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Minzolini vattene!

Grazie al Fatto Quotidiano ora sappiamo per certo quel che era dato per scontato: Minzolini è uomo di Berlusconi e come tale esercita il suo incarico di “direttorissimo” del TG1.
Già quando fu attaccato Antonio Ingroia, vi avevo chiesto di inviare una mail alla redazione del TelePravda di Rai1; forse quell’editoriale, come quello per screditare il pentito Spatuzza che parlò in aula di Dell’Utri e Berlusconi come referenti politici di Cosa Nostra dopo le stragi del 1992, fu commissionato dal “Grande Capo” in persona.
Torniamo a farci sentire e inviamo ancora una lettera al TG1!

    Il tuo nome (richiesto)

    La tua email (richiesto)

    ADESSO BASTA!

    Di cosa c’è bisogno ancora perché il “direttorissimo” del TG1 se ne vada immediatamente?
    Ora sappiamo, ma davvero non ce n’era bisogno, che Augusto Minzolini non è assolutamente all’altezza del ruolo che ricopre.
    Accettare le pressioni del potere dimostra, se non malafede, incapacità e totale mancanza di autorevolezza.
    Minzolini rassegni subito le dimissioni.

    Vespa a Vespa

    Puntata strepitosa di Vespa a Vespa quella con Marcello Dell’Utri, il braccio destro, il sinistro, il cervello e a volte pure la voce di Berlusconi, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. Strepitosa non per Dell’Utri, ma per Andrea Orlando, il parlamentare del PD incaricato di fare un durissimo contraddittorio al noto conoscente del mafioso Mangano.
    Orlando purtroppo non era preparato, non credo fosse in malafede. Ma non sia mai che il PD mandi un Rosario Crocetta a caso, in queste occasioni. Non considero neanche l’apporto di Sansonetti… cioè lo considero: Sansonetti è chiaramente un imbucato. Un oppositore di regime nemmeno troppo bravo a recitare la parte: favorevole all’abolizione del 41bis, perché è incivile impedire agli stragisti di comunicare con i propri parenti, si è dichiarato incompetente sulle questioni di giustizia però la stampa non deve permettere il cortocircuito informativo-giudiziario. Il termine lo usa Vespa, quando gli fa notare che Sansonetti medesimo la pensa esattamente come Berlusconi.
    Nota divertente: Cicchitto. Cicchitto non è difficile da capire. Quando balbetta e ci mette un’ora per mettere insieme una frase standard – soggetto, verbo, complemento oggetto – i casi sono due: o non sa di cosa parla, oppure si arrampica sugli specchi. Escludo che un piduista non familiarizzi col concetto di sovversione dell’ordine Costituzionale.
    Ragazzi, siamo noi l’ultima speranza per noi stessi!

    La vendetta telecomandata de “Il Giornale”

    Sonia Alfano ha detto al Parlamento Europeo, in seduta plenaria, quello che in Europa già tutti sanno, ma che è bene ripetere nelle sedi istituzionali: in Italia, una sola persona è proprietaria o controlla quasi tutta l’informazione e il suo governo, ripetutamente, ha cercato di mettere le mani sulla Rete. Forse, dice Sonia, perché la stampa libera “consentirebbe agli italiani di conoscere le responsabilità dello stesso Berlusconi nelle stragi di mafia del ’92-’93 in cui sono morti Falcone e Borsellino”.
    E’ arrivata subito la vendetta trasversale de “Il Giornale”, di proprietà della famiglia del noto corresponsabile di corruzione di giudici, con un articolo di Paola Setti: Sonia sarebbe la responsabile della strage di Messina di settimana scorsa.
    Sull’autorità della fonte, sorvoliamo. Voglio però pubblicare la replica di Sonia: facciamole sentire tutto il nostro sostegno, la nostra battaglia è la sua battaglia! Se volete, lasciate i commenti per lei in questo post, glieli farò avere personalmente!

