Internet ha di bello che lascia spazio a tutti, sani e meno sani. Ognuno di noi ha in mano un piccolo potere. Solo che dobbiamo saperlo gestire. Le informazioni che, in buona fede, vogliamo divulgare, devono avere delle basi solide, altrimenti si rischiano diversi danni.
Da che sono entrata nel mondo di Beppe Grillo ho capito tante cose e sono diventata un’esperta. Le notizie me le cerco. Se le trovo, mi faccio venire il dubbio, e solo dopo le conferme le pubblico. C’è, però, un canale dove tutti potremmo scrivere tutto. A volte è un bene, a volte è un male. In questo caso lascio giudicare a voi, perché appartengo a quella schiera di persone che non ha mai voluto farsi una tessera di partito. Non ho mai trovato il partito che la meritasse.
Già il 9 settembre avevo attinto dalla fonte INDYMEDIA ROMA. Rieccomi a seguire le strane usanze della sinistra attuale: http://roma.indymedia.org/node/14938.
Non mi sconvolgerebbe se tutto fosse vero. Mi sconvolgono i talebani della Rete che, invece di gridare “SMERIGLIO DACCI UN CUD”, gridano all’untore che mette in giro certe voci. Sarò strana io, però questa storia mi ha fatto venire in mente il mio, di CUD. A breve lo pubblicherò: non ho niente da nascondere, sono povera come tutti voi visto che ho il mio dignitoso stipendio di impiegata, strappato con le unghie e con i denti. Ed ogni giorno ringrazio quei “pochi, maledetti e subito” …perché mi basta guardarmi intorno.
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Via i condannati da ogni istituzione
“Parlamento Pulito” è stata la madre di tutte le battaglie con Beppe Grillo. Raccogliere 350mila firme in una sola giornata, per chiedere che fossero cacciati i parlamentari condannati, ha fatto capire a tutti quelli che hanno creduto e ancora credono in quella battaglia di esistere.
Quelle firme sono state depositate in Senato, Beppe è stato ascoltato dalla Commissione Affari Costituzionali. La legge, di cui sono firmataria, non verrà mai approvata, ma il caso di Nicola Cosentino (sul quale grava una richiesta di autorizzazione all’arresto presso il Parlamento) dimostra che di questo problema almeno se ne parla, viene almeno posta la questione. Si deve andare avanti su questa strada, valida per ogni assemblea elettiva.
Io pubblicherò nei prossimi giorni (sto recuperando tutta la documentazione) il mio certificato penale e dei carichi pendenti e la mia dichiarazione dei redditi.
Segnalo anche un’iniziativa di Andrea D’Ambra, Parlamento Europeo Pulito, che sostengo in pieno.
Continua l’iniziativa “Mail al Parlamento: fate arrestare Cosentino!“. Inserisci il tuo nome e il tuo indirizzo email per inviare il testo alla Giunta per le autorizzazioni della Camera.
“Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”
Le mie battaglie per il Lazio
Nel Lazio alcune vicende non trovano spazio nelle discussioni del Consiglio Regionale e dei media, se non quando i comitati civici, testardamente, impongono al potere di occuparsene.
Ho incontrato, in questi anni, tante persone che non hanno voce, che sono ignorate o sbeffeggiate.
Voglio citarne alcune che conosco bene perché tanti amici dei comitati mi chiedono di farmi loro portavoce.
Oggi ne ricordo tre di cui ho già parlato, tre casi emblematici che dimostrano la necessità di nuove soluzioni, nuove parole, nuovi concetti di ambiente, salute e lavoro. Ieri e lunedì mi sono arrivate decine di altre segnalazioni. Nei prossimi giorni metterò un area dedicata sul blog per raccogliere le vostre segnalazioni e i vostri commenti.
CENTRALE ENEL DI CIVITAVECCHIA. La prima battaglia in assoluto che ho sposato, conosciuta grazie ai meetup, è stata quella dei NO COKE di Tarquinia, contro la riconversione a carbone della Centrale ENEL di Civitavecchia.
L’ho sposata perché avevo visto anche la trasmissione di Annozero dove i NO COKE spiegavano le loro ragioni.
Sono rimasta colpita da un passaggio in particolare che, a parer mio, basterebbe da solo a convincere chiunque a non volere una centrale a carbone “pulito”…si perchè è stato detto anche questo: “carbone pulito”. MAH?! Leggi il post “La battaglia dei No Coke per la salute”
DISCARICA DI MALAGROTTA. La Direttiva Europea sulle discariche (1999/31/CE) prescrive in maniera del tutto inequivocabile che le vecchie discariche, che non siano state ancora adeguate alla normativa comunitaria, con la realizzazione di un piano completo di riassetto o adeguamento devono essere chiuse!
