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NO AL RAZZISMO, AL FASCISMO, ALL’OMOFOBIA ED ALLE INTIMIDAZIONI!!!

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Ricevo dall’USI (Unione Sindacale Italiana) e dal CAT (Comitato Antifascista Trullo) e pubblico con urgenza il comunicato di solidarietà contro l’ennesimo atto squadristico/fascista ed omofobo e razzista che, PURTROPPO! Roma ultimamente sta vivendo troppo spesso. IO HO SEMPRE DETTO NO E CONTINUERO’ A FARLO! SIETE PREGATI DI CONDIVIDERE E DIFFONDERE AFFINCHÈ LA SOLIDARIETÀ NON SIA SOLO A PAROLE, MA SI CONCRETIZZI IN UNA NUMEROSA PARTECIPAZIONE AGLI APPUNTAMENTI PREVISTI!

“La nostra solidarietà a coloro che sono stati colpiti da questo ennesimo atto squadristico e di intimidazione, ormai è di prassi quotidiana dover contrastare episodi non più isolati di stampo fascista, razzista e omofobo, non solo nelle periferie sottoposte a degrado ed emarginazione.

Per questo si continua l’azione di informazione, di contrasto al ritorno di nostalgie e di ignoranza della storia sempre più “revisionata”, di lotta alle discriminazioni, sul lavoro come nelle scuole o nei quartieri, con iniziative culturali e una prassi “educativa”….

Come dice uno slogan “contro fascisti, razzisti, squadraccce nere…partigiani(e) in ogni quartiere”.

Unione Sindacale Italiana segreteria intercategoriale

C.A.T. Comitato Antifascista Trullo

Inoltra Roberto Martelli

Questa notte è stata sfregiata la facciata del tempio valdese a piazza Cavour con vernice nera, scritte omofobe e simboli nazi fascisti.
l’azione è sicuramente in odio e contro l’incontro di preghiera organizzato alle 17 di sabato 17 maggio, nel quadro della giornata contro l’omofobia.
L’incontro di preghiera è confermato, perché l’amore è più forte dell’odio, per cui vi aspettiamo numerosi.
Paolo De Prai, diacono della comunità valdese di piazza Cavour.
P.S.: vi chiedo gentilmente di far girare questa email tra i vostri contatti, in allegato il comunicato emesso dal consiglio di chiesa.
 
 
 
Il Giovedì 15 Maggio 2014 14:43, Annemarie Dupre’ <annemarie.dupre@virgilio.it> ha scritto:
Sta notte il nostro tempio è stato imbrattato con vernice nera. L’aggressione era probabilmente indirizzato alla bandiera rainbow che abbiamo esposto in solidarietà con la Giornata contro l’omofobia. Sabato, 17 maggio alle ore 17.00 si terrà un incontro di preghiera in occasione della Giornata Mondiale contro l’omofobia. Stasera alle ore 21.00 davanti alla chiesa ci sarà un piccolo incontro di solidarietà organizzato dall’associazione REFO per tutte e tutti che vogliono esprimere la loro solidarietà con la comunità.

