Archivi categoria: Giustizia

Dalle parole ai fatti: il programma lo fate voi

Come ho scritto ieri, ora dobbiamo lavorare tutti insieme sui punti di respiro nazionale che hanno conseguenze sulle vite dei laziali.
Pertanto è ora di ascoltare le vostre proposte, su tutto quello che ritenete opportuno. In particolare su:

LAVORO. Come sapete difendere i deboli, cercare di stabilizzare i precari, trovare soluzioni alla disoccupazione imperante e tutelare la salute dei lavoratori è la mia missione quotidiana. Nel Lazio ci sono diverse situazioni drammatiche non ultima la vicenda dei lavoratori dell’Eutelia.
Lavoriamo insieme su proposte organiche e concrete che vadano a tutelare tutti quei posti di lavoro a rischio e producano nuove nicchie o valorizzino quelle attuali in modo da consentire nuove assunzioni e senza limiti di età.

AMBIENTE. Grazie a Beppe Grillo, quello che prima sentivo semplicemente come amore per la natura o per le cose buone ha preso una linea concreta e sono diventata una cittadina più informata. Spero che anche voi lo siate, abbastanza da lavorare insieme sulle soluzioni più importanti per la nostra regione, considerato che la prima cosa da fare è abolire il concetto di termovalorizzatore per lo smaltimento di rifiuti. I rifiuti si riducono, riutilizzano e riciclano.

SANITA’. Ciò che caratterizza un bilancio regionale è che la maggior parte di fondi sono investiti nella sanità. La Regione Lazio, a fornte dei suoi investimenti, non offre servizi adeguati al cittadino. Mi aspetto di ricevere soluzioni da conividere e discutere!

GIUSTIZIA. Verità sulle stragi del 1992 e 1993, sulle quali è stata fondata la Seconda Repubblica. La battaglia del Popolo delle Agende Rosse è la mia battaglia. Porterò al consiglio regionale un presidio di questa battaglia fondamentale.
Inoltre, credo che legalità e economia non possano prescindere l’una dall’altra. Vi chiedo di condividere le vostre proposte sul tema degli investimenti regionali in ogni settore, dagli appalti, alla sanità, alla gestione dei rifiuti, alla scuola. Come pensate si debbano verificare gli investimenti fatti con i vostri soldi?

Potete inviare le vostre proposte come commento a questo post o tramite questa pagina.

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    Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
    Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
    Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”

