Lo hanno rifatto! Più uno chiede informazione corrispondente ai fatti accaduti per potersi fare una propria opinione, più dai giornali di regime arrivano informazioni parziali, preconfezionate, atte a porgere ai nostri cervelli, già sotto assedio quotidiano dalle televisioni di regime, un’opinione pre-confezionata.
Oggi è successo di nuovo: ieri sono andata al Maschio Angioino di Napoli, dove si è tenuta una due giorni su “Questione etica e morale nelle istituzioni”. Sono state pronunciate, dall’On. Di Pietro, parole chiare: “Se Luigi fosse il Presidente del partito, io sarei d’accordo con lui”, riferite, ovviamente, a Luigi de Magistris.
E i giornali come il “Corriere della Sera”, oggi hanno titolato così: “IDV lacerata da liti“.
Peggio ancora! Il Corriere della Sera, mette in atto un’operazione vergognosa: insinua commentini, superflui, ma preparatori, di quel pre-confezionamento di un’opinione da somministrare all’ignaro (ancora per poco) lettore. Immediatamente dopo aver riportato le parole del Presidente Di Pietro, l’acuto giornalista ci mette del suo, aggiungendo l’avverbio “retoricamente”. E poi “ma sembra sempre più evidente che De Magistris abbia cominciato a lavorare al rinnovamento del partito”. E non basta che sia lo stesso Di Pietro a dire che vuole “far pulizia” nel partito. No! Deve risultare evidente all’ignaro (ancora per poco, lo ripeto) lettore che c’è una frattura in corso tra i due.
E’ veramente ridicolo! Ridicolo per una serie di fattori di cui il più importante è dato dal voto della società civile a de Magistris: chiaro segnale di dare un mandato per consentirgli di cambiare le cose, con altri strumenti, poichè, questo Stato, non ha consentito potesse continuare a farlo come magistrato.
Il secondo dato, sempre proveniente dal voto della società civile, è una dimostrazione di fiducia nei confronti dell’apertura a candidature scomode come quella di Luigi de Magistris e Sonia Alfano, voluta proprio dal Presidente Di Pietro. Quindi, va da sé che, esiste a priori, un’unità di intenti che mira proprio al cambiamento di un partito costruito intorno alla persona di Di Pietro ed arrivato ad una svolta epocale.
E’ fantastico leggere l’articolo del Correre della Sera, dopo avere ascoltato TUTTI gli interventi del Convegno! Perchè ho avuto, per l’ennesima volta, la dimostrazione che solo vivendo in prima persona certi eventi hai la possibilità di raccogliere gli elementi di valutazione utili per crearti una tua, propria, indipendente e non manipolabile opinione.
Lo avevo detto nel mio intervento alla Festa della Legalità del 23 ottobre scorso, lo ripeto qui: “solo chi c’era, solo chi ha la possibilità di seguire attraverso Internet come sono andate le cose, avrà il polso della situazione”. E’ successo per Piazza Farnese, il 28 gennaio di quest’anno, è successo ieri a Napoli e succederà ancora finché i lettori di questi giornali non si ribelleranno. Personalmente, non delego più a nessuno la ricerca della verità. Forse non l’ho mai fatto ed ecco perchè sono qui a scrivere queste righe. Però mi urta davvero che, per l’ennesima volta, questi pseudo giornalisti, pagati con i nostri soldi, grazie allo strumento del finanziamento pubblico, riducano i termini di un convegno come quello che si è tenuto a Napoli…a mera lite interna di partito. Dimenticando, come al solito, le puntuali e drammatiche denunce di Salvatore Borsellino, offeso persino dall’onorevole Gasparri che, reputo, debba sciacquarsi la bocca con la soda caustica prima di fare certi nomi! E come lui molti altri. Sonia Alfano lo ha detto nel suo intervento: “Il Popolo delle Agende Rrosse non si tocca!”. Sottoscrivo! Perchè mi sento parte di quell’onda pacifica che sta attraversando l’Italia e che mette paura solo perchè chiede “Verità e Giustizia”.
