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LETTERA APERTA A PAPA FRANCESCO

Caro Francesco…credo sia la prima volta che molti di noi si sentono un Papa tanto vicino da rivolgerglisi dandogli del “tu” consapevoli lui sia conscio che non gli si stia mancando di rispetto.

…”Rispetto”…Il tema del giorno scatenatosi dopo la tua riflessione sugli zingari:”Io ricordo tante volte, qui a Roma, quando salivano sul bus alcuni zingari, l’autista diceva ‘guardate i portafogli’: questo è disprezzo, forse è vero, ma è disprezzo”.

Probabilmente riceverò insulti per quel che sto per dire…ma io ti do ragione. Io sono una cristiana, cattolica…che cerca di essere praticante nonostante una vita complicata. E forse…non è così facile ri portare nel quotidiano quel che ascoltiamo durante la “predica” in Chiesa…perchè è fin troppo facile chiedere perdono per i nostri peccati e batterci convintamente il petto…Ma poi…la vera prova della nostra cristianità è fuori da quella porta, fuori dalla nostra parrocchia, nella vita quotidiana.

Però, caro Francesco, tu che hai conosciuto le periferie del Sud America, tu che hai aiutato da vicino i poveri del tuo Paese dovrai anche ammettere che per i Romani non è davvero facile, oggi,  ricordare l’insegnamento della tolleranza, quando al mattino, rintronati dai pensieri della notte…(perchè ultimamente sono in pochi quelli che dormono sonni sereni…visti gli impegni di fine mese)…Ebbene, al mattino, in metropolitana (la linea B porta bandiera!) devi pure ricordarti di tenere stretta la borsa o il portafogli.

E’ successo a me: nella settimana di Pasqua ho assistito ad un borseggio da parte di un cittadino romeno (ma poteva essere anche romano…la criminalità non ha nazione) a dei ragazzi indiani in visita a Roma, per un solo giorno. Grazie a quel borseggio, oggi, però, guardo con occhio più benevolo quei signori in divisa che, spesso con sguardo truce, passeggiano lungo le banchine della metropolitana proprio per “prevenire”. A Roma non ci sono solo organizzazioni di zingari che hanno deciso di fare del furto la loro attività professionale. Loro, però, gli zingari, per noi cittadini Romani, ormai sono facilmente riconoscibili attraverso i tratti somatici e le strategie che mettono in atto. Basta sostare cinque minuti (CINQUE) alla fermata metro del Colosseo, per capire il sistema: gruppetti di ragazzine (che dovrebbero stare a scuola…e vorrei sapere dove sono gli organismi preposti e lautamente pagati per vigilare sulla scolarizzazione dei Rom) prima studiano la fauna e, una volta individuato il “pollo” lo fregano nella salita sul convoglio, approfittando della calca che si crea a tutti gli orari.

Io ho visto vigilanti dell’ITALPOL (che oggi ringrazio) costretti a farsi dare in prestito da ATAC un locale per consentire alla Polizia di Stato, intervenuta perchè io dal convoglio ho chiamato il 113, di prendere documenti e dichiarazioni.

Polizia di Stato che ha dovuto sottrarre due volanti dal territorio “di superficie” per intervenire sotto la stazione Termini…Perchè a Roma non esiste una polizia “metropolitana”…per la metropolitana. Ho visto tutori delle Forze dell’Ordine operare in condizioni miserevoli (sono dovuta passare dal loro Commissariato prima di andare finalmente al lavoro), ma con una gran dignità ed ho visto un gruppo di ragazzi in gita a Roma, grati all’unica persona che (sottraendo tempo alla propria vita…sul proprio posto di lavoro) era rimasta per supportare la denuncia con la propria testimonianza. Allora, caro Francesco, sembra incredibile in uno Stato laico dover invocare il Tuo intervento…eppure è così…TU fai bene a ricordare a tutti noi che non dobbiamo disprezzare o discriminare chi ci circonda, ma fai in modo che questo Tuo monito arrivi a chi prende le decisioni dall’alto ed ha prodotto da sempre decisioni che non fanno altro che creare disagio nel disagio con politiche di assistenza ed accoglienza…fallimentari da sempre. Il cittadino Romano si sente abbandonato dalle Istituzioni e si sente messo, addirittura in secondo piano rispetto ad un Rom (la guerra tra poveri) e quell’autista che incitava all’attenzione ai propri portafogli…faceva quello che le nostre Istituzioni non fanno mai: PREVENZIONE. Io sono felice della Tua elezione, perchè tu stai riportando nei cuori dei cristiani, quello spirito di solidarietà da troppo sopito…ma il cammino è ancora a lungo, perchè noi Italiani, noi Romani, abbiamo bisogno di atti concreti che ci dicano che i politici stanno lavorando per noi e non contro di noi. Nel momento in cui avremo carrozze della metropolitana pulite e orari puntuali che consentano di viaggiare umanamente e non come animali …nel momento in cui i nostri stipendi saranno adeguati al costo della vita, nel momento in cui sentiremo di nuovo l’attenzione delle Istituzioni sui problemi dei cittadini…allora si…Forse…nessuno dovrà dire “attenti ai portafogli”…Nel frattempo…io ti seguo e continuo a pregare per tutti noi.

