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Vigilantes mercenari

Premesso che, da sindacalista “d’assalto” quale sono, io rispetto tutti i lavoratori, oggi ho capito che c’è una categoria che non reggo (ma tanto è trasversale): quella del “pusillanime”. Chi è? E’ colui che si approfitta di una situazione per ottenere, estorcere, vincere.
In questo caso specifico parlo di chi, pur possedendo una professione, quella del vigilante, ne abusa perchè assoldato dal miglior offerente.
Un po’ come i “bravi” di manzoniana memoria. E’ successo a Roma un fatto per cui ancora ho i conati di vomito: la mia solidarietà va ai lavoratori Eutelia, che ho avuto modo anche di incontrare il giorno che Beppe Grillo portò la “Pittima” a Montecitorio. Mi sentii dire da Beppe “l’hai organizzata tu” e si riferiva alla manifestazione dei lavoratori Eutelia che già da tempo stavano cercando di difendere il proprio posto di lavoro dalle manovre economiche di personaggi come Samuele Landi.
Risposi: “No Beppe, non l’ho organizzata io, purtroppo… ma sto con loro, dalla loro parte… e tu ci devi parlare”. E Beppe incontrò i lavoratori.
Ma la situazione non è cambiata. Tanto che i lavoratori sono stati costretti ad occupare, a Roma, la sede di via Bona. Come li capisco: è toccato anche a me occupare qualcosa per chiedere e difendere un posto di lavoro (diciamo che a Roma non c’è edificio istituzionale che non abbia visto, almeno una volta, le suole delle mie scarpe per difendere l’articolo 1 della nostra Costituzione).
Ebbene, ieri, per la prima volta, ho pensato che c’è una categoria di lavoratori che potrei non sopportare: i vigilantes mercenari. Quelli che alle 5 di mattina, perchè assoldati dal padrone, ti piombano addosso e millantano di essere appartenenti alle Forze dell’Ordine. Considerato il clima che c’è intorno alle “VERE” forze dell’ordine, non mi pare proprio il caso di inasprire le situazioni.
Io mi auguro che questo non solo resti un caso isolato, ma venga condannato in forma plateale! I colpevoli puniti e gli innocenti ascoltati, aiutati e stabilizzati.
Tutta questa precarietà non aiuta nessuno. Ecco perchè ci sarà sempre qualcuno pronto a votarsi al miglior offerente: perché l’alternativa sarebbe proprio la precarietà. E o si ha la forza di combattere un sistema o ci si piega ad esso.
Io non mi sono mai piegata. E spero che saremo sempre di più a RESISTERE a questo sistema e a cercare di migliorare le cose. Cari lavoratori EUTELIA, un solo grido anche per voi: RRRRRESISTENZA!

Continua l’iniziativa “Mail al Parlamento: fate arrestare Cosentino!“. Inserisci il tuo nome e il tuo indirizzo email per inviare il testo alla Giunta per le autorizzazioni della Camera.

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    Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
    Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
    Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”

    San Precario, il Comune di Roma e le lauree facili

    Per diventare dirigente, un dipendente del Comune di Roma deve essere laureato.
    Mettiamo che, per assurdo, il Comune di Roma stipuli una convenzione con un’Università confessionale privata – per esempio, L’Università Cattolica “LUMSA”… ma solo per esempio – per la quale i dipendenti comunali possono ottenere facilmente la laurea con due o tre esami di teologia avendo parecchi crediti assicurati in virtù di questa convenzione. Mettiamo poi che tre dirigenti sindacali della Polizia Municipale ottengano una laurea presso questa ipotetica Università. Mettiamo, infine, che il Comune bandisca un concorso per 3 posti di dirigente di Polizia Municipale. Voi come la vedete? Io male, malissimo.
    Al Comune di Roma ci sono centinaia di dipendenti precari “veterani” che sono in attesa di sapere cosa ne sarà di loro, e il Comune bandisce concorsi per dirigenti laureati per convenzione e nuovi posti precari che hanno più il sapore di consulenze confezionate su misura.
    Ricevo e volentieri pubblico il comunicato stampa relativo alcune, inspiegabili, assunzioni presso il Comune di Roma, inviatomi dalla componente RSU-RETE COMUNE dei sindacati di base all’interno del Comune. Ad oggi sono state rimosse, dal sito del Comune di Roma, le voci indicate nel comunicato. Ma il sindacato andarà avanti a chiedere chiarezza!

    Continua l’iniziativa “Scriviamo tutti a Gasparri e Fini”, dopo gli insulti di Gasparri a Salvatore Borsellino

    Oggetto: Vergogna! Siamo tutti Salvatore Borsellino!
    Testo: Gasparri: non vuole leggere le domande? Io gliele invio lo stesso e
    per conoscenza anche a Gianfranco Fini.