    Avrei voluto affidare la giusta risposta solo alla querela, motivo x cui mi limiterò solo ad esporre i fatti e vi prego di far girare questa nota.
    Ho lavorato al Dipartimento Regionale della Protezione Civile dal 1 aprile 1999 con la funzione di assistente amministrativo. L’anno successivo ho acquisito il titolo di DIsaster Manager dopo un corso di addestramento durato 1 anno. Successivamente le qualifiche sono state rimodulate e la mia corrisponde a quella di funzionario direttivo. Non sono mai stata assegnata alla provincia di Messina, anzi il mio servizio di assegnazione è quella della provincia di Palermo. Dal 14 luglio 2009 sono in aspettativa per incarico istituzionale. Come sicuramente i “signori” de “il Giornale” non sanno, il Dipartimento conta ben 9 sedi provinciali a capo di ognuna delle quali vi è un dirigente preposto; nel caso del servizio di Messina il dirigente responsabile è l’Ing. Bruno Manfrè, il quale credo non abbia nessuna responsabilità pèer ciò che è accaduto. Il capo del Dipartimento è l’Ing. Salvo Cocina e vi invito a contattarli per chiedere direttamente a loro se avevo responsabilità di varia natura. Non ho mai ricevuto né incarichi né consulenze di studi né per la provincia di Messina, né per altre realtà. Ho formato centinaia di volontari e decine di operatori comunali, ai quali ho sempre fatto ben presente LA TOTALE IRRESPONSABILITà DELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI SINDACI SICILIANI. Piangono solo dopo le tragedie. La legge che regola il sistema di Protezione Civile è la l. 225/92 che stabilisce che il sindaco è prima autorità di protezione civile e responsabile della pubblica e privata incolumità. Inoltre, come gli esperti de “il Giornale” non sanno, in Sicilia il sistema di protezione civile è regolato soprattutto dalla legge 14/98 essendo la Sicilia a statuto autonomo. La stessa legge recita: i comuni POSSONO dotarsi del piano di protezione civile…..e il problema è che grazie a quel possono, pochi sindaci vedono ciò come un dovere e se ne fregano visto che nel testo normativo non è prevista l’obbligatorietà della pianificazione. Molti miei colleghi ed alcuni funzionari delle Prefetture siciliane, conoscono bene le lotte che abbiamo fatto come funzionari del Dipartimento per sensibilizzare i sindaci. A volte gli stessi sindaci non rispondono neanche alle richieste fatte per iscritto dal Dipartimento. A questo si aggiunga che io non ho MAI avuto nessun ruolo dirigenziale e il quadro è abbastanza chiaro. I responsabili sono tutte quelle persone che sapevano e hanno fatto finta di nulla per anni. Impiegati comunali, sindaci e politici locali che sono sempre in visita sia al Dipartimento regionale che a quello Nazionale per chiedere soldi…approfittano di alluvioni o incendi per girare come avvoltoi negli uffici e chiedere soldi grazie alle varie dichiarazioni di emergenza o di stato di calamità. Ovviamente utilizzerò questo articolo per querelare la “testata giornalistica Il Giornale”. Chiederò un adeguato risarcimento danni e vincerò la causa. Chiamerò a testimoniare tutti i funzionari del Dipartimento e utilizzerò gli atti in mio possesso per dimostrare che le calunnie del giornale sono solo un metodo, fallito clamorosamente, per screditarmi. Sono consapevole del fatto che i miei continui attacchi al sistema di potere cominciano ad essere problematici, ma non credo riusciranno mai a fermarmi. Potranno usare piombo o tritolo, ma ci saranno centinaia di migliaia di italiani onesti che continueranno a denunciare logiche e poteri mafiosi. Siamo un esercito che cresce quotidianamente e la loro caduta è ormai inarrestabile. Sonia Alfano

    I giornalisti autoimbavagliati

    Non si sono ancora placate le polemiche su Annozero con la presenza della D’ADDARIO che ieri si è tenuta la manifestazione per evitare il bavaglio alla stampa.
    Per me la scelta di Santoro non è stata delle più “azzeccate”, nel senso che, in giornate come queste, dove il Parlamento ha votato la fiducia per l’approvazione di una legge scaturita dalla scadenza del decreto del famoso Pacchetto “sicurezza”, non si doveva inchiodare l’attenzione dei telespettatori sulle “pruritè” del premier. L’attenzione è stata focalizzata sulle prestazioni sessuali di Berlusconi e sulle “sue promesse vane”. La nostra attenzione è rimasta sugli occhi della bellissima ragazza pugliese, nel tentativo di riuscire a capire se fosse tutto vero o camuffato. In tutti e due casi di una tristezza infinita!
    Ma l’informazione? Quella che in piazza gridava alla “Libertà” (e io c’ero, più per il principio che per le persone) davvero racconta le cose come stanno? Ma soprattutto… le racconta? Eppure l’articolo 21 della nostra Costituzione è chiaro.
    Chi oggi protestava (giustamente) per la “libertà di stampa” ha scelto di “essere libero cosa stampare”, ma non sono sicura che abbia scelto di essere libero di stampare tutto.
    la dimostrazione di ciò è proprio quanto accaduto con la manifestazione delle Agende Rosse il 26 settembre: 5000 persone sparite dalle pagine stampate. Il PRINCIPIO cancellato…
    Ecco, tutto questo per dire che io c’ero! E dopo aver sostenuto un’altra battaglia importantissima, quella dei precari della scuola (due manifestazioni e corteo annesso, in un giorno… non li auguro a nessuno… ).
    C’ero perché credo ancora nella nostra Costituzione, credo davvero nella libertà di stampa, di espressione ma se da domani non vedrò TUTTE le notizie FONDAMENTALI per questo paese, beh, cari giornalisti, io avevo già fatto parte del comitato promotore dei referendum di Beppe Grillo sulla stampa. Quindi anche se sono consapevole che sia stata bruciata un’occasione io non mollo… e non vi conviene…!