    Cristo tradito dalla Chiesa

    In rete si parla di bufala: non sono nella posizione di poter controbattere, però il testo attribuito a Bertolt Brecht ora mi serve come il pane.
    “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
    Ecco, è proprio quello che sta succedendo a Roma. Il 17 ottobre,
    a Roma, c’è stata una bellissima manifestazione antirazzista in cui mi sono sentita di nuovo fiera della mia città.
    Oggi, vorrei scappare!Vorrei gridare nel resto del mondo quello che sta accadendo in uno dei paesi del G8. La culla del Cristianesimo: il paese che grida all’Europa “RIDATECI IL CROCIFISSO NELLE SCUOLE“. La CEI che plaude al Governo che ha annunciato ricorso. Gesù. Povero Gesù. Tutti a riempirsi la bocca con il tuo simbolo: la croce! Ma si sono tutti scordati cosa rappresenti TU e non solo la croce.
    Tanto che a Roma (dove abbiamo una giunta di centro destra, in teoria legata ai princìpi dietro il tuo simbolo, di fatto molto lontana dai tuoi insegnamenti) hanno compiuto l’ennesima operazione vergognosa. E’ insorta Amnesty International anche se, ora, sembra ci sia una tregua.
    Due giorni fa è stato sgomberato il campo nomadi “Casilino 700”, ieri è stato sgomberato l’ex Birrificio Heineken di via Gordiani. 400 persone (famiglie con bambini) da una parte e altre 100 persone dall’altra.
    E, dulcis in fundo, altro sgombero fresco, sempre di ieri descritto su Epolis edizione di Roma: “Un altro insediamento abusivo è stato sgomberato ieri mattina in via Papiria […] tra cui una ventina di bambini”.
    Qui, è insorto il presidente del Municipio. Sandro Medici, sempre su EPOLIS: “Non so se essere più sconcertato o infuriato per questa bravata e l’aspetto più preoccupante è che nessuno ha previsto un’accoglienza sia pure provvisoria, per queste famiglie”. Nello stesso articolo leggiamo questo: “Intanto ieri alla scuola Iqbal Masih
    al Casilino erano 23 i bambini rom regolarmente in classe, ma non si sa se i genitori, dispersi in città dopo il blitz, sono andati a prenderli”.
    IO VORREI SAPERE DOVE ERANO TUTTI QUELLI CHE GRIDAVANO DI VOLERE IL CROCEFISSO IN CLASSE MENTRE QUESTE FAMIGLIE VENIVANO SEPARATE E I BAMBINI LASCIATI A LORO STESSI? O ci siamo scordati quello che la
    Bibbia dice nel Levitico: “Tratterete lo straniero che risiede tra voi come chi è nato tra voi; tu l’amerai come te stesso” o Matteo: “Ero straniero e mi avete accolto”. O ci siamo scordati le famose “virtù”? “FEDE, SPERANZA E CARITA'”?
    Ma si, meglio pensare al simbolo che a quello che ci avrebbe insegnato! Meglio discutere di RU486 che aiutare le persone come Gesù ci ha insegnato. Io non mi arrendo. Ho sempre ascoltato in Chiesa la “Parola di Cristo”, meno le parole del prete; Non voglio stare vicino a chi consente che vengano portati via “ebrei, comunisti, zingari”.
    Io voglio che le persone si conoscano e si amino per quello che sono e non che si odino anche a causa di ciò che certa stampa lascia passare…
    Solo “Il Fatto”, oggi, descrive l’altra faccia dei ROM e ricorda la loro “Shoah”. Si chiama Porraimos. Quanti di noi sanno che il nazismo ha sterminato mezzo milione di rom, il “PORRAIMOS”, il loro genocidio?
    Quanti di noi sanno che i rom sono 12 milioni in tutto il mondo? Mai avuto eserciti. Sul Fatto di oggi, Alexian Santino Spinelli, rom, docente universitario musicista e compositore…ha pronunciato una frase agghiacciante: “La normalità non ha ribalta mediatica. L’ignoranza regna. E chi, in politica, vuole additare una minoranza come criminale per avere il consenso dell’opinione pubblica, crea il caso dei rumeni, o dei ‘rom’, o di altri”.
    E’ facile fare di tutta l’erba un fascio. Ma come spiega bene il prof. Spinelli, se si dovesse misurare l’Italia in base ai crimini di certi gruppi, allora saremmo tutti criminali.
    E io non mi ci sento proprio.
    Cosa dobbiamo fare per la nostra povera patria che sta perdendo ogni giorno di più il senso di umanità e di “agape” (carità, amore) per cui quel Cristo crocefisso si è fatto ammazzare?
    Io non ho una risposta, ho solo la mia forza di volontà che mi dice “non arrenderti”. E lo farò: non mi arrenderò.

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      Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
      Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
      Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”

      La bomba

      Se siete i parenti di un operaio della Thyssen. Se avete perso tutti i risparmi di una vita per colpa del crack Parmalat. Se avete perso tutti i risparmi di una vita per colpa del crack Cirio. Se avete perso il lavoro per colpa della bancarotta dell’azienda in cui lavoravate. Se siete vittime di una truffa e siete in mutande. Se siete vittima di una violenza fisica. Se un vostro caro ha subito un intervento chirurgico non necessario, ed è morto per questo. Se la vostra casa è stata incendiata. Se avete chiesto giustizia e i responsabili sono sotto processo, e passa la legge firmata da Gasparri (quella che chiamano sul processo breve), il processo muore. Il responsabile non sarà punito. Voi sarete fregati.
      Sono circa centomila i processi che saranno ammazzati. Vuol dire che ci sono almeno centomila persone che non la prenderanno bene. E magari sono disperate. E magari non hanno un lavoro. E magari non hanno nulla da perdere.
      Voi cosa fareste?