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      Miracoli e Polizia

      Che spettacolo! Ci voleva un governo Berlusconi, che in campagna elettorale aveva strombazzato appoggi, sostegni a tutte le forze di Polizia per ottenere una manifestazione UNITARIA!
      Un miracolo, come solo lui poteva fare “l’unto del Signore”: ieri a Roma sono arrivati in 40.000 da tutta Italia e di tutte le forze di Polizia. Sindacati di categoria compatti, COCER (dei Carabinieri) compreso: “Per una volta siamo tutti uniti. Da questo governo, che ha avuto anche i nostri voti, abbiamo avuto solo promesse e ora ci troviamo con macchine che fanno schifo, senza soldi per la benzina e caserme in cui non si pagano gli affitti“.
      E fossero solo questi i problemi. Ci ricordiamo l’enfasi con cui è stato siglato l’accordo che “concedeva” 160 euro lordi agli addetti ai lavori? A parte rivendersi un risultato che era già previsto dagli stanziamenti del governo Prodi, lo ricordava Minniti, responsabile sicurezza per il PD. Siamo, comunque, ben lontani dagli standard degli stipendi dei colleghi europei.
      Io credo che la goccia che ha fatto traboccare il vaso non siano i reali problemi logistici dovuti alla crisi imperante, ma il fatto che si stia mancando completamente di rispetto a persone, da sempre, sottopagate per tutelare un paese che, nella maggior parte dei casi non ne riconosce neanche l’importanza. Se non quando muoiono sul campo! Anche il ministro Brunetta è stato contestato, per aver, a suo tempo, pronunciato la famosa frase legata ai “poliziotti panzoni“.
      Ma qui stiamo parlando di lavoratori sottoposti a stress inenarrabili, soprattutto se devono fare da angeli custodi a certi politici. Certo non ci dovremmo stupire – ma certo nemmeno giustificare – se quattro Carabinieri decidono di arrotondare un misero stipendio con qualche estorsione? Che gli rimane da fare quando l’esempio dall’alto è pessimo?
      Invece che premiare chi da sempre difende il cittadino, si concedono finanziamenti per istituire delle ronde che altro non sono che una milizia privata, sovvenzionata da noi cittadini e che nessuno ha mai chiesto.
      Da manifestante veterana, io dico: meglio 100 poliziotti in più che 1000 invasati pronti a fare le ronde!
      Preferisco rischiare una carica ad una manifestazione, alla luce del sole, che un “par de manganellate de notte” dai nuovi squadristi. Io sto con le Forze di Polizia. Quelle che ancora credono di poter cambiare questo paese, tagliando la testa puzzolente di un pesce che sta marcendo ogni giorno di più!
      E se siamo arrivati ad un punto in cui a marciare per difendere i propri diritti sono proprio coloro che devono difendere i diritti di tutti… beh, io credo sia il caso, cari amici, di prepararci a scendere tutti insieme in piazza per cambiare questo Paese.

      Articolo Uno: la Repubblica fondata sul lavoro

      Oggi è stata una grande giornata per la giustizia italiana, per il lavoro, per la sicurezza sul lavoro! Dante de Angelis, macchinista licenziato per avere denunciato carenze, E’ STATO REINTEGRATO! Aspettiamo la sentenza per vedere se gli verranno dati anche tutti gli arretrati, ma i suoi avvocati sono scesi con un sorriso radioso e hanno detto che sarà una “bella sentenza“: all’insegna del rispetto della “libertà d’espressione delle proprie opinioni” che, in un momento storico come questo, è bene ricordare!
      Io sono stata al presidio sotto il Tribunale di Roma. Nell’attesa della decisione del giudice, si sono succeduti interventi al megafono. Circa 200 persone hanno dimostrato, con la loro presenza, affetto e solidarietà a Dante. E quando è arrivata la notizia del reintegro, un urlo liberatorio ed applausi hanno riempito Viale Giulio Cesare. Sceso Dante gli siamo saltati tutti addosso per abbracciarlo. Ho visto gente (me compresa… ma per me era scontato) in lacrime. E’ stato un momento incredibile.
      Sciolto il presidio, mi sono letta le agenzie con le dichiarazioni di Bersani: “Il mio primo gesto da segretario sarà quello di occuparmi del lavoro e della precarietà, credo che abbiamo bisogno di riportare la politica ai fondamentali“.
      Mi piace la definizione di “fondamentali”, ma a chi è riferita? Alle persone? Ai lavoratori? Ai valori?
      Perchè c’è tanta confusione sotto questo cielo…
      Io non posso dimenticare ciò che accadde il 20 giugno 2007, quando partecipai, grazie all’ospitalità dei NO COKE di Tarquinia, ad un incontro presso il Ministero dello Svilupo Economico, proprio sotto la gestione Bersani. Come dimenticare la proverbiale disponibilità ed apertura dell’allora ministro ad inceneritori e centrali a carbone? Certo, di posti di lavoro ne danno tanti! Mi ricordo il “suo” sottosegretario decantare le doti di un impianto in Veneto, a carbone, peccato che Greenpeace non fosse della stessa opinione.
      Come intende affrontare il mondo del lavoro, dei precari, il neo segretario Bersani, se quando era ministro promuoveva impianti che le persone le uccidono? La vicenda di Dante è emblematica: dobbiamo sostenere chi, come Dante, difende, non solo il posto di lavoro, ma la salute e la sicurezza di chi lavora e di chi lo circonda. Io sono per la difesa e la lotta per un posto di lavoro che tuteli tutti: lavoratori e cittadini semplici. Il segretario Bersani?