Nel caso di Malagrotta, a Roma, come per le altre discariche, la data ultima per la messa a norma sarebbe dovuta essere il 16 luglio 2009. Leggi il post “La discarica di Malagrotta va chiusa”
EUTELIA: E’ successo a Roma un fatto per cui ancora ho i conati di vomito: la mia solidarietà va ai lavoratori Eutelia, che ho avuto modo anche di incontrare il giorno che Beppe Grillo portò la “Pittima” a Montecitorio. Mi sentii dire da Beppe “l’hai organizzata tu” e si riferiva alla manifestazione dei lavoratori Eutelia che già da tempo stavano cercando di difendere il proprio posto di lavoro dalle manovre economiche di personaggi come Samuele Landi. Leggi il post Vigilantes Mercenari.
Potete inviare le vostre proposte come commento a questo post o tramite questa pagina.
Continua l’iniziativa “Mail al Parlamento: fate arrestare Cosentino!“. Inserisci il tuo nome e il tuo indirizzo email per inviare il testo alla Giunta per le autorizzazioni della Camera.
“Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”
Dalle parole ai fatti: il programma lo fate voi
Come ho scritto ieri, ora dobbiamo lavorare tutti insieme sui punti di respiro nazionale che hanno conseguenze sulle vite dei laziali.
Pertanto è ora di ascoltare le vostre proposte, su tutto quello che ritenete opportuno. In particolare su:
– LAVORO. Come sapete difendere i deboli, cercare di stabilizzare i precari, trovare soluzioni alla disoccupazione imperante e tutelare la salute dei lavoratori è la mia missione quotidiana. Nel Lazio ci sono diverse situazioni drammatiche non ultima la vicenda dei lavoratori dell’Eutelia.
Lavoriamo insieme su proposte organiche e concrete che vadano a tutelare tutti quei posti di lavoro a rischio e producano nuove nicchie o valorizzino quelle attuali in modo da consentire nuove assunzioni e senza limiti di età.
– AMBIENTE. Grazie a Beppe Grillo, quello che prima sentivo semplicemente come amore per la natura o per le cose buone ha preso una linea concreta e sono diventata una cittadina più informata. Spero che anche voi lo siate, abbastanza da lavorare insieme sulle soluzioni più importanti per la nostra regione, considerato che la prima cosa da fare è abolire il concetto di termovalorizzatore per lo smaltimento di rifiuti. I rifiuti si riducono, riutilizzano e riciclano.
– SANITA’. Ciò che caratterizza un bilancio regionale è che la maggior parte di fondi sono investiti nella sanità. La Regione Lazio, a fornte dei suoi investimenti, non offre servizi adeguati al cittadino. Mi aspetto di ricevere soluzioni da conividere e discutere!
– GIUSTIZIA. Verità sulle stragi del 1992 e 1993, sulle quali è stata fondata la Seconda Repubblica. La battaglia del Popolo delle Agende Rosse è la mia battaglia. Porterò al consiglio regionale un presidio di questa battaglia fondamentale.
Inoltre, credo che legalità e economia non possano prescindere l’una dall’altra. Vi chiedo di condividere le vostre proposte sul tema degli investimenti regionali in ogni settore, dagli appalti, alla sanità, alla gestione dei rifiuti, alla scuola. Come pensate si debbano verificare gli investimenti fatti con i vostri soldi?
Potete inviare le vostre proposte come commento a questo post o tramite questa pagina.
Continua l’iniziativa “Mail al Parlamento: fate arrestare Cosentino!“. Inserisci il tuo nome e il tuo indirizzo email per inviare il testo alla Giunta per le autorizzazioni della Camera.
“Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”
Vigilantes mercenari
Premesso che, da sindacalista “d’assalto” quale sono, io rispetto tutti i lavoratori, oggi ho capito che c’è una categoria che non reggo (ma tanto è trasversale): quella del “pusillanime”. Chi è? E’ colui che si approfitta di una situazione per ottenere, estorcere, vincere.
In questo caso specifico parlo di chi, pur possedendo una professione, quella del vigilante, ne abusa perchè assoldato dal miglior offerente.
Un po’ come i “bravi” di manzoniana memoria. E’ successo a Roma un fatto per cui ancora ho i conati di vomito: la mia solidarietà va ai lavoratori Eutelia, che ho avuto modo anche di incontrare il giorno che Beppe Grillo portò la “Pittima” a Montecitorio. Mi sentii dire da Beppe “l’hai organizzata tu” e si riferiva alla manifestazione dei lavoratori Eutelia che già da tempo stavano cercando di difendere il proprio posto di lavoro dalle manovre economiche di personaggi come Samuele Landi.
