Oggi è stata una grande giornata per la giustizia italiana, per il lavoro, per la sicurezza sul lavoro! Dante de Angelis, macchinista licenziato per avere denunciato carenze, E’ STATO REINTEGRATO! Aspettiamo la sentenza per vedere se gli verranno dati anche tutti gli arretrati, ma i suoi avvocati sono scesi con un sorriso radioso e hanno detto che sarà una “bella sentenza“: all’insegna del rispetto della “libertà d’espressione delle proprie opinioni” che, in un momento storico come questo, è bene ricordare!
Io sono stata al presidio sotto il Tribunale di Roma. Nell’attesa della decisione del giudice, si sono succeduti interventi al megafono. Circa 200 persone hanno dimostrato, con la loro presenza, affetto e solidarietà a Dante. E quando è arrivata la notizia del reintegro, un urlo liberatorio ed applausi hanno riempito Viale Giulio Cesare. Sceso Dante gli siamo saltati tutti addosso per abbracciarlo. Ho visto gente (me compresa… ma per me era scontato) in lacrime. E’ stato un momento incredibile.
Sciolto il presidio, mi sono letta le agenzie con le dichiarazioni di Bersani: “Il mio primo gesto da segretario sarà quello di occuparmi del lavoro e della precarietà, credo che abbiamo bisogno di riportare la politica ai fondamentali“.
Mi piace la definizione di “fondamentali”, ma a chi è riferita? Alle persone? Ai lavoratori? Ai valori?
Perchè c’è tanta confusione sotto questo cielo…
Io non posso dimenticare ciò che accadde il 20 giugno 2007, quando partecipai, grazie all’ospitalità dei NO COKE di Tarquinia, ad un incontro presso il Ministero dello Svilupo Economico, proprio sotto la gestione Bersani. Come dimenticare la proverbiale disponibilità ed apertura dell’allora ministro ad inceneritori e centrali a carbone? Certo, di posti di lavoro ne danno tanti! Mi ricordo il “suo” sottosegretario decantare le doti di un impianto in Veneto, a carbone, peccato che Greenpeace non fosse della stessa opinione.
Come intende affrontare il mondo del lavoro, dei precari, il neo segretario Bersani, se quando era ministro promuoveva impianti che le persone le uccidono? La vicenda di Dante è emblematica: dobbiamo sostenere chi, come Dante, difende, non solo il posto di lavoro, ma la salute e la sicurezza di chi lavora e di chi lo circonda. Io sono per la difesa e la lotta per un posto di lavoro che tuteli tutti: lavoratori e cittadini semplici. Il segretario Bersani?
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Licenziato per la nostra sicurezza
Ricevo e volentieri pubblico il comunicato stampa relativo il presidio, a cui domani parteciperò, a sostegno di Dante De Angelis, macchinista, RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza), la cui unica colpa è stata denunciare ANCHE PUBBLICAMENTE determinate carenze delle Ferrovie dello Stato
“PRESIDIO 26 OTTOBRE ORE 11 TRIBUNALE LAVORO DI ROMA, VIALE GIULIO CESARE 54, PER SENTENZA DANTE DE ANGELIS RLS FERROVIERE LICENZIATO INGIUSTAMENTE.
Le situazioni in movimento, le strutture autorganizzate, di base, e gli spazi sociali autogestiti, le lavoratrici e i lavoratori sono chiamati ad esprimere solidarietà attiva a chi come Dante e altri-e, si è esposto pubblicamente per la sicurezza di lavoratori e lavoratrici e la salute e la sicurezza degli utenti dei servizi, ferroviari e non.
Trasmette comitato 5 aprile – aderente a Rete Nazionale Salute e Sicurezza sul Lavoro”.
Invito tutti quelli che si dovessero trovare a passare per qualsiasi motivo da viale Giulio Cesare a venirsi ad affacciare al Tribunale, per poter stringere la mano a Dante de Angelis o anche solo a fargli sentire che gli siete grati per quel che ha fatto. Oggigiorno è difficile trovare persone che mettono a rischio il proprio lavoro con tutto ciò che ne cosegue anche per la famiglia, per denunciare diverse situazioni.
Dante ha fatto il suo dovere di RLS!
Viviamo in un momento in cui la sicurezza sul lavoro viene messa a dura prova da leggi e leggiucole mirate a ridurre, per esempio, la capacità ispettiva degli organismi competenti (tecnici ASL, Ispettori del Ministero del Lavoro). Le stesse leggi che sminuiscono la figura del RLS.
Insomma un momento davvero critico in cui non mancano appuntamenti importanti: stiamo aspettando che la Cassazione esca dal suo immobilismo per capire se il 24 novembre ci sarà l’udienza per il processo Umbria Olii, il caso paradossale in cui il datore di lavoro riesce a chiedere 35 milioni di euro alle famiglie delle vittime, come Giuseppe Coletti, la cui sorella Lorena non smette di portare la propria testimonianza in giro per l’Italia e, a riguardo, aveva anche scritto per chiedere anche un incontro al Presidente della Repubblica.
E poi, il 10 dicembre tutti al TRIBUNALE DI TORINO. Dove si terrà la MANIFESTAZIONE NAZIONALE PROMOSSA DALLA RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO IN OCCASIONE DELL’UDIENZA DEL PROCESSO “ETERNIT”
Per adesioni o contatti e mail bastamortesullavoro@gmail.com
Da lavoratrice invito tutti i lavoratori a non abbassare mai la guardia davanti le situazioni a rischio e di segnalare e denunciare tutti quei momenti che mettono a repentaglio le vostre, LE NOSTRE vite.