      Licenziato per la nostra sicurezza

      Ricevo e volentieri pubblico il comunicato stampa relativo il presidio, a cui domani parteciperò, a sostegno di Dante De Angelis, macchinista, RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza), la cui unica colpa è stata denunciare ANCHE PUBBLICAMENTE determinate carenze delle Ferrovie dello Stato

      “PRESIDIO 26 OTTOBRE ORE 11 TRIBUNALE LAVORO DI ROMA, VIALE GIULIO CESARE 54, PER SENTENZA DANTE DE ANGELIS RLS FERROVIERE LICENZIATO INGIUSTAMENTE.
      Le situazioni in movimento, le strutture autorganizzate, di base, e gli spazi sociali autogestiti, le lavoratrici e i lavoratori sono chiamati ad esprimere solidarietà attiva a chi come Dante e altri-e, si è esposto pubblicamente per la sicurezza di lavoratori e lavoratrici e la salute e la sicurezza degli utenti dei servizi, ferroviari e non.
      Trasmette comitato 5 aprile – aderente a Rete Nazionale Salute e Sicurezza sul Lavoro”.

      Invito tutti quelli che si dovessero trovare a passare per qualsiasi motivo da viale Giulio Cesare a venirsi ad affacciare al Tribunale, per poter stringere la mano a Dante de Angelis o anche solo a fargli sentire che gli siete grati per quel che ha fatto. Oggigiorno è difficile trovare persone che mettono a rischio il proprio lavoro con tutto ciò che ne cosegue anche per la famiglia, per denunciare diverse situazioni.
      Dante ha fatto il suo dovere di RLS!
      Viviamo in un momento in cui la sicurezza sul lavoro viene messa a dura prova da leggi e leggiucole mirate a ridurre, per esempio, la capacità ispettiva degli organismi competenti (tecnici ASL, Ispettori del Ministero del Lavoro). Le stesse leggi che sminuiscono la figura del RLS.
      Insomma un momento davvero critico in cui non mancano appuntamenti importanti: stiamo aspettando che la Cassazione esca dal suo immobilismo per capire se il 24 novembre ci sarà l’udienza per il processo Umbria Olii, il caso paradossale in cui il datore di lavoro riesce a chiedere 35 milioni di euro alle famiglie delle vittime, come Giuseppe Coletti, la cui sorella Lorena non smette di portare la propria testimonianza in giro per l’Italia e, a riguardo, aveva anche scritto per chiedere anche un incontro al Presidente della Repubblica.
      E poi, il 10 dicembre tutti al TRIBUNALE DI TORINO. Dove si terrà la MANIFESTAZIONE NAZIONALE PROMOSSA DALLA RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO IN OCCASIONE DELL’UDIENZA DEL PROCESSO “ETERNIT”
      Per adesioni o contatti e mail bastamortesullavoro@gmail.com
      Da lavoratrice invito tutti i lavoratori a non abbassare mai la guardia davanti le situazioni a rischio e di segnalare e denunciare tutti quei momenti che mettono a repentaglio le vostre, LE NOSTRE vite.

      Alzate il culo!