Risposi: “No Beppe, non l’ho organizzata io, purtroppo… ma sto con loro, dalla loro parte… e tu ci devi parlare”. E Beppe incontrò i lavoratori.
Ma la situazione non è cambiata. Tanto che i lavoratori sono stati costretti ad occupare, a Roma, la sede di via Bona. Come li capisco: è toccato anche a me occupare qualcosa per chiedere e difendere un posto di lavoro (diciamo che a Roma non c’è edificio istituzionale che non abbia visto, almeno una volta, le suole delle mie scarpe per difendere l’articolo 1 della nostra Costituzione).
Ebbene, ieri, per la prima volta, ho pensato che c’è una categoria di lavoratori che potrei non sopportare: i vigilantes mercenari. Quelli che alle 5 di mattina, perchè assoldati dal padrone, ti piombano addosso e millantano di essere appartenenti alle Forze dell’Ordine. Considerato il clima che c’è intorno alle “VERE” forze dell’ordine, non mi pare proprio il caso di inasprire le situazioni.
Io mi auguro che questo non solo resti un caso isolato, ma venga condannato in forma plateale! I colpevoli puniti e gli innocenti ascoltati, aiutati e stabilizzati.
Tutta questa precarietà non aiuta nessuno. Ecco perchè ci sarà sempre qualcuno pronto a votarsi al miglior offerente: perché l’alternativa sarebbe proprio la precarietà. E o si ha la forza di combattere un sistema o ci si piega ad esso.
Io non mi sono mai piegata. E spero che saremo sempre di più a RESISTERE a questo sistema e a cercare di migliorare le cose. Cari lavoratori EUTELIA, un solo grido anche per voi: RRRRRESISTENZA!
Continua l’iniziativa “Mail al Parlamento: fate arrestare Cosentino!“. Inserisci il tuo nome e il tuo indirizzo email per inviare il testo alla Giunta per le autorizzazioni della Camera.
“Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”
Il virus
Da quando Sonia Alfano e Luigi de Magistris sono stati eletti al Parlamento Europeo nelle liste di Italia dei Valori, il partito ha iniziato un processo di assestamento. In Italia dei Valori, come ha documentato Micromega, c’erano dei problemi che dovevano essere risolti. Ora, come scrive anche lo stesso Di Pietro sul suo blog, questi problemi stanno cominciando a essere risolti. Cominciano a essere date alcune risposte che da tempo la società civile chiedeva, come la posizione del partito sull’acqua pubblica e sugli inceneritori. Tutto questo non poteva essere più rimandato: l’8% alle europee e il successo di Sonia e Luigi ha dimostrato che Italia dei Valori ha buone prospettive, ma solo se si apre alla società civile e assorbe da essa le migliori soluzioni ai problemi dei cittadini.
Luigi e Sonia sono come un virus che, grazie anche al sostegno di Beppe Grillo, siamo riusciti a inoculare nel Sistema, nella politica italiana, che aveva bisogno di una scossa vera. Il loro lavoro deve essere sostenuto da tutti quelli che credono sia possibile riappropriarci di questo nostro Paese, a partire dalla verità sulle stragi di Stato degli anni Novanta.
Tutti dobbiamo contribuire, ciascuno con le sue capacità e possibilità: alzando un’agenda rossa, organizzando un incontro, partecipando a una manifestazione, tenendo il fiato sul collo a una classe dirigente ormai fuori dalla storia e lontano dalla gente e che ha ormai i giorni contati.
Stefano Cucchi
Ieri scrivevo per difendere il diritto ad essere trattati dignitosamente per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine.
Oggi dedico questo piccolo spazio a chi, delle Forze dell’Ordine, ha visto l’altra faccia della medaglia prima di morire.
Esprimo il mio più profondo cordoglio e la mia solidarietà alla famiglia di Stefano Cucchi, morto “di carcere” come dice Beppe Grillo nel suo post di ieri.
Come per Aldo Bianzino, chissà se riusciremo a sapere la verità o dovremo lasciarla a delle ricostruzioni…
Per me è già stata una sorpresa che c’è una succursale del carcere al Sandro Pertini. Lo ricordavo come un ospedale qualunque, dove i detenuti vengono piantonati in corsia, invece ho scoperto esistere una struttura apposta…Mah?! Saranno i misteri del piano regolatore che ha lanciato cubature di cemento per tutta la città, gli è scappato un edificio carcerario dentro un ospedale civile.
Resta il fatto che non si può entrare in carcere sulle proprie gambe ed uscirne in una bara senza avere avuto il tempo di farsi condannare o assolvere da un Tribunale.
Spero che si arrivi presto alla verità. Basta morti “di carcere”.