A nulla serve creare aggressioni da attribuire al Popolo delle Agende Rosse. NOI SIAMO DIVERSI!!! L’UNICA ARMA CHE USIAMO E’ LA RETE! E per questo la si vuole imbavagliare. Il nostro baluardo è un’AGENDA ROSSA. A rappresentare quella che è stata fatta sparire quel maledetto 19 luglio 1992 e che oggi, solo grazie alla tenacia e all’amore per la Verità e la Giustizia che ci sta trasmettendo Salvatore Borsellino, sta “sbloccando” la memoria di diverse persone.
Non so quando, ma mi auguro che i familiari delle vittime dei martiri del ’92 e del ’93 possano presto davvero seppellire i propri cari. Perchè, ora, è come se fossero in un limbo: aspettano che venga fatta luce sulle loro morti. I colpevoli, devono uscire fuori, perché possano essere messi dentro.
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Loro non molleranno, io nemmeno!
Da quando ho conosciuto di persona Beppe Grillo molte cose nella mia vita sono cambiate. Di sicuro, se già prima ero attiva su dei fronti di lotta, dopo averlo visto per andare a depositare, insieme al resto del Comitato Promotore, la proposta di Legge “Parlamento Pulito“, i miei fronti di lotta si sono ampliati.
Sono partita da Giovanna d’Arco nelle realtà del precariato e della sicurezza ul lavoro e mi sono ritrovata in piazza con i NO COKE di Tarquinia, per salvare ambiente e salute e i ragazzi di AMMAZZATECITUTTI, per difendere l’allora giudice Luigi de Magistris e per ripristinare la legalità. Per non parlare del sudore versato per il primo vday e per la candidatura a sindaco di Roma.
Insomma, un turbinio di eventi che mi ha fatto conoscere molto bene il mondo dei meetup. Un mondo variegato, in cui ho molti amici: tutti quelli che ho ritrovato domenica scorsa, 4 ottobre, al Teatro Smeraldo a Milano, dove Beppe ha presentato la “creatura”, il MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE.
Un movimento fluido che non ha referenti ma tanti attivisti che hanno un gran merito: essere portatori sani di INFORMAZIONE! Quella vera e tutti i giorni.
E grazie alle informazioni raccolte da tutti che Beppe Grillo ha potuto dare anche dei punti programmatici, in cui mi riconosco, esattamente come dopo Firenze.
Beppe ha un gran merito: accende la miccia. Sta al cittadino consapevole mantenere accesa la fiamma della vita: una vita fatta di rispetto delle regole, di Costituzione, di diritti, di doveri, di lavoro, di salute, di ambiente. Quella fiamma che giorno dopo giorno qualcuno cerca di spengere per renderci un gregge di pecore assuefatto ad Escort e furbetti del quartierino che reiscono a farsi le leggi ad personam ed il cittadino lobotomizzato applaude.
Io ringrazierò sempre Beppe perché anche se mi ha rovinato la vita riempiendola di impegni extra, mi ha fornito tante di quelle informazioni utili a combattere.
E visto che loro non molleranno mai…io nemmeno!
Grazie Luigi!
E’ di ieri la lettera al Capo dello Stato (in virtù della sua carica di Presidente del CSM) di Luigi. Luigi de Magistris.
Come mi fa strano chiamarlo per nome, ricordo ancora i mesi freddi del 2007, quando si sono accese le micce sotto la sua potrona; i mesi in cui prendevo ferie e permessi dal lavoro e passavo pomeriggi in Questura per richiedere le autorizzazioni a fare dei presidi sotto il CSM a sostegno del “Dottor de Magistris”. Lo facevo in qualità di organizer del meetup di Roma e in comune accordo con Aldo Pecora, allora portavoce dell’associazione nazionale “Eadessoammazzatecitutti” e Sonia Alfano, allora Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime della mafia.
E lì che mi sono avvicinata al mondo dell’antimafia: mentre in quattro gatti resistevamo al freddo sotto al CSM. Ricordo, persino, quando abbiamo tagliato un pandoro in piazza e dato una fetta a Luigi Iovino, incatenatosi sotto il CSM per venire a denunciare il suo caso, mentre i ragazzi di Ammazzatecitutti finivano di preparare striscioni.