    Fuori dalla Rete, tutti nelle piazze!

    Che fine ha fatto l’agenda rossa di Paolo Borsellino? Dov’era e con chi Nicola Mancino, il primo luglio del 1992?
    Non ci stancheremo di urlare queste domande finché non otterremo risposta. Così come siamo andati ieri e oggi nelle edicole a comprare “Il Fatto Quotidiano”, così sabato prossimo, 26 settembre, dobbiamo trovarci tutti alle ore 14.00 in Piazza Bocca della Verità a Roma per la Marcia delle agende rosse.
    Sta cambiando qualcosa, LORO hanno paura e, come hanno detto Sonia Alfano e Luigi de Magistris a Vasto, glielo si legge negli occhi. Noi dobbiamo fare la nostra parte: uscire dalla Rete, mollare la tastiera e scendere in piazza.

    Ecco gli appelli di Salvatore Borsellino, Gioacchino Genchi e Sonia Alfano:

    Giornali e giornalisti liberi

    Oggi è un gran giorno: il migliore dal 22 marzo del 1994, giorno in cui Indro Montanelli fondò “la Voce”. Nel giorno in cui dobbiamo ricordare l’assassinio di Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nel 1985 per le sue inchieste sul clan Nuvoletta, esce il primo numero de “Il Fatto Quotidiano”.
    Ritengo che sia una bella giornata perché credo sia nato il giornale di chi ha condiviso le battaglie dei MeetUp di Grillo, organizzato gli incontri con Marco Travaglio, urlato la rabbia di Salvatore Borsellino, creduto nell’elezione di Sonia Alfano e Luigi de Magistris. Non credo che sarà il giornale dei “grillini” né dei “dipietristi”, ma il fondo del direttore Antonio Padellaro, “Linea politica la Costituzione”, mi ha fatto ricordare la raccomandazione di Travaglio al primo incontro nazionale delle Liste Civiche di Beppe Grillo, l’8 marzo a Firenze: “leggete la Costituzione, e saprete cosa fare”.
    Oggi, cercando il Fatto in edicola e vedendo che era esaurito non solo a Roma ma in tutta Italia, mi sono resa conto che questo “movimento culturale“, o come si possa chiamare, è sempre più forte. Come quando ho scoperto, l’8 settembre di due anni fa, che il movimento “c’era”. Oggi ho avuto la conferma che è valsa la pena raccogliere firme, organizzare banchetti e incontri, passare le notti in bianco…perchè qualcosa, davvero, sta cambiando, piano piano… lenti… ma inesorabili!

    Annozero deve partire

    Ci stanno provando in ogni modo a bloccare Annozero. Michele Santoro e la sua redazione stanno facendo circolare in Rete gli spot che Rai2 non vuole mandare in onda. Mandatelo a tutti i vostri amici!! Tutti pronti a fare casino se giovedì prossimo ci saranno “problemi”!!!

    Cari amici, sono Michele Santoro. Voglio ringraziare tutti voi per aver fatto circolare su Internet gli spot che annunciano il ritorno di Annozero. Grazie a voi questi spot sono diventati un vero e proprio caso mediatico su Youtube e su Facebook con quasi 130mila viste. E le statistiche sono in continua crescita.
    Ciò nonostante la Rai insiste a non volerli mandare in onda. Continuate ad aiutare me e il mio gruppo a diffondere il nostro messaggio!
    L’appuntamento con Annozero rimane comunque per Giovedì 24 Settembre alle 21.00 su Rai Due.