STAY HUMAN

Non ci riesco. Non riesco a smettere di pensarci. Avrei voluto scrivere su qualcos’altro…ma non ci riesco. Lo squarcio nella mia anima prodotto dalla morte di Vittorio Arrigoni, non si risana. Ed è meglio che non si risani. Perchè non voglio correre il rischio di dimenticare. Non voglio correre il rischio di diventare una persona la cui morte degli altri scivola addosso. Una persona a cui le condizioni di vita degli altri scivolano addosso. No, Non voglio!
Altre volte la stanchezza mi ha colpito…d’altronde con una vita movimentata come la mia, credo sia scontato. Stavolta è diverso. Mi ricordo quando è morto Giuseppe Gatì. Stupore, rabbia. Dubbio che non fosse stato un incidente. Giuseppe era un ragazzo come tanti. O forse no. Giuseppe ha fatto come il bambino che grida “Il re è nudo”: si è presentato ad un incontro pubblico di Vittorio Sgarbi e ha cominciato a gridargli contro, ricordando che era un pregiudicato. Io credo che a noi italiani manchino persone come Giuseppe, come Vittorio. E se ci sono…ce ne rendiamo conto solo quando le perdiamo. Sto versando fiumi di lacrime: ogni volta che ripenso a quel che è successo a Vik Utopia Arrigoni, il mio stomaco si stringe e le lacrime escono incontenibili. Ho avuto anche un momento di scoramento totale durante il suo funerale: ad un amico che si è avvicinato per chiedermi se stesse andando tutto bene, ho risposto: “no. Non va bene. Non lo cambieremo mai questo mondo”. Nello stesso istante in cui mi sono uscite queste parole di bocca…mi sono vergognata di avere solo pensato e poi pronunciato quella frase. Ero lì, a Bulciago, a salutare chi ha creduto fino all’ultimo nella possibilità di rendere questo mondo…un posto bello per tutti, senza distinzioni di razze, religioni, senza confini . E, in qualche modo, stavo tradendo gli insegnamenti di Vittorio. Credo di essermi ripresa abbastanza per partecipare all’appuntamento per il 25 aprile a Porta san Paolo, a Roma.
però…Ora…ora voglio dimenticare che dopo aver seppellito una persona che ha dato la sua vita per gli altri…ho dovuto ascoltare frasi retoriche proprio da quel palco. Che tristezza: due/trecento persone sotto l’acqua, costrette ad ascoltare l’elogio della Resistenza fatto dall’Assessore Gasperini. Assessore alla Cultura per la Giunta Alemanno. Quello stesso Alemanno che non gradisce i profughi di Lampedusa a Roma. Lo stesso Alemanno che ha, praticamente, costretto centinaia di ROM a rifugiarsi dentro una Basilica di Roma per non vedere i propri nuclei famigliari divisi o risarciti con 1000 euro per tornarsene da dove sono venuti …e poi ringrazia la Caritas per essersene fatta carico. fa bene a ringraziare, visto che lui non ne è stato in grado!…io non so a voi…ma il sistema di dividere le famiglie in questo modo mi ricorda qualcosa… Lo stesso Alemanno che continua a trattare come pacchi postali i Rom, dei campi sparpagliati per Roma spostandoli il più lontano dal centro verso fuori, oltre il raccordo anulare…lontano da quei quartieri dove è bene che bambini Rom non si integrino con bambini di Rom..a. Me ne sono andata. Poi, no. Sono tornata. Volevo vedere fin dove arrivava la sagra della retorica. Credo sia davvero ora di smetterla con il dover accettare tutto come se niente fosse.
Vittorio…ho vacillato…io che sono soprannominata “Pitt Bull”. Posso solo immaginare in quanti stiano guardando con schifo intorno  se stessi e con rassegnazione a ciò che riserva il futuro. Eppure…qualcosa dentro di me…ancora urla. Un moto di ribellione che non si sopisce, vuole che anche l’ultimo degli ultimi possa sorridere quando si sveglia al mattino ed affrontare serenamente il nuovo giorno. Ma soprattutto…so che non voglio più vedere soffrire bambini. I bambini, il motore per un futuro migliore. Se supererò i momenti di “scoramento” sarà grazie al tuo esempio…ed a a quello di tutti coloro che portano avanti il sogno di vedere davvero un mondo migliore . Grazie Vittorio, perchè se riuscirò a restare umana…sarà grazie a persone come te.
PS: da questo blog, la mia solidarietà ed il mio affetto vanno alla famiglia Arrigoni perchè sta diventando un esempio da seguire in tutto e per tutto. Per tutti. Grazie.