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        Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
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        Mail al Parlamento: fate arrestare Cosentino!

        Ieri e oggi sono state inviate parecchie centinaia di mail da questo blog, indirizzate alla redazione del TG1. Oggi, la redazione del telegiornale di Scodinzolini ha preso nettamente le distanze dal direttore.
        Ci ho preso gusto! E’ arrivata oggi al Presidente della Camera Fini (quello che si è venduto per l’ennesima volta a Papi, col quale firmerà una bella legge ammazza processi e salva criminali) la richiesta di arresto per Nicola Cosentino, sottosegretario all’economia e “a disposizione” dei Casalesi, secondo almeno sei pentiti.
        Facciamoci sentire, mandiamo una mail alla Giunta per le autorizzazioni della Camera, che DEVE decidere DI autorizzare l’arresto di un simile figuro!
        In copia anche Fini, così si tiene aggiornato!
        Compilate con il vostro nome e il vostro indirizzo email (sotto, il testo che verrà inviato):

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          Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
          Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
          Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”

          Nessuno tocchi Antonio Ingroia

          Ci risiamo. Ieri e oggi Antonio Ingroia è stato oggetto di attacchi da parte della stampa di regime e di quella di Stato. Minzolini ha iniziato il suo editoriale parlando di presunti programmi politici del magistrato, per concludere che è necessario tutelare la politica dalla magistratura. Filippo Facci è arrivato a chiederne le dimissioni.
          E’ evidente che si sta cercando di sabotare il suo lavoro, come si è fatto con Luigi de Magistris.
          Come ha detto lo stesso Ingroia, ripetendo le parole di Paolo Borsellino, i magistrati senza un movimento culturale diffuso possono poco contro la mafia e, a questo punto, le mafie che governano più o meno legittimamente questo Paese.
          Per quello che posso, anche io voglio contribuire: inviate una mail alla redazione del TG1 compilando con il vostro nome e indirizzo email (sotto, il testo che verrà inviato)

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            “Gentile Redazione,

            l’editoriale di Augusto Minzolini di lunedì 9 novembre 2009, nell’edizione delle 20.00, è iniziato con un riferimento alle parole del magistrato Antonio Ingroia pronunciate sabato scorso, nell’ambito di un convegno su etica e politica tenutosi a Napoli.
            E’ evidente che il direttore abbia iniziato, nei confronti di Ingroia, un’operazione simile a quella che ha portato all’illegale rimozione di Luigi de Magistris dal suo incarico. Un’operazione doppiamente spregiudicata: utilizzare il principale telegiornale nazionale per dare l’assist al governo di turno per completare quella che lo stesso Ingroia ha definito “soluzione finale” nell’ambito dell’emergenza democratica di cui è vittima il nostro Paese, e contemporaneamente per cercare di isolare un magistrato che sta indagando sui fatti dei primi anni Novanta. E’ semplicemente vergognoso.
            La società civile non permetterà l’isolamento dei magistrati, tutti i magistrati, che stanno facendo luce sugli eventi che portarono alla nascita, nel sangue, della Seconda Repubblica. Noi stiamo con Antonio Ingroia e con tutti i suoi colleghi.”

