Niente, non ce la faccio a cambiare argomento. L’ingiusta morte di Stefano Cucchi sarebbe un fatto che grida vendetta: io griderò GIUSTIZIA E VERITA’ PER STEFANO!
Ieri, ho atteso fuori del carcere di Regina Coeli che uscisse il senatore Stefano Pedica di IDV.
Il senatore ha, infatti, passato il pomeriggio all’interno del carcere per verificare la documentazione che riguarda Stefano Cucchi ed è uscito visibilmente provato.
Mille interrogativi sono stati suscitati dalla lettura, da parte del senatore, dei diversi certificati medici riguardanti lo stato fisico di Stefano.
Incongruenze relative le prime foto, le dichiarazioni di Cucchi, ma soprattutto la certezza che Cucchi non sia stato sottoposto alla visita dello psicologo, normale prassi per chi entra nelle patrie galere.
Ma, su tutto, a me una cosa non va giù, lo avevo già scritto: ma stò reparto detentivo al Sandro Pertini? Ma da dove scappa fuori? E non sono stata l’unica a chiederselo: anche un deputato. Scopriamo così che, forse, questo reparto costituisce un “unicum” in Europa.
E complimenti! Abbiamo creato una struttura sanitaria detentiva che, invece di essere utilizzata per veri e pericolosi delinquenti con necessità di cure, serve a mantenere nascosto un ragazzo (arrestato per possesso e spaccio di sostanze stupefacenti), presumibilmente pestato a sangue (chissà se sapremo mai la verità sulla dichiarata caduta “in libertà”), alla propria famiglia: la famiglia per tre giorni ha cercato di entrare nel reparto senza riuscirci. Perchè?
Perchè era un reparto speciale. Carcerario.
Se Stefano fosse stato in corsia, piantonato, come mille altre volte avrete visto tutti nelle corsie ospedaliere, non sarebbe morto solo, senza neanche una carezza dei famigliari. Anzi, forse non sarebbe proprio morto perchè si sarebbe potuto urlare prima cosa fosse successo a quel viso!!! E soprattutto sarbbe stato curato! Si rifiutava di mangiare? E da quando una persona in una struttura ospedaliera viene lasciata a morire disidratata per sua spontanea volontà? Ma come… sono stati fatti intervenire Tribunali per risolvere casi ben più gravi e a Stefano è stata lasciata la libertà di morire?
A questo link, se non siete impressionabili, potrete vedere le foto che i genitori di Stefano Cucchi hanno autorizzato a pubblicare.
Oggi, il senatore Pedica è nuovamente tornato a Regina Coeli. Questa volta accompagnato dalla sorella di Stefano Cucchi, Ilaria che NON E’ STATA FATTA ENTRARE!
Per ora non posso che esprimere nuovamente la mia vicinanza alla famiglia di Stefano, nell’attesa che chi è preposto riesca a fare luce su questa disgraziata vicenda e ponga le basi affinchè storie come quella di Ado Bianzino, Francesco Aldrovandi e Stefano Cucchi non accadano più.
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Stefano Cucchi
Ieri scrivevo per difendere il diritto ad essere trattati dignitosamente per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine.
Oggi dedico questo piccolo spazio a chi, delle Forze dell’Ordine, ha visto l’altra faccia della medaglia prima di morire.
Esprimo il mio più profondo cordoglio e la mia solidarietà alla famiglia di Stefano Cucchi, morto “di carcere” come dice Beppe Grillo nel suo post di ieri.
Come per Aldo Bianzino, chissà se riusciremo a sapere la verità o dovremo lasciarla a delle ricostruzioni…
Per me è già stata una sorpresa che c’è una succursale del carcere al Sandro Pertini. Lo ricordavo come un ospedale qualunque, dove i detenuti vengono piantonati in corsia, invece ho scoperto esistere una struttura apposta…Mah?! Saranno i misteri del piano regolatore che ha lanciato cubature di cemento per tutta la città, gli è scappato un edificio carcerario dentro un ospedale civile.
Resta il fatto che non si può entrare in carcere sulle proprie gambe ed uscirne in una bara senza avere avuto il tempo di farsi condannare o assolvere da un Tribunale.
Spero che si arrivi presto alla verità. Basta morti “di carcere”.