Cristo tradito dalla Chiesa

In rete si parla di bufala: non sono nella posizione di poter controbattere, però il testo attribuito a Bertolt Brecht ora mi serve come il pane.
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
Ecco, è proprio quello che sta succedendo a Roma. Il 17 ottobre,
a Roma, c’è stata una bellissima manifestazione antirazzista in cui mi sono sentita di nuovo fiera della mia città.
Oggi, vorrei scappare!Vorrei gridare nel resto del mondo quello che sta accadendo in uno dei paesi del G8. La culla del Cristianesimo: il paese che grida all’Europa “RIDATECI IL CROCIFISSO NELLE SCUOLE“. La CEI che plaude al Governo che ha annunciato ricorso. Gesù. Povero Gesù. Tutti a riempirsi la bocca con il tuo simbolo: la croce! Ma si sono tutti scordati cosa rappresenti TU e non solo la croce.
Tanto che a Roma (dove abbiamo una giunta di centro destra, in teoria legata ai princìpi dietro il tuo simbolo, di fatto molto lontana dai tuoi insegnamenti) hanno compiuto l’ennesima operazione vergognosa. E’ insorta Amnesty International anche se, ora, sembra ci sia una tregua.
Due giorni fa è stato sgomberato il campo nomadi “Casilino 700”, ieri è stato sgomberato l’ex Birrificio Heineken di via Gordiani. 400 persone (famiglie con bambini) da una parte e altre 100 persone dall’altra.
E, dulcis in fundo, altro sgombero fresco, sempre di ieri descritto su Epolis edizione di Roma: “Un altro insediamento abusivo è stato sgomberato ieri mattina in via Papiria […] tra cui una ventina di bambini”.
Qui, è insorto il presidente del Municipio. Sandro Medici, sempre su EPOLIS: “Non so se essere più sconcertato o infuriato per questa bravata e l’aspetto più preoccupante è che nessuno ha previsto un’accoglienza sia pure provvisoria, per queste famiglie”. Nello stesso articolo leggiamo questo: “Intanto ieri alla scuola Iqbal Masih
al Casilino erano 23 i bambini rom regolarmente in classe, ma non si sa se i genitori, dispersi in città dopo il blitz, sono andati a prenderli”.
IO VORREI SAPERE DOVE ERANO TUTTI QUELLI CHE GRIDAVANO DI VOLERE IL CROCEFISSO IN CLASSE MENTRE QUESTE FAMIGLIE VENIVANO SEPARATE E I BAMBINI LASCIATI A LORO STESSI? O ci siamo scordati quello che la
Bibbia dice nel Levitico: “Tratterete lo straniero che risiede tra voi come chi è nato tra voi; tu l’amerai come te stesso” o Matteo: “Ero straniero e mi avete accolto”. O ci siamo scordati le famose “virtù”? “FEDE, SPERANZA E CARITA'”?
Ma si, meglio pensare al simbolo che a quello che ci avrebbe insegnato! Meglio discutere di RU486 che aiutare le persone come Gesù ci ha insegnato. Io non mi arrendo. Ho sempre ascoltato in Chiesa la “Parola di Cristo”, meno le parole del prete; Non voglio stare vicino a chi consente che vengano portati via “ebrei, comunisti, zingari”.
Io voglio che le persone si conoscano e si amino per quello che sono e non che si odino anche a causa di ciò che certa stampa lascia passare…
Solo “Il Fatto”, oggi, descrive l’altra faccia dei ROM e ricorda la loro “Shoah”. Si chiama Porraimos. Quanti di noi sanno che il nazismo ha sterminato mezzo milione di rom, il “PORRAIMOS”, il loro genocidio?
Quanti di noi sanno che i rom sono 12 milioni in tutto il mondo? Mai avuto eserciti. Sul Fatto di oggi, Alexian Santino Spinelli, rom, docente universitario musicista e compositore…ha pronunciato una frase agghiacciante: “La normalità non ha ribalta mediatica. L’ignoranza regna. E chi, in politica, vuole additare una minoranza come criminale per avere il consenso dell’opinione pubblica, crea il caso dei rumeni, o dei ‘rom’, o di altri”.
E’ facile fare di tutta l’erba un fascio. Ma come spiega bene il prof. Spinelli, se si dovesse misurare l’Italia in base ai crimini di certi gruppi, allora saremmo tutti criminali.
E io non mi ci sento proprio.
Cosa dobbiamo fare per la nostra povera patria che sta perdendo ogni giorno di più il senso di umanità e di “agape” (carità, amore) per cui quel Cristo crocefisso si è fatto ammazzare?
Io non ho una risposta, ho solo la mia forza di volontà che mi dice “non arrenderti”. E lo farò: non mi arrenderò.

Continua l’iniziativa “Mail al Parlamento: fate arrestare Cosentino!“. Inserisci il tuo nome e il tuo indirizzo email per inviare il testo alla Giunta per le autorizzazioni della Camera.

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    Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
    Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
    Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”