’ allora che parte un sonoro ‘ANNATEVENE UN PO’ AFFANCULO TUTTI QUANTI!’
Che bello er Natale in famiglia…

Il “violento” Popolo dell Agende Rosse

Come già detto, il 12 dicembre, a Palermo ho partecipato all’incontro che ha radunato le “Agende rosse” per il Natale intorno all’albero di via D’Amelio, per ribadire che “Paolo vive”. Un momento di raccoglimento, in cui anche il più laico ha ascoltato le parole che Francesco Cappello ha voluto dedicare a Paolo, ad Agostino, a Claudio, ad Emanuela, a Walter, a Vincenzo. Poco tempo fa, invece, a Pescara un gruppo di Resistenti delle “Agende rosse” contestava la presenza al “Premio Borsellino” di Gasparri.
In quell’occasione, Leo Nodari, organizzatore del Premio, subì un’aggressione, attribuita gentilmente alle “Agende rosse” contestanti. Peccato che le Agende Rrosse stavano fuori, lasciate lì dalla security che aveva detto che la sala della premiazione era già piena e che, inoltre, l’aggressione era avvenuta nel garage.
Passato, comunque, in qualche modo questo primo momento di insulti verbali ad un pacifico popolo che desidera semplicemente tirare via dalle istituzioni la mafia e riportare la verità sull’agenda rossa di Paolo, c’è stato l’appuntamento del 5 dicembre che ci ha visti tutti, di nuovo, dietro lo striscione che avevamo portato in piazza il 26 settembre: “Apri gli occhi, osserva, non chiudere le orecchie, ascolta. Solo così potrai sentire il fresco profumo di libertà”.
Ebbene, dietro quello striscione, il 5, come il 26 settembre, c’era Sonia Alfano, europarlamentare che ha sempre difeso il pacifico Popolo delle Agende Rosse. Fino ad ora, nessuna testata si era interessata, realmente, al suo lavoro al Parlamento europeo: da ieri è balzata agli onori delle cronache grazie ad una sua dichiarazione su quanto avvenuto al Presidente del Consiglio.
Frasi come “Condanno ogni forma di violenza, ma non ci penso proprio a dare la mia solidarietà a Berlusconi. Sarebbe ipocrita, visto che sono scesa in piazza contro di lui. Da subito non ho dato solidarietà al premier per l’attacco subito e non gliela darò mai. Certo, condanno ogni forma di violenza fisica, ma sono una persona coerente. Non posso dare solidarietà ad un Presidente del Consiglio che è un frequentatore di minorenni, un piduista, un corrutore, un frequentatore di mafiosi, un uomo che non ha il senso dello Stato” hanno scatenato un pandemonio.
Eppure l’italiano è una grande lingua: “condanno ogni forma di violenza”. A me, che ho votato Sonia Alfano perchè combattesse l’imperversare del sistema politico creato, osannato ed abusato da Berlusconi, basta.
Con la violenza non si risolve mai niente! Ma non si deve essere incoerenti. Sonia ha dimostrato di non averci fatto sprecare il voto. Ha semplicemente ricordato un po’ di vicissitudini per cui, con qualche centinaio di migliaia di manifestanti (90.000 amici al bar per la Questura), eravamo scesi in piazza il 5 dicembre. Mi domando solo una cosa: in quanti stanno dando la propria solidarietà alla nostra Costituzione che il Presidente del Consiglio tenta di calpestare quotidianamente? Chi dà la solidarietà a tutti quelli che non possono ritagliarsi leggi ad personam e pagano per i reati che commettono? Io sto con Sonia Alfano: coerente e lungimirante, da sempre in lotta contro i mafiosi, contro i piduisti e contro chi sdogana termini come “escort” solo per confondere le idee. Sonia Alfano ha saputo mettere l’accento sulla cosa più importante: prevenire la violenza con atteggiamenti consoni alla figura istituzionale che si ricopre. Senza istigare con minacce o altro. La violenza mai! Coerenza e dignità, queste le qualità di Sonia Alfano che, sempre il 12 dicembre, ha dimostrato, per l’ennesima volta, organizzando l’incontro “Resistere e non desistere” da che parte sta. Io sto da quella parte, chi sta con noi?

Noi ci siamo!