E’ con questi ricordi che ieri mi sono letta, tutto d’un fiato, la lettera di Luigi, e oggi mi sono ritrovata nella posta elettronica la mail di un amico, un vecchio, caro amico: era l’articolo di Juan Arias, El Pais intitolato “MI TRISTE ITALIA“. Se volete leggerlo in italiano, vi consiglio il blog di Jacopo Fo.
Ecco, la “Triste Italia” di Arias è la stessa triste Italia di De Magistris, un Italia in cui un magistrato (e non solo lui) non può fare il proprio lavoro, anzi è costretto a dimettersi. E, in tanti, le stavamo aspettando le sue dimissioni. Ormai ha preso un’altra strada.
E, puntuali, sono arrivate. Al momento giusto, sul giornale giusto, con le parole giuste e sull’onda emozionale di una meravisgliosa manifestazione delle “Agende Rosse“.
Ora, posso ribadire che il mio voto non è andato sprecato! Ora che abbiamo Luigi in Europa qualcosa può cambiare. Le parole di Arias “…Erano elezioni in cui gli italiani iniziavano a stancarsi dei politici, e questo invitava all’astensione. La Rai mi intervisto’ chiedendomi cosa provava uno spagnolo che poteva votare per la prima volta. Parlai della mia evidente emozione e osai chiedere a coloro che intendevano disertare le urne che andassero a votare come a risarcirmi per non averlo potuto fare a mia volta per cosi’ tanti anni…” suonano attuali più che mai.
Però questo è il momento di prepararsi tutti al cambiamento e non arrendersi: tenete la vostra scheda elettorale ancora per un po’ (anche io ho spesso pensato di bruciarla…) e al momento opportuno usatela come avete fatto quest’anno alle europee. Ci siamo… non molliamo!
GRAZIE LUIGI!
Una nuova Resistenza
NE E’ VALSA LA PENA!!! Davvero è valso ammazzarsi tanto: non dormire per quasi tutti i tre giorni precedenti il nostro corteo del 26 settembre a Roma; per curare i dettagli, creare lo striscione di apertura, chiamare i latitanti, pensare a cosa era rimasto da comprare, aiutare Sonia a far entrare l’agenda rossa al Quirinale. E’ valsa la pena abbandonare per qualche giorno il mio blog…
Insomma, lo sforzo è stato ripagato dal successo di una giornata emozionante, a momenti commovente, a momenti galvanizzante.
Che sarebbe stata una giornata memorabile si è capito da subito: alle 14, piazza Bocca della Verità si stava riempiendo di striscioni e agende rosse. I funzionari dell’ATAC e della Polizia chiedevano conferme sul numero dei partecipanti, ma si sono resi conto da soli che le nostre aspettative di 2000 persone sarebbero state riduttive: siamo stati più di 3000, checchè se ne dica sui giornali. Come al solito bisogna esserci per capire le cose come stanno.
Alle 15.30, puntualissima, la testa del corteo con lo striscione che diceva: “Apri gli occhi, osserva, non chiudere le orecchie, ascolta. Solo così potrai sentire il fresco profumo di libertà“, si è mossa.
SALVATORE BORSELLINO, SONIA ALFANO, LUIGI DE MAGISTRIS, GIOACCHINO GENCHI, GIANLUCA MANCA e TANTI RAGAZZI a portare lo striscione e scandendo slogan significativi: FUORI LA MAFIA DALLO STATO.
un sole incredibile ha accompagnato tutto il corteo.
Gli interventi dal palco sono stati la base della costruzione di una nuova Resistenza. Sabato 26 settembre qualcosa è cambiato in questo paese cloroformizzato. E’ dal 28 gennaio di quest’anno che ci stiamo lavorando. Il 19 luglio a Palermo è stato il rodaggio intermedio, e il 26 a Piazza Navona una meravigliosa tappa che ci porterà lontano.
Noi non stiamo mollando… e si vede!
Avrei una lista di ringraziamenti, oltre quel che ho detto dal palco di piazza Navona: li faccio qui, come se fossi sola, perché io sono stata davvero colpita da quella piazza senza bandiere di partito. Anche Italia dei Valori, pur avendo dato il contributo economico per la riuscita della manifestazione, NON HA VOLUTO esporre simboli di partito. Forse si è capito che il partito c’è, e si sa, ma che certe situazioni hanno bisogno solo dell’appoggio umano, di cittadino consapevole, che così non si può andare avanti, che si deve fare qualcosa e lo si deve fare tutti insieme.