            Per Stefano, niente idratazione obbligatoria

            Niente, non ce la faccio a cambiare argomento. L’ingiusta morte di Stefano Cucchi sarebbe un fatto che grida vendetta: io griderò GIUSTIZIA E VERITA’ PER STEFANO!
            Ieri, ho atteso fuori del carcere di Regina Coeli che uscisse il senatore Stefano Pedica di IDV.
            Il senatore ha, infatti, passato il pomeriggio all’interno del carcere per verificare la documentazione che riguarda Stefano Cucchi ed è uscito visibilmente provato.
            Mille interrogativi sono stati suscitati dalla lettura, da parte del senatore, dei diversi certificati medici riguardanti lo stato fisico di Stefano.
            Incongruenze relative le prime foto, le dichiarazioni di Cucchi, ma soprattutto la certezza che Cucchi non sia stato sottoposto alla visita dello psicologo, normale prassi per chi entra nelle patrie galere.
            Ma, su tutto, a me una cosa non va giù, lo avevo già scritto: ma stò reparto detentivo al Sandro Pertini? Ma da dove scappa fuori? E non sono stata l’unica a chiederselo: anche un deputato. Scopriamo così che, forse, questo reparto costituisce un “unicum” in Europa.
            E complimenti! Abbiamo creato una struttura sanitaria detentiva che, invece di essere utilizzata per veri e pericolosi delinquenti con necessità di cure, serve a mantenere nascosto un ragazzo (arrestato per possesso e spaccio di sostanze stupefacenti), presumibilmente pestato a sangue (chissà se sapremo mai la verità sulla dichiarata caduta “in libertà”), alla propria famiglia: la famiglia per tre giorni ha cercato di entrare nel reparto senza riuscirci. Perchè?
            Perchè era un reparto speciale. Carcerario.
            Se Stefano fosse stato in corsia, piantonato, come mille altre volte avrete visto tutti nelle corsie ospedaliere, non sarebbe morto solo, senza neanche una carezza dei famigliari. Anzi, forse non sarebbe proprio morto perchè si sarebbe potuto urlare prima cosa fosse successo a quel viso!!! E soprattutto sarbbe stato curato! Si rifiutava di mangiare? E da quando una persona in una struttura ospedaliera viene lasciata a morire disidratata per sua spontanea volontà? Ma come… sono stati fatti intervenire Tribunali per risolvere casi ben più gravi e a Stefano è stata lasciata la libertà di morire?
            A questo link, se non siete impressionabili, potrete vedere le foto che i genitori di Stefano Cucchi hanno autorizzato a pubblicare.
            Oggi, il senatore Pedica è nuovamente tornato a Regina Coeli. Questa volta accompagnato dalla sorella di Stefano Cucchi, Ilaria che NON E’ STATA FATTA ENTRARE!
            Per ora non posso che esprimere nuovamente la mia vicinanza alla famiglia di Stefano, nell’attesa che chi è preposto riesca a fare luce su questa disgraziata vicenda e ponga le basi affinchè storie come quella di Ado Bianzino, Francesco Aldrovandi e Stefano Cucchi non accadano più.

            Stefano Cucchi

            Ieri scrivevo per difendere il diritto ad essere trattati dignitosamente per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine.
            Oggi dedico questo piccolo spazio a chi, delle Forze dell’Ordine, ha visto l’altra faccia della medaglia prima di morire.
            Esprimo il mio più profondo cordoglio e la mia solidarietà alla famiglia di Stefano Cucchi, morto “di carcere” come dice Beppe Grillo nel suo post di ieri.
            Come per Aldo Bianzino, chissà se riusciremo a sapere la verità o dovremo lasciarla a delle ricostruzioni…
            Per me è già stata una sorpresa che c’è una succursale del carcere al Sandro Pertini. Lo ricordavo come un ospedale qualunque, dove i detenuti vengono piantonati in corsia, invece ho scoperto esistere una struttura apposta…Mah?! Saranno i misteri del piano regolatore che ha lanciato cubature di cemento per tutta la città, gli è scappato un edificio carcerario dentro un ospedale civile.
            Resta il fatto che non si può entrare in carcere sulle proprie gambe ed uscirne in una bara senza avere avuto il tempo di farsi condannare o assolvere da un Tribunale.
            Spero che si arrivi presto alla verità. Basta morti “di carcere”.