      Il sindacalismo di base indìce uno sciopero generale, e io non posso mancare! Viviamo in un momento in cui i lavoratori (quelli che hanno un posto di lavoro) vengono quotidianamente umiliati: da uno stipendio base da fame che non consente di arrivare a fine mese e dalla situazione che li circonda.
      Chi il lavoro ce l’ha viene considerato un privilegiato, almeno così pensa l’opinione comune. Cosa dovrebbero dire allora tutti quelli che sono in caccia del famoso posto fisso, oggi tornato un valore anche secondo Tremonti e Berlusconi?!
      In realtà, a guardar bene la situazione, anche chi il lavoro ce l’ha ormai non è più un privilegiato; tanto che, spesso, i lavoratori neanche scioperano più per non perdere la giornata. Si sta indebolendo la coscienza del lavoratore per piegarlo ad essere molto flessibile. Si costringono le altre fasce di precari, disoccupati, atipici in situazioni di bisogno in modo che, oltre ad essere molto flessibili, siano veri e propri schiavi.
      La situazione non è per niente rosea e lo dimostra la piattaforma presentata in occasione di questo sciopero: “Aumenti di 250 euro netti per tutti. Salario minimo intercategoriale a 1300 euro e forme di reddito sociale garantito, ripristino adeguamento automatico salariale, rilancio del sistema previdenziale e sanitario pubblico, potenziamento dei servizi pubblici e sociali (istruzione, sanità, trasporti, energia, acqua), NO alla riduzione del personale della scuola, specie precario, e NO ai tagli finanziari, diritto al lavoro e alla casa, NO alle privatizzazioni di servizi e funzioni pubbliche e alle esternalizzazioni di servizi, sistema legislativo di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, libera elezione dei R.L.S., contrasto a forme di precarietà lavorativa e ritiro delle leggi 169/97, 30/03 e 276/03, eliminazione della Bossi – Fini e del “pacchetto sicurezza”, tagli alle spese militari per finanziamento servizi sociali e sanitari. Piano nazionale di edilizia pubblica, stabilizzazione dei precari utilizzati nelle pubbliche amministrazioni e nei servizi esternalizzati o in appalto. Difesa del diritto di sciopero, Diritti sindacali per tutte le organizzazioni sindcali legalmente costituite.”
      Il testo l’ho preso dal volantino del sindacato cui appartengo, l’U.S.I./AIT e sono punti per cui combatto da anni in prima linea. Spero domani di vedere anche voi in piazza. Non so se pioverà, ma non mi fermerò. Anche l’altr’anno abbiamo preso una barca d’acqua alle manifestazioni. Vorrei salutarvi con un invito, un francesismo: alzate il culo se volete cambiare questo paese! Io sarò in piazza della Repubblica (Esedra) a partire dalle 10. Cercate uno scrausissimo furgoncino con le scritte U.S.I./AIT, i più resistenti li troverete lì!

      Bvavo Ministvo!

      Apro il giornale e mi trovo gli occhialetti di Tremonti (purtroppo da che Corrado Guzzanti lo imita, non riesco a prendere questo ministro troppo sul serio).
      Leggo il titolo: “Il posto fisso alla base della società“. Virgolettato che fa capire che l’espressione sia tutta del “ministvo”.
      Ho pensato di aver letto male a causa del sonno arretrato. Decido di leggere l’articolo: vedo passaggi incredibili “…con la crisi abbiamo capito che è meglio il nostro INPS“, o anche “…per una struttura sociale come la nostra, il posto fisso è la base su cui costruire la famiglia”. Non ci credo. Lo ha detto davvero?
      E poi leggo le parole di Damiano “Stabilizzi i precari”. Lo ha detto davvero.
      Ma come è possibile questa rivoluzione cultural politica inaspettata!?
      Poi ci penso bene, e mi ricordo che il “ministvo” è un volpone.
      Io ho passato i migliori anni della mia vita dentro il Campidoglio a combattere le politiche delle esternalizzazioni, delle privatizzazioni, contro la precarietà e la flessibilità che si stava cercando di far passare come il “migliore dei mondi possibili” e OGNI VOLTA la prova schiacciante per far capire che NON SI DEVE ESTERNALIZZARE, NON SI DEVE PRIVATIZZARE ciò che DEVE ESSERE PUBBLICO erano i costi! Eh già, perché privatizzare, esternalizzare, costa, in media, tre volte in più che internalizzare ed assumere. E vi voglio evitare tutti i discorsi legati alla qualità dei servizi privatizzati.
      Vogliamo parlare del baluardo che il “ministvo” alza a difesa dell’INPS?
      Qualche anno fa fu proprio il suo governo a tentare di smantellare l’INPS, attuando lo scippo del TFR. Ecco, appartenendo ad un sindacato particolare non mi sono fatta mancare neanche quella battaglia; io, si, davvero a difesa dell’INPS. Soprattutto a difesa dei soldi dei lavoratori: troppi casi c’erano stati in giro per il mondo che ci avevano fatto alzare gli scudi. Uno su tutti i professori dell’Alaska: il Fondo pensionistico degli insegnanti dell’Alaska aveva investito in azioni Parmalat.
      Caro “ministvo”, dal mio punto di vista lei ha scoperto l’acqua calda. Ma, visto che non è mai troppo tardi, faccia una cosa d’ora in poi: ascolti i cittadini innanzitutto! Non ci avrebbe messo tutto questo tempo a capire l’importanza del posto fisso, dell’Inps. Magari tra un po’ ci dirà quanto è importante tutelare la salute dei cittadini non investendo milioni di euro in centrali nucleari, inceneritori, ponti di Messina, etc.
      Speriamo solo non sia troppo tardi!