Ecco perchè il mio, personale, ringraziamento va, in particolare, ad Antonio di Pietro perchè come tale si è fatto presentare sul palco, senza orpelli.
Il mio orgoglio per aver dato il voto a Sonia Alfano e Luigi de Magistris è sempre più grande. Grazie a loro, perché per la prima volta sento di non aver sprecato il mio voto.
Un sentito grazie a Gioacchino Genchi, perché ha infervorato la piazza con le sue parole.
E un grazie particolare a Gianluca Manca, perchè con la sua estrema pacatezza continua a portare la testimonianza per ricordare il fratello Attilio.
E Benny Calasanzio che ha fatto uno strepitoso intervento condito di sana rabbia? lo ringrazierò sempre per avermi fatto capire bene che i tirapiedi dei mafiosi sono dei poveracci. Nonostante credano di avere tutto non hanno niente: il rispetto se lo devono comperare; l’amore lo devono comperare; spesso devono vivere in latitanza… che vita è?
Forse lo sa bene Pino Masciari, il testimone di giustizia che tanti ne ha denunciati e fatti arrestare e deve vivere in destinazioni segrete. Grazie Pino per essere stato con noi.
La meravigliosa sorpresa dell’intervento, non previsto, di due ragazze, una più giovane dell’altra ma che con la loro freschezza hanno davvero portato su Piazza Navona “il fresco profumo di libertà”. Grazie Martina di Gianfelice: sarai un gran giudice. E grazie Cecilia Sala… 14 anni di sano orgoglio ITALIANO!
Gli interventi telefonici di Beppe Grillo, di Marco Travaglio, di Giulio Cavalli, sono stati un meraviglioso contributo. GRAZIE!
Il simpatico intervento di Francesca Fornario, che solo quando si è messa il cappellino ho riconosciuto. Grazie. Il rap di Emiliano Morrone ed Alex Cimino: spero riusciremo a farlo girare. Grazie ragazzi per esserci stati! Vorrei continuare all’infinito, perché davvero devo ringraziare tutti e tutti dobbiamo ringraziare Salvatore Borsellino: un grande uomo che ci sta indicando la strada. GRAZIE!
Il Service e la Security hanno contribuito enormemente al nostro successo! Grazie ragazzi!
In particolare e dulcis in fundo, ci sono persone che non saprei da dove cominciare a ringraziare semplicemente perché esistono e ci sono sempre e si danno da fare, dietro le quinte, senza apparire. Senza volere apparire, solo per il gusto di far riuscire gli appuntamenti e per far star bene tutti. Sono i miei amici dei Grilli del Pigneto: Stefano Franco, Beatrice Andolina, Valerio Petrucci, Serena Tiracchia, Guido Di Gennaro e la sua, la nostra Pat. Sono persone come loro che mi danno sempre nuova energia per continuare. Anche quando sbagliamo, ci guardiamo in faccia e ricominciamo.
La strada ce la sta indicando Salvatore, ma io voglio percorrerla con loro… e con “le Federiche”!
Fuori dalla Rete, tutti nelle piazze!
Che fine ha fatto l’agenda rossa di Paolo Borsellino? Dov’era e con chi Nicola Mancino, il primo luglio del 1992?
Non ci stancheremo di urlare queste domande finché non otterremo risposta. Così come siamo andati ieri e oggi nelle edicole a comprare “Il Fatto Quotidiano”, così sabato prossimo, 26 settembre, dobbiamo trovarci tutti alle ore 14.00 in Piazza Bocca della Verità a Roma per la Marcia delle agende rosse.
Sta cambiando qualcosa, LORO hanno paura e, come hanno detto Sonia Alfano e Luigi de Magistris a Vasto, glielo si legge negli occhi. Noi dobbiamo fare la nostra parte: uscire dalla Rete, mollare la tastiera e scendere in piazza.