Cristo tradito dalla Chiesa

In rete si parla di bufala: non sono nella posizione di poter controbattere, però il testo attribuito a Bertolt Brecht ora mi serve come il pane.
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
Ecco, è proprio quello che sta succedendo a Roma. Il 17 ottobre,
a Roma, c’è stata una bellissima manifestazione antirazzista in cui mi sono sentita di nuovo fiera della mia città.
Oggi, vorrei scappare!Vorrei gridare nel resto del mondo quello che sta accadendo in uno dei paesi del G8. La culla del Cristianesimo: il paese che grida all’Europa “RIDATECI IL CROCIFISSO NELLE SCUOLE“. La CEI che plaude al Governo che ha annunciato ricorso. Gesù. Povero Gesù. Tutti a riempirsi la bocca con il tuo simbolo: la croce! Ma si sono tutti scordati cosa rappresenti TU e non solo la croce.
Tanto che a Roma (dove abbiamo una giunta di centro destra, in teoria legata ai princìpi dietro il tuo simbolo, di fatto molto lontana dai tuoi insegnamenti) hanno compiuto l’ennesima operazione vergognosa. E’ insorta Amnesty International anche se, ora, sembra ci sia una tregua.
Due giorni fa è stato sgomberato il campo nomadi “Casilino 700”, ieri è stato sgomberato l’ex Birrificio Heineken di via Gordiani. 400 persone (famiglie con bambini) da una parte e altre 100 persone dall’altra.
E, dulcis in fundo, altro sgombero fresco, sempre di ieri descritto su Epolis edizione di Roma: “Un altro insediamento abusivo è stato sgomberato ieri mattina in via Papiria […] tra cui una ventina di bambini”.
Qui, è insorto il presidente del Municipio. Sandro Medici, sempre su EPOLIS: “Non so se essere più sconcertato o infuriato per questa bravata e l’aspetto più preoccupante è che nessuno ha previsto un’accoglienza sia pure provvisoria, per queste famiglie”. Nello stesso articolo leggiamo questo: “Intanto ieri alla scuola Iqbal Masih
al Casilino erano 23 i bambini rom regolarmente in classe, ma non si sa se i genitori, dispersi in città dopo il blitz, sono andati a prenderli”.
IO VORREI SAPERE DOVE ERANO TUTTI QUELLI CHE GRIDAVANO DI VOLERE IL CROCEFISSO IN CLASSE MENTRE QUESTE FAMIGLIE VENIVANO SEPARATE E I BAMBINI LASCIATI A LORO STESSI? O ci siamo scordati quello che la
Bibbia dice nel Levitico: “Tratterete lo straniero che risiede tra voi come chi è nato tra voi; tu l’amerai come te stesso” o Matteo: “Ero straniero e mi avete accolto”. O ci siamo scordati le famose “virtù”? “FEDE, SPERANZA E CARITA'”?
Ma si, meglio pensare al simbolo che a quello che ci avrebbe insegnato! Meglio discutere di RU486 che aiutare le persone come Gesù ci ha insegnato. Io non mi arrendo. Ho sempre ascoltato in Chiesa la “Parola di Cristo”, meno le parole del prete; Non voglio stare vicino a chi consente che vengano portati via “ebrei, comunisti, zingari”.
Io voglio che le persone si conoscano e si amino per quello che sono e non che si odino anche a causa di ciò che certa stampa lascia passare…
Solo “Il Fatto”, oggi, descrive l’altra faccia dei ROM e ricorda la loro “Shoah”. Si chiama Porraimos. Quanti di noi sanno che il nazismo ha sterminato mezzo milione di rom, il “PORRAIMOS”, il loro genocidio?
Quanti di noi sanno che i rom sono 12 milioni in tutto il mondo? Mai avuto eserciti. Sul Fatto di oggi, Alexian Santino Spinelli, rom, docente universitario musicista e compositore…ha pronunciato una frase agghiacciante: “La normalità non ha ribalta mediatica. L’ignoranza regna. E chi, in politica, vuole additare una minoranza come criminale per avere il consenso dell’opinione pubblica, crea il caso dei rumeni, o dei ‘rom’, o di altri”.
E’ facile fare di tutta l’erba un fascio. Ma come spiega bene il prof. Spinelli, se si dovesse misurare l’Italia in base ai crimini di certi gruppi, allora saremmo tutti criminali.
E io non mi ci sento proprio.
Cosa dobbiamo fare per la nostra povera patria che sta perdendo ogni giorno di più il senso di umanità e di “agape” (carità, amore) per cui quel Cristo crocefisso si è fatto ammazzare?
Io non ho una risposta, ho solo la mia forza di volontà che mi dice “non arrenderti”. E lo farò: non mi arrenderò.

Continua l’iniziativa “Mail al Parlamento: fate arrestare Cosentino!“. Inserisci il tuo nome e il tuo indirizzo email per inviare il testo alla Giunta per le autorizzazioni della Camera.

