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Messina: ieri, oggi… e domani?

La premessa è che non voglio mancare di rispetto né ai morti né ai sopravvissuti a cui, anzi, mi sento vicinissima.
Il nostro è un popolo di santi, poeti, navigatori ma soprattutto “sognatori“.
Era il 1908, quando Messina è stata distrutta al 90% da “uno degli eventi più catastrofici del XX secolo“. I giornali dell’epoca, guarda caso, non rendevano giustizia a quanto accaduto con il terremoto “calabro-siculo” che mise in ginocchio anche Reggio Calabria. Fu lo strascico del maremoto a devastare Messina, ma la cosa che mi colpisce in questa personale ricostruzione a ritroso è la TRAGICITA’ del ripetersi degli eventi: dai giornali dell’epoca è possibile leggere

“Oramai non v’è dubbio che, se a Reggio fossero giunti pronti i soccorsi, a quest’ora non si sarebbero dovute deplorare tante vittime”

Questa frase è stata scritta anche la settimana scorsa.
Non voglio fare un cahier des dolèances, voglio sollecitare i più bassi istinti di tutti quelli che hanno perduto i loro cari, li voglio provocare. Basta finto pietismo, finta solidarietà. Basta essere un popolo di “sognatori”! SVEGLIA!
Signori, i vostri figli sono morti per colpa VOSTRA! Perchè NON si costruisce abusivamente, NON si fanno i condoni che dietro l’aiuto ai poveri che si sono dovuti arrangiare per avere una casa nascondono gli aiuti a chi ha “mansardato”, chi ha ampliato ville. E, a condono effettuato non si mette più in sicurezza NULLA.
Con ciò non dico che non condivida il dolore di chi ha perso i proprio cari ma siamo un paese in cui non si fa nulla fino al morto! E, francamente, io sono stufa! Non voglio più sentire il finto cordoglio o vedere le lacrime di coccodrillo dei funzionari istituzionali mandati in sopralluogo.
Berlusconi, stavolta non va! Meno male…dice che non vuole intralciare i soccorsi.
Io vorrei sapere il motivo reale visto che il 7 aprile si è fiondato a farsi vedere tra i Vigili del Fuoco che scavavano con le mani a L’Aquila. Anche lì era di intralcio, ma lì c’è stata una parata di cariche istituzionali e politiche. A essere maligni si potrebbe pensare che non ci saranno elezioni a breve e quindi la presenza fisica non è necessaria… mah?!
Cari fratelli siciliani, vi invito a riflettere e ad alzare la testa. Quanti cari dovrete ancora perdere prima di ricordare a questo Stato quello che dice l’art.3 della nostra Costituzione e che domani sarà messo a dura prova dalla discussione alla Corte Costituzionale?
Cari fratelli siciliani è già successo ieri, è successo di nuovo oggi: non consentite che accada di nuovo domani!
Prima le infrastrutture, la sicurezza. NIENTE PONTE, GRAZIE!

I giornalisti autoimbavagliati

Non si sono ancora placate le polemiche su Annozero con la presenza della D’ADDARIO che ieri si è tenuta la manifestazione per evitare il bavaglio alla stampa.
Per me la scelta di Santoro non è stata delle più “azzeccate”, nel senso che, in giornate come queste, dove il Parlamento ha votato la fiducia per l’approvazione di una legge scaturita dalla scadenza del decreto del famoso Pacchetto “sicurezza”, non si doveva inchiodare l’attenzione dei telespettatori sulle “pruritè” del premier. L’attenzione è stata focalizzata sulle prestazioni sessuali di Berlusconi e sulle “sue promesse vane”. La nostra attenzione è rimasta sugli occhi della bellissima ragazza pugliese, nel tentativo di riuscire a capire se fosse tutto vero o camuffato. In tutti e due casi di una tristezza infinita!
Ma l’informazione? Quella che in piazza gridava alla “Libertà” (e io c’ero, più per il principio che per le persone) davvero racconta le cose come stanno? Ma soprattutto… le racconta? Eppure l’articolo 21 della nostra Costituzione è chiaro.
Chi oggi protestava (giustamente) per la “libertà di stampa” ha scelto di “essere libero cosa stampare”, ma non sono sicura che abbia scelto di essere libero di stampare tutto.
la dimostrazione di ciò è proprio quanto accaduto con la manifestazione delle Agende Rosse il 26 settembre: 5000 persone sparite dalle pagine stampate. Il PRINCIPIO cancellato…
Ecco, tutto questo per dire che io c’ero! E dopo aver sostenuto un’altra battaglia importantissima, quella dei precari della scuola (due manifestazioni e corteo annesso, in un giorno… non li auguro a nessuno… ).
C’ero perché credo ancora nella nostra Costituzione, credo davvero nella libertà di stampa, di espressione ma se da domani non vedrò TUTTE le notizie FONDAMENTALI per questo paese, beh, cari giornalisti, io avevo già fatto parte del comitato promotore dei referendum di Beppe Grillo sulla stampa. Quindi anche se sono consapevole che sia stata bruciata un’occasione io non mollo… e non vi conviene…!