Ecco gli appelli di Salvatore Borsellino, Gioacchino Genchi e Sonia Alfano:
Giornali e giornalisti liberi
Oggi è un gran giorno: il migliore dal 22 marzo del 1994, giorno in cui Indro Montanelli fondò “la Voce”. Nel giorno in cui dobbiamo ricordare l’assassinio di Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nel 1985 per le sue inchieste sul clan Nuvoletta, esce il primo numero de “Il Fatto Quotidiano”.
Ritengo che sia una bella giornata perché credo sia nato il giornale di chi ha condiviso le battaglie dei MeetUp di Grillo, organizzato gli incontri con Marco Travaglio, urlato la rabbia di Salvatore Borsellino, creduto nell’elezione di Sonia Alfano e Luigi de Magistris. Non credo che sarà il giornale dei “grillini” né dei “dipietristi”, ma il fondo del direttore Antonio Padellaro, “Linea politica la Costituzione”, mi ha fatto ricordare la raccomandazione di Travaglio al primo incontro nazionale delle Liste Civiche di Beppe Grillo, l’8 marzo a Firenze: “leggete la Costituzione, e saprete cosa fare”.
Oggi, cercando il Fatto in edicola e vedendo che era esaurito non solo a Roma ma in tutta Italia, mi sono resa conto che questo “movimento culturale“, o come si possa chiamare, è sempre più forte. Come quando ho scoperto, l’8 settembre di due anni fa, che il movimento “c’era”. Oggi ho avuto la conferma che è valsa la pena raccogliere firme, organizzare banchetti e incontri, passare le notti in bianco…perchè qualcosa, davvero, sta cambiando, piano piano… lenti… ma inesorabili!
Imbucati di regime
Il Giornale pubblica un articolo non firmato, quindi attribuibile al direttore Vittorio Feltri, sulla festa “Onorevoli on the beach” di sabato scorso. Com’era prevedibile, il regime ha mandato un imbucato/a (sotto forma di bionda scollacciata provocante?) per fare uno “scoop”: “Ma allora le feste non le fa solo il premier? No, anche l’opposizione balla e canta il karaoke“. Sì, e le nostre feste sono pubbliche, tutti possono partecipare.
In effetti, non so se c’era davvero l’imbucato/a. Scrive Il Giornale che “a un certo punto la festicciola ha visto il classico trenino, con una insolita composizione: Luigi De Magistris – che praticamente è stato costretto a scendere in pista, poveretto! – appiccicato a Sonia Alfano seguita da Salvatore Borsellino – che però era a casa sua, a risparmiare le energie per la Marcia delle agende rosse del 26 settembre a Roma – e Gioacchino Genchi” protagonista di un’ indimenticabile gag con Beppe Grillo al telefono! E’ vero che guidava il trenino, come dice Il Giornale, ma la nostra locomotiva era Roberto Monaco, un nostro amico, in permesso dall’ospedale, venuto a festeggiare il suo compleanno con tutti noi… e la sua sedia a rotelle. L’articolo prosegue dicendo che Beppe Grillo “è apparso come un santone sugli schermi del locale”. Oddio! Non me ne sono accorta! Sarà che non c’era alcuno schermo, solo un soffitto su cui venivano proiettati i video della manifestazione di Palermo il 19 luglio scorso.
Il Giornale accenna a “belle ragazze a gogò”. Grazie! Gentilmente, vista l’aria che tira non si sa mai si creasse confusione, specifichi che quelle ragazze erano studentesse, disoccupate, impiegate, sindacaliste tutte rientrate nei propri letti dopo la festa. Come spiega bene Beatrice Andolina, presidente dell’Associazione “I Grilli del Pigneto“.
“Ma allora le feste e le danze non si fanno solo nella maggioranza.”
Feltri, se è Lei ad aver scritto questa celia, oltre a scegliersi meglio i suoi imbucati alle feste, si metta il cuore in pace: festeggiamo anche noi ma solo quando abbiamo qualcosa di importante da festeggiare. Come società civile (non solo come grillini, o dipietristi) festeggiamo che, con Sonia e Luigi al Parlamento Europeo, il regime del suo padrone (spirituale, o del fratello del suo padrone editoriale se preferisce) ha i giorni contati. Infatti, Papi, ultimamente, non festeggia più…sarete mica invidiosi dei nostri trenini…su cui tutti pagano il biglietto?