    Il tuo nome (richiesto)

    La tua email (richiesto)

    Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
    Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
    Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”

    Adesso basta!

    Avrei voluto scrivere anche io un post di solidarietà agli aggrediti a Roma dalla recrudescente ondata di violenza nei confronti di gay e/o trans o stranieri. Poi, ho letto questo post sul sito dell’Arcigay e mi sono resa conto che era stato detto tutto.
    Il problema, infatti, non è la solidarietà o l’indignazione che uno può gridare in casi come quelli dell’ultima aggressione all’Eur, in cui una persona (trans o no) viene presa di mira per fare il tiro al bersaglio con la macchina o perchè ancora si grida “duce” intanto che si picchia una persona di colore.
    Il problema è il triste esempio che ci viene dagli scranni della politica, come giustamente rivelato nel post dell’Arcigay: “Le inqualificabili dichiarazioni di esponenti dell’UDC e del centrodestra, che hanno accostato l’orientamento sessuale all’incesto, alla pedofilia e ad altre perversioni, forniscono la misura di come sia granitica la volontà di escludere, di emarginare le persone LGBT.”
    Io non posso pensare che persone, elette dai cittadini per andare a tutelare i diritti dei cittadini stessi, ancora facciano confusione tra “orientamento sessuale” e perversioni vere e proprie. Tanto da non avere l’obiettiva capacità di discernimento per votare, e non bocciare, il decreto contro l’omofobia.
    Vero è che abbiamo degni rappresentanti della delega del cittadino che hanno fior fior di prcessi e/o condanne e vengono ri votati, quindi finché ci sarà questa gente in Parlamento non dovrei stupirmi di nulla. Invece, ancora mi inalbero.
    Mi reputo persona fortunata per essere cresciuta in un ambiente dove la parola “intolleranza” non era proprio contemplata nel lessico famigliare. Oggi, a 38 anni, mi trovo a dover scendere ancora in piazza a difendere una cosa sancita nella nostra Costituzione, dall’art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
    Domani sarò alla manifestazione nazionale antirazzista (nel cui comitato promotore c’è anche il sindacato cui aderisco) che partirà alle 14.30 da piazza della Repubblica, a Roma. E spero che saremo tanti… a gridare BASTA!

    Vorrei la pelle nera

    Si, non avete capito male… vorrei essere “abbronzata” come il presidente Obama: mentre negli USA si avanza verso il futuro con balzi giganti riguardo il rispetto dei diritti civili, qui in Italia avvengono cose strane.
    L’anno scorso il “bel ragazzo abbronzato” Barak Obama cominciava a far parlare di sé con proposte a sostegno degli omosessuali.
    La settimana scorsa, lo stesso presidente ha virato la direzione presa dal presidente Clinton “don’t ask, don’t tell” (non chiedere, non dire): consentiva ai gay di arruolarsi a patto di non dichiarare il proprio orientamento sessuale.
    Ora: porte aperte, ingresso libero. Così, i 12000 rispediti a casa per aver fatto outing, sono stati “vendicati“.
    E in Italia? In Italia c’è grossa crisi: oggi in Parlamento, grande bagarre per la votazione sulla legge a tutela degli omosessuali, contro l’omofobia.
    Ovviamente, non essendo stato ancora digerito il no della Consulta al Lodo Alfano che si appellava all’importanza dell’art.3 della Costituzione, l’UDC invoca il medesimo articolo per affossare una proposta a tutela di una categoria DEBOLE, non già immunizzata come quella dei parlamentari.
    E la votazione di oggi ha scoperchiato un pentolone favoloso: pezzi del PD che votano con l’UDC, pezzi di AN che abbracciano la mozione del PD e la sostengono insieme a IDV. Volete la mia conclusione? Non si vedrà luce.
    Finchè ci sarà tanta confusione in questo Parlamento i temi seri verranno trattati come le sorprese nelle patatine, di cui si è entusiasti all’inizio e poi si lasciano lì, ammucchiate sui mobili.
    Intanto, io mi vado ad abbronzare!