Giornali e giornalisti liberi

Oggi è un gran giorno: il migliore dal 22 marzo del 1994, giorno in cui Indro Montanelli fondò “la Voce”. Nel giorno in cui dobbiamo ricordare l’assassinio di Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nel 1985 per le sue inchieste sul clan Nuvoletta, esce il primo numero de “Il Fatto Quotidiano”.
Ritengo che sia una bella giornata perché credo sia nato il giornale di chi ha condiviso le battaglie dei MeetUp di Grillo, organizzato gli incontri con Marco Travaglio, urlato la rabbia di Salvatore Borsellino, creduto nell’elezione di Sonia Alfano e Luigi de Magistris. Non credo che sarà il giornale dei “grillini” né dei “dipietristi”, ma il fondo del direttore Antonio Padellaro, “Linea politica la Costituzione”, mi ha fatto ricordare la raccomandazione di Travaglio al primo incontro nazionale delle Liste Civiche di Beppe Grillo, l’8 marzo a Firenze: “leggete la Costituzione, e saprete cosa fare”.
Oggi, cercando il Fatto in edicola e vedendo che era esaurito non solo a Roma ma in tutta Italia, mi sono resa conto che questo “movimento culturale“, o come si possa chiamare, è sempre più forte. Come quando ho scoperto, l’8 settembre di due anni fa, che il movimento “c’era”. Oggi ho avuto la conferma che è valsa la pena raccogliere firme, organizzare banchetti e incontri, passare le notti in bianco…perchè qualcosa, davvero, sta cambiando, piano piano… lenti… ma inesorabili!

Basta eroi

Oggi è un giorno davvero triste. Oggi è stata nuovamente uccisa la Costituzione! Con l’ennesimo sacrificio dei sei militari della Folgore, ancora una volta i padri della Costituzione si staranno rigirando nella tomba!
Al di là della solidarietà alle famiglie che ognuno di noi dimostra a proprio modo, io sono incazzata!
Come lo sono ogni volta che muore un operaio in cantiere o la moglie di un lavoratore solo per avergli lavato la tuta con cui lui manipolava l’amianto!!
Non può accadere ancora! ogni volta parole di cordoglio e, a seconda dei casi, di indignazione… e noi qui a vedere telegiornali che fanno a gara a trovare il parente più stretto che rilascia la testimonianza tra le inevitabili lacrime.
Eppure…eppure questo stillicidio di vite umane si potrebbe evitare semplicemente applicando l’art 11 della NOSTRA Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Eppure…le spese militari nel nostro paese…sono parecchie…eppure produciamo armi…siamo al settimo posto nella classifica mondiale…eppure io credo che ancora gli italiani assisteranno inermi, inebetiti dai falsi messaggi della falsa informazione.
Io insisterò sempre: la Rete ci può aiutare…cominciate a vedere sul sito del SIPRI (Istituto di studi per la pace di Stoccolma). Un po’ di notizie mondiali e quando tutti sapremo allora tutti insieme potremo chiedere di vedere applicato una volta per tutte l’art. 11 della NOSTRA costituzione.
NO ALLA GUERRA! NO AI MARTIRI! BASTA EROI!