Finalmente qualosa è successo, qualcosa che mi da speranza, ossigeno. Qualcosa che mi fa pensare che ce la possiamo fare: il 5 dicembre 90.000 persone secondo la Questura si sono date appuntamento indossando simboli viola per ricordare l’autodeterminazione dei popoli, e per chiedere le dimissioni di Berlusconi.
La realtà è che san Giovanni è stata invasa da centinaia di migliaia di persone di tutti i ceti e di tutte le età, unite da uno solo filo: quello che riconduce alla libertà. Sono anni che questo paese è stato silenziosamente condotto ad una sorta di subdola dittatura. Se non sei come dicono loro… sei finito!
La nostra Costituzione che ci dava tutti uguali sin dalla nascita è stata calpestata in più occasioni. Quella che viviamo oggi è una falsa libertà. A differenza di alcuni paesi del terzo mondo in cui capisci di non essere libero, qui non lo capisci fino a che non ci sbatti in prima persona. Siamo in un momento in cui: davanti la legge non siamo più tutti uguali, in cui il lavoro non è un diritto per tutti, in cui la casa non la possiamo avere tutti. le cure sanitarie non sono per tutti. E non parliamo, poi, della libertà di informazione: azzerata! E questo perché??? Perché chi ci governa non pensa alla “cosa pubblica”.
Non resta che salvarci da soli. Resistere! Come ci sta insegnando Salvatore Borsellino con il suo grido “RESISTENZA!”, ogni volta che da un palco ricorda quel che è stato fatto a suo fratello ed alla sua scorta.
RESISTERE ogni volta che cercano di farci dimenticare quello che è successo ad Attilio Manca o a Beppe Alfano.
Io non posso che ringraziare quotidianamente persone come Sonia Alfano, oggi europarlamentare, da sempre impegnata a portare in giro per l’Italia la storia di suo padre e di tutti quelli che la mafia ha ucciso.
Sono persone come lei, che siamo riusciti ad eleggere, che mi danno la forza di continuare ogni giorno la mia ricerca di libertà. Quella vera.
Per l’ennesima volta ho potuto realizzare un mio momento di gioia profonda grazie alle persone in cui credo.
Per Salvatore Borsellino, Sonia Alfano, Gioacchino Genchi e Gianluca Manca farò il nome ed il cognome per ringraziarli di tutto quello che fanno… sempre.
Per altri farò solo il nome. E’, però, grazie a loro che le AGENDE ROSSE il 5 dicembre hanno avuto un altro momento di affetto profondo e di incontro importante. Le AGENDE ROSSE SONO STATE AL NO B DAY, E SI E’ VISTO!!!
Comincio, quindi, con il ringraziare Beatrice e suo marito Francesco e Stefano (sempre in prima linea), Diego, le tre Federiche (ognuna per un motivo diverso), Vilfred (per avermi dato l’abbraccio promesso), Patrizio, Valerio e Serena, Roberto, Lady Ma, Alessandra, Andrea, Francesco (Perugia), Nicla e tanti, ma tanti altri. Ringrazio tutti quelli che sono venuti al gazebo anche solo per dare un abbraccio o un bacio o per farsi vedere in faccia…come Dany Donno. E’ il bello di Facebook, ti sembra di conoscerti da sempre. In ultimo ringrazio due persone, due pilastri per il nostro spezzone di corteo: Sebastian, senza di lui sarebbero mancate le coreografie ed i cori e si è speso fino all’ultimo secondo. E… un altro Francesco: senza di lui il nostro striscione sarebbe stato un ostacolo e sarebbe stato sempre ondulato. E, senza di lui, non so come avremmo fatto a far arrivare Salvatore al palco. Grazie!
E’ solo l’inizio…e non è una minaccia. E’ una promessa. L’adrenalina accumulata ieri, non la dobbiamo disperdere. Dobbiamo continuare questo cammino che ci porterà verso IL FRESCO PROFUMO DI LIBERTA’!

No B-Day, domani la diretta sul mio blog

Domani parteciterò al No-B Day. Non c’è molto da dire sul perché aderisco alla manifestazione, bastano le parole di Spatuzza oggi a Torino:

– “Ho riferito quello che sapevo su Berlusconi e Dell’Utri solo il 16 giugno del 2009 ai magistrati di Firenze perché, prima, temevo che si potesse dire che tiravo in ballo i politici per accreditarmi come pentito”.

– “Graviano mi disse che avevamo ottenuto tutto quello grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia. Mi vengono fatti i nomi di due soggetti: di Berlusconi, Graviano mi disse che era quello del Canale 5. E c’era di mezzo un nostro compaesano, Dell’Utri. Grazie alla serietà di queste persone ci avevano messo praticamente il Paese nelle mani”.

– “Cosa nostra è un’associazione mafioso-terroristica. La definisco così perchè dopo il ’92 ci siamo spinti un po’ oltre, in un terreno che non ci appartiene”.

– “Dopo le stragi di Capaci e Via d’Amelio abbiamo gioito, perché Falcone e Borsellino erano nostri nemici; mentre i morti di Firenze e Milano non ci appartenevano. Quando rappresentai a Giuseppe Graviano questa mia debolezza, lui mi rispose: ‘E’ bene che ci portiamo un po’ di morti dietro, così chi si deve muovere si dia una smossa. Graviano mi disse che dovevamo uccidere un bel po’ di carabinieri e organizzammo l’attentato (fallito), all’Olimpico di Roma”.

– “Nell’87 Giuseppe Graviano mi disse che dovevamo sostenere i candidati socialisti alle elezioni. All’epoca il capolista era Claudio Martelli. A Brancaccio facemmo di tutto per farli eleggere e i risultati si videro: facemmo bingo”.

– “Il mio pentimento è la conclusione di un bellissimo percorso spirituale cominciato grazie al cappellano del carcere di Ascoli Piceno” e proseguito all’Aquila, dove “sono stato confessato dall’arcivescovo”, monsignor Giuseppe Molinari.

– “Non mi fermerò davanti a niente: la mia missione è dare onore a tutti quei morti e restituire la verità alla storia”.

Vi ricordo che il popolo delle agende Rosse avrà un banchetto dalle ore 13.00 in Piazza della Repubblica. Il mio blog trasmetterà in diretta tutta la manifestazione. Buon NO-B DAY!!!